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Ledger e Trezor sganciano nuovi prototipi hardware wallet: SICUREZZA e DESIGN di ultima generazione!

Ledger e Trezor, le due maggiori case produttrici di dispositivi hardware per criptovalute, hanno presentato, una dietro l’altra, l’arrivo di nuovi wallet di ultima generazione. Prima Trezor con il lancio del “Safe 7” il 21 ottobre, poi Ledger con il debutto del “Nano™ Gen5 nella giornata di ieri. Entrambi sono wallet con schermo integrato, più comodi e tecnicamente all’avanguardia rispetto ai classici strumenti di firma digitale.

Un’evoluzione che rappresenta sicuramente un ottimo passo in avanti verso lo sviluppo di prodotti fisici hi-tech dedicati al mondo crypto, con evidenti miglioramenti in termini di esperienza d’uso. Ci teniamo tuttavia, per quanto possiamo augurare il meglio alle due aziende, a lanciare questa provocazione: “Serve davvero tutta questa estetica per il self-custody? O è solo una questione di marketing?” La risposta è meno ovvia di quanto si possa pensare. 

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Trezor svela il Safe 7: il nuovo wallet “quantum ready”

Durante una conferenza a Praga, martedì Trezor ha presentato alla sua community il nuovo hardware wallet Safe 7, l’ultimo prodotto di nicchia per lo storage delle criptovaluta dopo la versione Safe 5 risalente a giugno 2024. Questo nuovo portafoglio, che ricordiamo non essere nel senso stretto del termine un “wallet”, ma un DISPOSITIVO DI FIRMA, presenta molte feature interessanti.

In primo luogo viene definito “quantum ready”, cioè costruito per resistere agli attacchi potenziali del quantum computing, (ad oggi ancora invisibili, ma chissà, forse in un futuro saranno più concreti). Il safe 7 ospita infatti un’architettura “future-proof”, pronta già a ricevere nuovi aggiornamenti di sicurezza contro questo genere di vulnerabilità, nel caso ce ne fosse bisogno.

Altre caratteristiche riguardano uno schermo touchscreen a colori, resistente, e ad alta definizione da 2.5″, ossia il 62% più grande della versione precedente, con connessione bluetooth e USB-C, e ricarica wireless Qi2. Molto interessante l’integrazione di un “dual secure element”  (TROPIC01+EAL6) sul nuovo Trezor, ossia l’aggiunta di due chip che fungono da versante di sicurezza contro gli attacchi “fisici”, ossia se l’hardware viene rubato fisicamente e smontato pezzo per pezzo.

Il costo è di 249 EUR, pre-ordinabile sul sito web ufficiale di Trezor (occhio agli scam) e disponibile ufficialmente dal 23 novemebre.

Trezor wallet
Trezor Safe 7Fonte dati: https://trezor.io/trezor-safe-7

Ledger prova lo “zombie attack” annunciando il Nano™ Gen5

A solo 2 giorni di distanza dal nuovo prodotto del competitor, Ledger svela il “Nano™ Gen5”, il suo hardware wallet di ultima generazione. Il tempismo è sembrato tipico di uno zombie attack, cioè una strategia di marketing che si basa sul rispondere al successo del rivale lanciando subito un prodotto alternativo, per rubargli la scena.

Detto ciò, al di là dei rapporti tra le due case produttrici, il nuovo Gen5 di Ledger sembra per certi versi simile al Safe 7 di Trezor. Anche qui lo schermo è touchscreen con un display  monocromatico E-Ink® da circa 2,7″, a basso consumo. Sul fronte connettività, il dispositivo integra canali USB-C, Bluetooth 5.2, e tecnologia NFC, comodo sia per uso da desktop che mobile.

A differenza dell’altro modello, il Gen5 ha solo un chip per il Secure Element, certificato EAL6+, il che significa una protezione contro attacchi fisici per impedire che la chiave private venga esposta, ma con una logica differente ad architettura singola. In questo caso si punta su un chip proprietario e firmware chiuso, invece che un modello multilivello, sulla carta leggermente meno “trasparente” ma comunque resistente ad ogni vettore di attacco.

Il costo è di 179 euro. Dispositivo già pronto per essere ordinato con consegna a partire dal 31 ottobre.

Ledger hardware wallet
Ledger Gen 5Fonte dati: https://shop.ledger.com/products/

Avanzamento tecnologico o marketing?

Non ci soffermiamo a dirvi quale secondo il nostro punto di vista sia l’hardware wallet migliore. Entrambi, sia quello di Ledger che di Trezor, offrono un’importante opzione per la sicurezza in self-storage delle criptovalute, tramite architetture sicure ed affidabili. La differenza di prezzo sta probabilmente nella feature “quantum-ready” e nel modello dual secure element del Safe 7, ma sta a voi decidere se vale la pena o meno pagare di più per questo spunto in più di protezione.

Quello che ci preme portare alla vostra attenzione, è il fatto che tutto questo design di nuova generazione sia in parte eccessivo per il ruolo a cui devono assolvere gli hardware wallet. Alla fine, ciò che conta è che il dispositivo custodisca in modo sicuro le chiavi private, consenta di firmare le transazioni in maniera trasparente, cosa che fanno benissimo anche i precedenti modelli, molto meno costosi.

Ma come ben sappiamo, la tecnologia lavora anche (e soprattutto) sull’estetica: basti pensare a tutti i nuovi modelli lanciati da Apple negli ultimi anni. È anche giusto, per certi versi, che queste società provino a vendere nuovi hardware più belli e comodi ai crypto bros, i quali chiaramente saranno disposti a spendere qualche centinaio di euro per portarsi a casa il prodotto. 

Un passo in avanti per l’adozione

C’è da riconoscere oltretutto come, tralasciando il fattore marketing ed il culto del “bello”, questi nuovi hardware da parte di Trezor e Ledger offrano anche all’utente finale un’esperienza più fluida rispetto ai vecchi dispositivi, con schermi piccoli  e interfacce poco intuitive. I dispositivi di nuova generazione invece, per quanto “superflui” in determinati aspetti, sembrano comunque più invitanti all’aspetto e potrebbero favorire l’adozione maggiore nei prossimi anni per la pratica di self-custody.

Per non parlare del fatto che, con schermi touchscreen più grandi, ora gli utenti hanno la possibilità di vedere effettivamente cosa stanno firmando, piuttosto che andare “alla cieca” tramite display ridotti che mostrano solo le righe della tx.

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