Le ultime 24 ore di mercato Bitcoin e crypto valgono 1,1 miliardi di dollari di liquidazioni. Poca cosa rispetto agli eventi infausti del 10 ottobre 2025, ma comunque una somma considerevole per quanto riguarda un mercato che ha già eliminato tanta leva.
A pagare sono principalmente i long – e in rapporto più sulle altcoin che su Bitcoin, che si conferma realtà relativamente più solida, aiutata anche da swing di prezzo che sono decisamente più contenuti. È un buon momento questo per fare alcune considerazioni sulla struttura del mercato – tra open interest ancora aperto e altre questioni che possono essere di interesse per capire come ci siamo evoluti (e se ci siamo evoluti) dai terribili fatti di quel 10 ottobre.
1,1 miliardi dicono addio ai mercati, ma non è soltanto questo il dato interessante
Siamo davanti a un mercato che continua a liquidare chi osa esporsi troppo con le leve. Nelle ultime 24 ore abbiamo avuto infatti liquidazioni per 1,1 miliardi di dollari, che puniscono in larga parte i long (per 918 milioni di dollari). Un rapporto quasi 1:10 che ha tenuto banco nel corso di quasi tutta la giornata, con l’ultima ora dalla pubblicazione di questo approfondimento che ha visto liquidazioni per 281 milioni (256 milioni sui long).

Qualcosa di comprensibile: i prezzi hanno offerto dei movimenti ribassisti piuttosto concentrati, amplificati probabilmente dalle liquidazioni a catena. Siamo comunque a quasi 1/20 degli eventi del 10 ottobre, che rimangono i peggiori in termini di liquidazione di sempre.
- Uno sguardo all’open interest
Curioso il fatto che – secondo i dati che sono raccolti da Coinglass, in realtà a perdere la fetta principale di open interest, ovvero di posizioni aperte sia derivati, è il CME di Chicago, borsa che almeno a rigor di logica dovrebbe essere quella più stabile e dove operano principalmente gli istituzionali.

-12,56% nelle ultime 24 ore, mentre il flush è decisamente meno importante su Binance (-2,2%) e Bybit (-0,7%). Sono dati che ci riserveremo di leggere con maggiore calma domani, dato che non avremo un dato parzialmente falsato dal weekend, che pur opera nel mondo crypto al CME:
- Funding rate: arriva qualche segnale?
Segnali sì, ma non eccessivi. Viviamo infatti una normalità più che assoluta in campo Bitcoin, mentre abbiamo addirittura funding rate negativi su $XRP (Binance ,Bybit), così come abbiamo dei funding rate ampiamente negativi per $ZEC di Zcash, almeno sugli exchange che ne quotano i derivati. Segnale che le crypto che hanno corso di più negli ultimi giorni – quelle legate al mondo privacy – sono quelle prese maggiormente d’assalto dagli short. Male anche, in questo senso, DASH, che registra su Binance addirittura funding rate allo -0,5%, segno di un forte sbilanciamento tra long e short a favore di questi ultimi.

Un mercato ancora troppo “schiumoso”
Siamo molto lontani dal recuperare liquidità e struttura pre 10 ottobre, cosa che peggiora la calamità degli eventi negativi e che però al contrario potrebbe anche accelerare i recuperi, con i trend che diventano sempre più effimeri anche a causa un’infrastruttura di mercato ancora… con tanti buchi.
Non è una bella pubblicità per il settore, e sarà probabilmente – se dovesse continuare – un veicolo di ulteriore separazione tra crypto di serie A e degen token di serie B, C e D.
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