Una storia triste che ci ricorda quanto il concetto di liquidità sia importante nel mercato, specialmente in un contesto come quello della finanza decentralizzata. Una whale del progetto Cardano, inattiva per circa 5 anni, ha appena perso oltre $6 milioni a causa di un’operazione poco furba sulla moneta ADA. Non a causa di un tempismo sbagliato del trade e di una perdita legata ai movimenti di prezzo della criptovaluta, ma per colpa di una svista riguardo la scelta della pool dove ha eseguito lo swap.
La transazione è stata segnalata dal famoso investigatore on-chain ZachXBT, che non ha esitato a dare alla balena il premio virtuale di “on-chain clown of the month”. Cerchiamo di ricostruire con calma quanto accaduto e vediamo quali lezioni possiamo portarci a casa da questa disgrazia. Spoiler: la blockchain non perdona, e basta un solo errore per mandare in fumo anni di lavoro.
Whale Cardano commette un errore madornale
L’entità in questione è l’indirizzo “addr1qy” della blockchain di Cardano, dormiente da oltre 5 anni dopo che l’8 agosto 2020 aveva acquistato la bellezza di 14,4 milioni di ADA ad un prezzo di $0,14 per coin, spendendo complessivamente poco più di $2 milioni, poco prima che partisse la bull run di quell’anno.
Invece di vendere al picco dei $3 appena un anno dopo, ha scelto di attendere pazientemente quotazioni più elevate, sopportando tutto il bear market del 2022 e la successiva risalita dei prezzi, fino a quando, poche ore fa, ha deciso di tirare le somme del suo investimento.
Con un prezzo di ADA intorno agli $0,48, ancora teoricamente in ampio profitto, la whale ha venduto il proprio bottino. Peccato però, che a suo discapito, abbia eseguito il trade in una pool DeFi dove non c’era abbastanza liquidità. Il risultato è stato uno swap con un price impact estremamente elevato, che le è costato la cessione dei suoi token ADA, valutati $7 milioni, per appena 847.694 USDA, per una perdita di oltre $6 milioni.

In che senso un price impact elevato?
Questo è un concetto fondamentale che chi opera in DeFi, ma anche in realtà nei mercati tradizionali con l’order book (in quei casi si parla di “spread”), dovrebbe fissare bene a mente. Quando si esegue uno swap su una pool, quello che si va a fare sostanzialmente è prendere un token e lasciarne un altro in cambio, modificando il rapporto interno tra le due quantità.
Quel rapporto è esattamente ciò che determina il prezzo, secondo la formula: x · y = k, dove X ed Y sono le quantità dei due token della pool, e K è la costante della liquidità. In pratica, se prendi tanti token X, la pool deve compensare aumentando la quantità di token Y che rimane al suo interno, così da mantenere invariato il valore di K.
Il problema, come nel nostro caso della whale di Cardano, sorge quando c’è poca liquidità nella pool, ergo basta una quantità relativamente piccola di monete per spostare in modo enorme il rapporto tra X e Y. Esattamente come accaduto, la pool ADA-USDA era scarsa di liquidità, e quindi con un price impact elevato che ha portato la balena a scambiare $7 milioni di ADA per meno di $1 milione in USDA.
Fondamentale ricordarsi che entrambe le variabili X e Y, non possono mai scendere a zero, e quindi quando qualcuno prova a togliere dalla pool una quantità molto grande di uno dei due asset, il price impact aumenta esponenzialmente. Questo spiega anche il motivo per cui USDA, in pochi minuti sia depeggata dal suo ancoraggio di $1 per vedere quotazioni più alte (c’erano pochi USDA in pool), per poi essere riportata al peg grazie ad attività di arbitraggio.

Il problema è anche la stessa blockchain di Cardano
Sebbene la rete Cardano non sia direttamente responsabile dell’errore della whale, che avrebbe potuto chiaramente scegliere un’altra soluzione, talvolta anche via CEX per non lasciare per strada tutto quel valore, per come la vediamo noi c’è una sorta di concorso di colpa da considerare.
Perchè concorso di colpa? Non possiamo non riconoscere che la DeFi su Cardano sia ad oggi, nonostante i grandi paroloni spesi di Charles Hoskinson ed i suoi adepti, quasi inesistente, con pochissime applicazioni di successo, poco traffico,e soprattutto pochi soldini nei vari mercati decentralizzati
Tutta la chain presenta un TVL misero di $225 milioni (24esima rete su DeFiLlama) e la pool più grande di USDA-ADA ha appena $1,9 milioni di liquidità. Non sappiamo dove abbia eseguito lo swap la whale, ma anche se avesse scelto questa pool del protocollo Minswap, avrebbe subito un price impact molto sfavorevole.

Per fare un paragone, su Uniswap, rete Ethereum, solamente la pool ETH-USDT ha una liquidità di oltre $110 milioni. Quindi sì, in parte è anche colpa di Cardano che non è in grado di accogliere certi tipi di operazioni, sebbene la responsabilità principale sia chiaramente della whale che avrebbe dovuto tener conto di questa banalità prima di swappare a mercato, tra l’altro con commissioni maggiori della media, $7 milioni di ADA su una pool illiquida.
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