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Harvard TRIPLICA i suoi Bitcoin e “perde” quasi 100 milioni. Ma la strada è chiara

Ignari delle posizioni della stampa finanziaria italiana, ad Harvard investono in Bitcoin, di nuovo.

In pochi, in Italia, sanno che Harvard gestisce un enorme fondo con dotazioni proprie. Ancora meno sanno che il fondo in questione aveva già investito in Bitcoin tramite l’ETF di BlackRock. Quasi nessuno saprà che nel terzo trimestre del 2025 tali dotazioni sono aumentate del 250% circa.

L’endowment di Harvard ha infatti riportato detenzioni complessive per 6.813.612 quote del fondo $IBIT di iShares/BlackRock, per un controvalore odierno di oltre 300 milioni di dollari. Evidentemente ad Harvard non vengono consegnati giornali italiani o comunque nessuno si preoccupa di leggerli.

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Strano, anzi, doppiamente strano

Eric Balchunas di Bloomberg ha parlato di doppia anomalia. Da un lato infatti gli endowment – particolare forma di fondi che sono a gestione di lasciti o donazioni, con obiettivi di lungo periodo – difficilmente investono in ETF. L’altra anomalia è invece nell’asset sottostante.

Si tratta infatti di Bitcoin, asset che secondo tanti non ha ancora deciso cosa voler fare da grande, ritenuto dalla crema della stampa finanziaria italiana poco più di una truffa, considerato da Warren Buffett veleno per topi al quadrato eppure parte di uno degli endowment più conosciuti e popolari al mondo.

La cifra investita era arrivata a valere alla dichiarazione a fine trimestre Q3 del 2025 442 milioni. Oggi vale comunque più di 300 milioni di dollari, tenendo conto anche della correzione che ha impegnato Bitcoin nel corso di queste ultime settimane.

Una cifra non da poco per noi comuni mortali, ma che per il fondo di Harvard non arriva comunque a valere più dell’1% delle dotazioni totali.

Aumento consistente

Nel giro di un trimestre – ed è forse questa la notizia più interessante – il fondo di Harvard è passato dai 1.906.000 a 6.813.612 quote, più che triplicando il suo impegno in Bitcoin.

Qualcosa che forse in pochi si aspettavano – anche qui – ma che è in realtà la stessa strada intrapresa anche da uno dei fondi sovrani di Abu Dhabi.

Nonostante un’estate sottotono, Bitcoin continua a fluire, per interposto gestore, nelle casse più importanti del mondo. Forse è la lezione che i retail, molto titubanti durante tutto questo ciclo, si meritavano. O forse no.

La correzione dell’ultima settimana ha infatti riportato Bitcoin a valori se vogliamo più umani e dunque più alla portata di tutti. Non solo a quella del fondo di Harvard.

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