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Si dice che nel settore crypto il sentiment degli investitori cambi molto velocemente, e quanto accaduto nel mese di ottobre ne è la prova più lampante. Siamo partiti con un uptober fuoco e fiamme, per poi piangere il mega crollo di quel maledetto venerdì 10, e infine tornare a sorridere grazie alla price action rialzista degli ultimi giorni.
I novizi diranno che “non ci si capisce più nulla”, ma in realtà questo è il risultato di un mercato che oggettivamente, in maniera poco razionale, cambia direzione da un momento all’altro, ed in cui i dati possono invertire nel giro di poche sessioni. Ecco ora, i dati ci dicono di essere più ottimisti di quanto non lascino intendere i grafici.
Flusso di stablecoin sugli exchange: in arrivo liquidità
Uno degli indicatori più utilizzati del mondo crypto per capire in che direzione potrebbe muoversi il mercato è quello del flusso di stablecoin da/verso gli exchange. In genere, quando tante stable confluiscono su piattaforme centralizzate significa che c’è della liquidità che sta entrando nelle piazze di investimento, e che verosimilmente verrà utilizzata per acquistare asset speculativi come BTC, ETH o altcoins.
Quando invece i flussi in ingresso di stablecoin rallentano o diventano addirittura negativi, significa che il momentum è ribassista o che comunque c’è meno “benzina” disponibile per alimentare un incendio a rialzo. La logica è abbastanza semplice ed intuitiva, ma deve essere comunque messa in relazione con altri indicatori per avere un quadro realistico della situazione. Ne abbiamo parlato in maniera più approfondita in un nostro recente podcast:
In crescita gli inflow di stablecoin sugli exchange
Notiamo con molto interesse che a partire dalla scorsa settimana, ogni giorno ci siano stati inflow di stablecoin mano a mano sempre più positivi sui maggiori crypto exchange del settore. Ieri abbiamo toccato quota $4 miliardi, il dato maggiore dal crollo del 10 ottobre, nonché il più alto degli ultimi 30 giorni.
In particolare, dal grafico di Glassnode “Stablecoins: Exchange Net Position Change”, che calcola il flusso netto in ingresso e in uscita dai CEX, emerge una chiara ripresa di fiducia del mercato. Infatti da fine settembre i flussi si erano ridotti fortemente, accompagnando un andamento molto instabile delle quotazioni, per riprendere a macinare liquidità nel corso dell’ultima fase di ripresa.
Spesso, quando il netflow di stable passa da negativo a positivo, o quando più generalmente c’è un aumento della metrica, poi Bitcoin e le altre crypto tendono a sfogare a rialzo. Questo però non è un meccanismo immediato, e tendenzialmente si riflette con qualche giorno in ritardo.
Holders su Bitcoin tornano in profitto
Un altro dato parecchio significativo che dimostra il ritorno in fase di ottimismo del mercato crypto, riguarda il numero di holders di Bitcoin tornati in profitto dopo il rimbalzo delle ultime sessioni. Secondo i dati on-chain, la percentuale di indirizzi in guadagno rispetto al prezzo medio di acquisto è tornata a crescere in modo evidente, segnalando che buona parte degli investitori sta nuovamente vedendo verde nel proprio portafoglio.
Dall’indicatore “BTC: Net Unrealized Profit/Loss (NUPL)”, vediamo chiaramente come il sentiment degli investitori sia tornato in zona di lieve euforia (verde), la stessa che ha accompagnato le quotazioni negli ultimi mesi rialzisti. Questa inversione è un ottimo segnale che parla più delle candele, perché ci spiega come i partecipanti di questo mercato, che poi gli stessi ad influire sui prezzi finali, stiano vivendo il momento.
Da sottolineare come il recupero sia simile a quello osservato a maggio, quando dopo una fase di incertezza diffusa Bitcoin è tornato a correre al rialzo. Vedremo se si continuerà in questa direzione o se gli holders dovranno affrontare altri schiaffi morali. Per ora ottima risposta per una continuazione del bull market!
