Vi raccontiamo quanto sta accadendo negli uffici di Coinbase con l’ultima operazione del crypto exchange che sta diventando virale tra il pubblico dei degen. Brian Armstrong, CEO di Coinbase, ha appena acquistato per 25 milioni di dollari un NFT chiamato “UpOnly”, tramite un’offerta diretta a Jordan Fish, in arte “Cobie”, un personaggio parecchio noto dell’industria dell’intrattenimento crypto negli Stati Uniti.
La notizia fa scalpore perché questo NFT darebbe teoricamente al suo possessore, almeno secondo quanto descritto nella descrizione ufficiale on-chain dell’item, il diritto di “costringere” Cobie a produrre otto nuovi episodi del celebre podcast “UpOnly”, (da lui stesso co-condotto) andato virale tra il 2020 e il 2021, a cui hanno partecipato personaggi di spicco del settore, poi interrotto a dicembre 2022. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Coinbase spende $25 milioni per un NFT
Una grande mossa di marketing quella messa in atto da Coinbase con l’ultimo acquisto dell’esemplare unico NFT “UpOnly”, per una cifra pari a $25 milioni in USDC. La cifra andrà a “Cobie”, creatore del token non fungibile, che insieme al collega “Ledger Status”, nickname di Brian Krogsgard (non ha nulla a che vedere con l’azienda di hardware wallet), ha co-condotto l’omonimo crypto podcast durante gli anni d’oro dello scorso bull market.
Dai dati on-chain si vede il pagamento a Cobie ed il successivo burn dell’NFT, inviato ad un indirizzo dal quale sarà impossibile recuperarlo, per “sbloccare” un benefit promesso dallo stesso creator Cobie. Nella descrizione dell’item possiamo infatti leggere quanto segue:
“Il possessore di questo biglietto d’ingresso può costringere Cobie e Ledger Status a esibirsi come scimmie in otto episodi di UpOnlyTV. Non conferisce alcun diritto di sponsorizzazione e ci riserviamo il diritto di chiamarvi idioti per averlo comprato oppure di ignorarvi completamente, senza mai menzionare la vostra esistenza durante la nostra stagione di otto episodi. Possiamo scegliere noi gli ospiti, ma se ci va, potremmo chiedervi qualche suggerimento.”

Il successo del podcast UpOnly
Non tutti lo ricorderanno, ma a cavallo del biennio 2020/2021 questo podcast è andato parecchio forte in America, sia per la qualità degli ospiti, che per il tono schietto e simpatico dei conduttori con cui si affrontavano certi temi caldi dell’epoca. Ad “UpOnly” hanno partecipato vari personaggi di massimo rispetto come Vitalik Buterin ed Arthur Hayes, ma anche figure controverse come Do Kwon, Su Zhu o Sam Bankman Fried.
Ora, secondo quanto descritto nella “clausola” dell’NFT, il podcast dovrebbe tornare operativo nell’arco delle prossime due settimane. L’augurio per tutti voi a questo punto è quello di poter rivivere certe perle su cui abbiamo avuto il piacere di ridere negli ultimi anni, come questa vecchia clip in cui Cobie manda una certa frecciatina a SBF.
La traduzione della clip, per i “meno british”, è la seguente:
[Cobie]: “Volevo solo farti sapere che… il carcere non è poi così terribile. Fa schifo, certo, ma non è la cosa peggiore del mondo, capisci? Quindi non preoccuparti troppo se dovesse succedere — spero di no, ma se dovesse, non è poi così tremendo“ [Do Kwon]: “Buono a sapersi.” [Cobie]: “Sam? Sam? Sam?”
Da quando gli NFT offrono diritti contrattuali?
Ora, tralasciando l’ironia di fondo ed i simpatici dibattiti che ne usciranno dalle prossime puntate di UpOnly, ci teniamo a precisare un dettaglio che per molti sarà passato inosservato. Coinbase, acquistato l’NFT per $25 milioni, non ha tecnicamente ottenuto diritti legali e contrattuali che obbligano effettivamente Cobie a rilanciare il podcast.
Si tratta in realtà, come accennavamo prima, di una trovata di marketing per attirare l’attenzione, gestita più verosimilmente come una deal privata tra le parti. Il fatto che sulla descrizione dell’NFT e nell’immagine, sia riportato che un eventuale burn del token “costringerebbe” Cobie e Ledger Status a produrre otto nuovi episodi del podcast non ha nessuna valenza di tipo giuridico.
Discorso simile per gli asset RWA, che molti newbies tendono a interpretare come strumenti capaci di garantire diritti reali o proprietà effettive sui beni sottostanti del mondo reale. In verità però, per conferire un collegamento legale e riconosciuto, serve un contratto, una registrazione o una firma notarile che possa aggiungere validità alla semplice esistenza su blockchain.
Un affare record grazie a Coinbase
Aggiungiamo una piccola curiosità: questo “accordo”, se così lo vogliamo chiamare, tra Coinbase e Cobie, rappresenta uno dei pagamenti più elevati mai visti nel mondo podcasting. Brian Armstrong ed il suo team hanno pagato ben $3,125 milioni per puntata, superando di gran lunga quanto incassato da altre stagioni commissionate su piattaforme come Spotify, Amazon e Wondery.
Citiamo ad esempio: Joe Rogan Experience, Call Her Daddy, SmartLess, Kelce Brothers e Armchair Expert, tutte pagate meno di $1 milione ad episodio. Vedremo se questa spesa di Coinbase, fermo restando che, come dicevamo prima, potrebbe essere solo un pagamento di facciata (come accade per le sponsorizzazione sportive in Italia). Diciamo che comunque $25 milioni sono noccioline per un apparato così potente come quello del massimo exchange USA, che registra miliardi di profitti ogni anno.
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