Si sa che nel mondo crypto tutto scorre molto velocemente, e che spesso è questione di minuti, talvolta anche di secondi, affinché si possa o meno trarre vantaggio da un’opportunità di investimento. Mai però ci saremmo aspettati di vedere il vault di pre-deposito del progetto “Stable”, riempito per $825 milioni in soli 6 minuti dopo l’annuncio ufficiale del team. Situazione che pare essere stata descritta come una possibile fonte di insider da parte di personaggi interni al progetto stesso.
Stable è una blockchain L1 sviluppata da Bitfinex, come soluzione per portare la stablecoin USDT come moneta nativa per il gas attraverso una rete proprietaria. Per certi versi è simile a Plasma, altro prodotto backed da Bitfinex e Tether, anche se con casi d’uso leggermente diversi, più orientati al mondo istituzionale. Vediamo meglio cosa è successo nelle ultime ore.
Stable chain annuncia campagna di pre-deposito: ma è tutto già sold-out
In genere, quando vengono presentate al pubblico certe campagne di deposito, si raggiunge il tetto massimo disponibile in pochissimo tempo, soprattutto se a coordinare i lavori ci sono realtà come Bitfinex e Tether. Questo capita specialmente quando il premio in cambio della partecipazione è un alto yield, o come in questo caso, una probabile eleggibilità per un prossimo crypto airdrop.
È già successo con Plasma, progetto che come diceva sopra appare molto simile, sia per attori coinvolti che per obiettivo, alla chain Stable. Anche in quel caso diversi vault di deposito, operativi prima del lancio in mainnet, sono stati presi d’assalto da varie whales che hanno depositato tempestivamente milioni di $, guadagnando poi a distanza di mesi ottime allocazioni nel token $XPL.
Ora stessa storia con Stable, che ha aperto alla cosiddetta “Pre-deposit Campaign”, in collaborazione con alcuni protocolli DeFi come Concrete, Frax, Morpho, Pendle, LayerZero, Gauntlet e Theo, e che in soli 6 minuti è stata completamente fillata raggiungendo gli $825 milioni prefissati come obiettivo. Stable non ha ancora ufficialmente annunciato l’arrivo del suo prossimo token nativo, ma ha lasciato intendere che il TGE non sia lontano.

Gli utenti scommettono che depositando ora come early-users, avranno diritto ad un airdrop del prossimo token. Il problema è che questa “opportunità” è stata data realmente solo a poche persone.
Sospetti di insider: vault quasi riempito già prima dell’annuncio
Il bello della blockchain, come diciamo sempre, è che tutto è pubblico e verificabile. Dopo la sorpresa per il vault di Stable riempito in così poco tempo, gli utenti si sono accorti che in realtà già 20 minuti prima che l’annuncio venisse pubblicato sull’account X, diverse balene con ampia disponibilità economica avevano già depositato $700 milioni.
Dalla dashboard di “Hashed” su Dune Analytics, possiamo notare che solo 274 indirizzi hanno partecipato alla campagna, per una media di circa $3 milioni a persona. I top depositanti hanno messo sul piatto cifre incredibili: $100 milioni il primo, $86 milioni il secondo, $60 milioni il terzo. Le prime 10 whales, che sono TUTTE entrate prima dell’annuncio pubblico, hanno contribuito complessivamente per $600 milioni.

C’è anche qualcuno che ha depositato appena $1, così come altri che hanno impegnato poche centinaia di $. Vedremo se in futuro otterranno qualche minima allocazione di un presunto token: con Plasma questa tecnica ha funzionato e molti piccoli utenti hanno ricevuto fino a $9.000 in reward.
Da dove proviene la puzza di insider?
Qualcuno potrebbe anche obiettare che i contratti sono pubblici e che qualcuno, magari con pre-esistente interesse per Stable e con un pizzico di fortuna, sia riuscito a trovare aperto il vault ancor prima della comunicazione ufficiale ed abbia deciso di depositare milioni, anche senza necessariamente essere un insider. Rimane tecnicamente aperta come possibilità, ma ci sono anche altri dettagli che ci fanno pensare ad una mossa coordinata da chi conosce qualcosa da dietro le quinte.
Secondo quanto emerso da alcune analisi on-chain, 10 wallet che hanno depositato complessivamente $500 milioni in anticipo, sono direttamente collegati con l’indirizzo del deployer del vault, cioè chi ha praticamente organizzato il tutto. Ci sono infatti movimenti incrociati tra questi indirizzi che facciamo fatica a spiegarci se non come un’attività di sniping organizzata a tavolino.

Non abbiamo prove “reali” che possano provare un collegamento tra il team di Stable e questi indirizzi, ma gli indizi sono difficili da ignorare. È plausibile che i wallet coinvolti abbiano voluto assicurarsi un vantaggio strategico, in vista di una presunta futura distribuzione del token nativo tramite airdrop. In caso contrario, sarebbe opportuno che il team di Stable fornisse una spiegazione chiara e verificabile in merito alle connessioni emerse.
Parte male il viaggio di Stable
Diciamo non proprio un ottimo biglietto da visita per un progetto che partiva giù con un enorme vantaggio avendo alle spalle due colossi come Tether e Bitfinex. Queste situazioni così grigie non fanno altro che creare uno spacco di fiducia tra team e community, e dovrebbero essere affrontate in modo diverso.
Ciò non vuol dire che Stable come blockchain L1 andrà male, né magari che il prossimo token sarà un flop. Alla fin dei conti, c’è comunque una partecipazione molto fitta, anche a livello di protocolli partner, che rappresentano già un ottimo risultato. Poi, se davvero il team si è assicurato un allocazione iniziale del proprio token, c’è la possibilità che sia stata una mossa per evitare potenziali pressioni di vendita da farmers mercenari, e che quella supply non verrà venduta nel breve termine.
Resta però un discorso di fondo che tutti voi dovreste considerare: chiunque siano i backers, qualunque siano le opportunità in gioco, quando vediamo questo schifo, dovremmo metterci la mano sulla coscienza, abbandonare e rifiutare un potenziale gain, solo per principio. Perché sennò, se continueremo a legittimare operazioni da insider, vorrà dire che tanti altri proveranno a fare i furbi in futuro con le stesse modalità. E tutto ciò non va affatto bene.
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