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Banche centrali acquistano Bitcoin tramite ETF: la rivelazione di Bitwise Europe

La rivelazione ai nostri microfoni di André Dragosch.

ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT® – Alcune banche centrali starebbero iniziando a diversificare in Bitcoin. Questo è quanto ha raccontato ai microfoni di Criptovaluta.it® il leader della ricerca di Bitwise Europe André Dragosch. All’interno di un più ampio movimento di scarico dei Treasury USA e di rifugio verso l’oro, c’è chi sta iniziando a diversificare anche verso la sua – se così vogliamo chiamarla – versione digitale.

Per il momento non è chiaro chi, non è chiaro quanto ma è chiaro il come: tramite ETF che offrono probabilmente a certe istituzioni una sorta di appoggio più solido e credibile, sia rispetto ai servizi di custodia sia invece rispetto a detenzioni dirette, probabilmente ancora troppo complicate per istituzioni che non sono pronte a governare i propri $BTC direttamente.

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Anche qualche banca centrale in Bitcoin

Ufficialmente ne sappiamo ancora troppo poco: non ci sono state dichiarazioni, non ci sono stati annunci pubblici, ma a raccontarci di un avvio di diversificazione delle banche centrali anche con Bitcoin è André Dragosch di Bitwise Europe.

Ovviamente la maggior parte delle banche centrali hanno iniziato a disinvestire in Treasury USA, soprattutto le banche centrali asiatiche come quella cinese, quella indiana e quella russa, e hanno comprato oro. Ma conosciamo altre banche centrali, abbiamo avuto contatti in Bitwise, che sono passate dai Treasury USA a Bitcoin. È una storia vera.

Il discorso riguarda un graduale allontanamento di alcune banche centrali dai bond sovrani USA, che presentano ora un rischio di controparte considerevole, in particolare per quei paesi la cui politica estera non è allineata con quella di Washington.

L’intervista a André Dragosch, di Bitwise

Uno scarico graduale che in Cina dura da tempo – e che altrove ha accelerato, secondo lo specialista di Bitwise, in particolare dopo il congelamento degli asset russi custoditi all’estero.

Quali banche centrali?

Dalla formulazione di André Dragosch riteniamo che si tratti probabilmente di banche centrali di dimensioni più ridotte, che hanno scelto gli ETF per esporsi verso Bitcoin e per avere una sorta di alternativa e diversificazione anche rispetto all’oro.

Il tema dell’oro e di Bitcoin, della loro correlazione, anche ideale, continua a essere uno di quelli che tiene banco nelle discussioni finanziarie, economiche e di geopolitica. Con un graduale avvicinamento forse possibile anche verso un asset che, in fin dei conti, è ancora molto giovane.

Vedremo se nelle prossime settimane verranno fuori i nomi delle banche centrali che hanno acquistato ETF e che si sono esposte, secondo quanto appunto ci ha raccontato André Dragosch, confermando un sospetto che in verità era di molti.

Sugli ETF Bitcoin si sono già mossi alcuni fondi sovrani, in particolare degli Emirati Arabi Uniti, con altri che potrebbero aggiungersi all’interno di una strategia di diversificazione più ampia. Una rotazione dunque anche in termini di considerazione nei confronti di Bitcoin e della sua possibile sopravvivenza in termini di Store of Value.

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