Anche Wall Street ama le belle storie. E questa è di quelle che hanno preso a circolare, in forma di rumors, già poche ore dopo gli eventi del 10 ottobre. Per chi non fosse al passo con le “ultime” novità: il 10 ottobre abbiamo assistito al più grande evento di liquidazione di sempre nel mondo crypto.
Secondo Tom Lee, Fundstrat, storico investitore nel mondo crypto, tali eventi hanno creato dei buchi nel bilancio di uno o due market maker – e gli squali, per citare le sue stesse parole, gli starebbero nuotando intorno per cercare una liquidazione o anche un dump.
Male sul breve termine, ma ne usciremo
La lettura di Tom Lee troverà ampi consensi per due motivi:
- A tutti piacciono le storie piene di segreti, quelle storie fatte di dettagli che non si possono dimostrare e che però quelli del giro giusto danno per scontati;
- È una teoria bullish, perché al netto dei pessimi movimenti di breve, siamo in realtà davanti a un calo con una motivazione, almeno nella teoria di Tom Lee.
Cosa sta succedendo? La teoria – non così originale in verità – è che il crash del 10 ottobre abbia causato qualche problema di liquidità da almeno un market maker. La cosa sarebbe confermata, aggiungiamo noi, da book sempre più rarefatti e che comunque mai sono tornati sopra i livelli del 10 ottobre – e che non ci si sono neanche avvicinati.
Dato che il mondo del trading, anche e soprattutto ad alto livello – è un mondo di squali, c’è chi starebbe esercitando pressioni ribassiste al fine di far saltare in aria suddetto (o suddetti) market maker.
- Ok, e ora?
La buona novella è che se ne può uscire. Secondo Tom Lee e le sue stime, dopo il Ringraziamento e comunque a 6-8 settimane dal 10 ottobre, potremmo uscirne vittoriosi. La situazione rientrerà nei ranghi, e torneremo – almeno secondo Lee – al vecchio chiaro quadro bullish.
Quanto c’è di vero?
Dipende anche dalla forza di voler credere di ciascuno di noi. Non escludiamo certamente una prima parte – i mercati hanno una struttura fondamentalmente diversa pre e post 10 ottobre. E sarebbe qualcosa che contribuirebbe a chiarire un quadro rimasto troppo… ambiguo.
Vedremo se l’uomo che con la sua Bitmine viaggia spedito verso il 5% del totale degli $ETH circolanti avrà ragione oppure no. Ha ovviamente degli interessi diretti affinché il mercato torni a ruggire.
Vale però la pena di tornare anche a quella che è la vecchia guida dell’informazione made in Criptovaluta.it®. Ci sono degli elementi, ma manca la prova definitiva, e quindi invitiamo tutti a prendere con le pinze questa ricostruzione.
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