Arthur Hayes vende PESANTEMENTE i suoi ETH: ecco perché è una BUONA NOTIZIA!

Nel mondo crypto le cose spesso funzionano al contrario e di fronte a notizie come questa, dobbiamo forse strapparci qualche capello in meno e fare qualche sorriso in più. Arthur Hayes è un famosissimo investitore di questo settore, con abbondanti capitali e un curriculum da co-fondatore di BitMex, noto exchange di derivati crypto. Il fatto che negli ultimi giorni abbia premuto con più frequenza del solito il tasto sell, in particolare su ETH, è da interpretarsi, a nostra detta, come un evento quasi bullish.

Come quasi bullish? Nel senso che in fondo al mercato non interessa realmente così tanto del comportamento dei singoli investitori, e la price action di Ethereum prenderà probabilmente una direzione indipendente dalla scelte di Hayes. Allo stesso però, questo ci fa riflettere sul tempismo delle contrattazioni di certi individui, che sanno di avere molti occhi puntati addosso, e che sanno altrettanto bene che potrebbe trarne vantaggio mostrando pubblicamente i propri trade, o più precisamente solo una parte. 

Arthur Hayes liquida 1.480 ETH, ma non ha uno storico positivo

In appena 2 giorni il giovane imprenditore americano Arthur Hayes ha deciso di vendere ben 1.480 ETH, per un controvalore di $4,7 milioni, assecondando il sentiment di pessimismo e paura che circola nell’aria da diverse sessioni. Non è uno dei momenti migliori di questo ciclo per il mercato crypto, specialmente dopo le ultime complicazioni in casa FED che hanno portato al breakdown dei $100.000 per BTC e ad una scarica di candele rosse sulle principali monete alternative del comparto.

Non è però forse nemmeno il timing più azzeccato quello di Hayes per disfarsi delle sue scorte in ETH, dato che il titolo arriva dopo un -35% negli ultimi 40 giorni, e soprattutto dopo un -13,5% nell’arco di una settimana. Tra l’altro il miliardario ex-BitMEX non ha nemmeno un win-rate invidiabile nelle sue operazioni pubbliche effettuate tramite il proprio wallet. Da luglio in poi in più occasioni ha quasi sempre comprato ai massimi locali, e venduto ai minimi. Sarà così anche stavolta?

Secondo i dati Arkham, gli rimangono 9.317 ETH tra coin native e versioni wrapped, per un totale di circa $30 milioni, oltre qualche token minore.

Hayes vende anche le sue altcoin

Oltre ad Ethereum, in questi giorni Hayes ha anche liquidato qualche altcoin che deteneva il portafoglio, tra cui 2,4 milioni di ENA, 640.000 LDO, 1.630 AAVE e 28.670 UNI. Tutte monete di cui in passato ha parlato molto bene sui social media, arrivando quasi ad un’attività forsennata di “shilling” come quella dei crypto influencer KOLs.

Sono comunque cifre piccole per le tasche di Arthur, che vanta somme verosimilmente ben maggiori, anche se non esattamente documentabili  (in quanto investitore privato) al di fuori del suo wallet pubblico che vale complessivamente $40,5 milioni ad oggi lunedì 17 novembre. Tutte le altcoin presenti nel suo dossier titoli sono in rosso nelle ultime 24 ore, fatta eccezione per PENDLE che registra un +5,9%.

Perché NON dobbiamo preoccuparci di queste vendite?

Ci sono svariati motivi per cui dovremmo rimanere sereni e guardare alla notizia da una angolazione diversa da quella che si vuole far trasparire agli occhi dei meno esperti. Innanzitutto perché le size delle sue operazioni, per quanto agli occhi di noi comuni mortali possano sembrare importanti, non muovono in realtà minimamente i prezzi degli asset crypto.

Allo stesso tempo poi dobbiamo essere coscienti che Arthur Hayes, non è uno sprovveduto, e che sa benissimo che i suoi wallet pubblici sono tracciati e spesso impiegati dagli analisti on-chain per fare contenuti. Inoltre, in qualità di investitore, è banalmente in cerca di un profitto sul mercato, e non si fa problemi ad operare contro di voi se necessario.

Se sta vendendo dal suo account visibile a tutti, non è escluso che stia andando long da un secondo portafoglio, magari con un importo maggiore. Non possiamo darlo di per certo, ma quantomeno, visto il vizietto di certi players di utilizzare la propria popolarità come vantaggio contro gli altri utenti sui mercati, non dovremmo preoccuparci più di tanto.

Copiare le whale non ha molto senso

Non dimenticate mai che il trading è un gioco a somma zero, è che avere qualche scopiazzone che replica fedelmente i propri trade sul mercato rappresenta un’opportunità non trascurabile per fare frontrunning e guadagnare a proprio a discapito di loro. Calza a pennello questo esempio di un utente che, da vero gentiluomo, ha consigliato a chiunque lo stesse copiando con una latenza di 5 secondi, di smettere immediatamente di farlo pena la possibilità di essere facilmente liquidato.

Per farvela più semplice: se io compro, e tu compri dopo di me, poi io posso vendere da un altro indirizzo anonimo, e trarne beneficio incassando una parte del differenziale.

C’è sempre una componente psicologica nei mercati, e non possiamo sapere se qualcuno stia bluffando, ma visto che Arhur Hayes non è nostro amico, forse dovremmo pensarci due volte prima di lanciare uno script che copi le sue operazioni.

E se proprio volete fare i cinesi (non c’è nulla di male a seguire i migliori, ndr), almeno fatelo con chi sapete di per certo che non si approfitterà di voi. Come ad esempio il nostro direttore Alessio Ippolito, premiato di recente Popular Investor Champion su eToro, che ha tutto l’interesse del mondo a guadagnare, e potenzialmente a farvi ottenere anche a voi risultati positivi.

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