La capitalizzazione di mercato di Strategy, società guidata da Michael Saylor, è ormai da due sessioni di scambi inferiore al controvalore in Bitcoin. L’ormai famoso mNAV, il criterio con il quale $MSTR comunicava al mondo di valere un multiplo dei suoi investimenti in $BTC è ora sotto la parità, a meno di non volerlo considerare alla maniera dello stesso Saylor – che più di qualcuno trova bizzarra.
Un trend negativo che infine ha superato la barriera della parità – il che però non vuol dire difficoltà del gruppo (sia sul breve, sia sul lungo periodo) nel fare fronte a pagamenti, obbligazioni e debiti. Dato che la situazione è complessa e che lo è resa ancora di più da una comunicazione pubblica di Saylor non sempre chiara, proveremo qui a fare il punto della situazione.
Marketcap, EV, valore dei Bitcoin di Strategy
La narrativa messa in piedi mesi fa da Michael Saylor finisce per ritorcersi contro l’intera operazione di Strategy. Bisognerà fare qualche passo indietro per capire perché tutti stanno parlando del rapporto tra marketcap (e nel caso del conteggio di Saylor, dell’EV) e i Bitcoin posseduti dalla stessa azienda.
Strategy è una società che ha ormai come obiettivo principale, se non unico, raccogliere capitali a mercato (con emissione di debito, con emissione di azioni ordinarie o con dividendo speciale), da spendere poi nell’acquisto di $BTC.
Per tutta la durata di questa operazione, il controvalore delle azioni del gruppo è stato un multiplo del controvalore dei Bitcoin acquistati. O in altre parole: l’azienda continuava a valere molto di più di quanto valessero i BTC che aveva comprato.
Un effetto ai limiti della magia, che era poi la fonte principale di apprezzamento per l’operazione di Saylor. In aggiunta, più era ampio lo scarto tra la capitalizzazione di mercato del gruppo, più si potevano emettere azioni ordinarie per acquistare Bitcoin senza il timore di diluire eccessivamente gli azionisti e investitori del gruppo.
Da un paio di giorni però questo rapporto gioca a sfavore dell’azienda di Saylor: le azioni, per capitalizzazione complessiva di mercato, valgono meno dei Bitcoin custoditi dal gruppo.
I conti “strani” sul sito di MSTR
Strategy offre una dashboard dove si possono seguire tutti i dati fondamentali dell’operazione. Dal prezzo delle azioni, passando per i ritorni negli ultimi mesi, finito anche al rapporto tra detenzioni di Bitcoin e valore dell’azienda.
mNAV ancora positivo: a 1,21, perché – in verità con relativamente scarsa ortodossia, Strategy mette in rapporto il valore dell’impresa complessivo con le detenzioni in Bitcoin. Il valore dell’impresa è calcolato, da Saylor, tenendo però anche conto delle detenzioni in $BTC.
Intanto però le azioni sono tra le peggiori del NASDAQ 100 da inizio anno: -30,5% YTD e soltanto negli ultimi 5 mesi -50% e ancora di più rispetto ai massimi di agosto che avevano visto il titolo toccare i 450$.
Una situazione difficile, che limiterà la possibilità, probabilmente, di emettere azioni ordinarie per comprare nuovi Bitcoin – che però non mette il gruppo a rischio.
I debiti contratti per acquistare Bitcoin sono in scadenza – il primo – nel 2028. Pagano il grosso delle volte coupon non preoccupanti e non sono fonte di preoccupazione per il gruppo.
| Name | Data emissione | Scadenza | Coupon |
|---|---|---|---|
| Convert 2028 | 20/09/2024 | 16/9/2028 | 0,625% |
| Convert 2029 | 22/1/2024 | 2/12/2029 | 0,000% |
| Convert 2030 A | 9/3/2024 | 16/3/2030 | 0,625% |
| Convert 2030 B | 2/22/2025 | 2/3/2030 | 0,000% |
| Convert 2031 | 19/3/2024 | 16/3/2031 | 0,875% |
| Convert 2032 | 18/6/2024 | 16/3/2032 | 2,250% |
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