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FED PARLA

Bitcoin e crypto: APPUNTAMENTO TOP. Fed darà indicazioni su tagli o no tagli a dicembre

Oggi parlano in diversi tra i votanti del FOMC. E potrebbero...

Aggiornamento: Williams, molto vicino a Powell, ha parlato di spazio per tagliare ancora, dato che pur essendo di primaria importanza il target dell’inflazione, è comunque importante non mettere a rischio l’occupazione. Le parole di Williams hanno immediatamente spostato gli equilibri sulle previsioni sui tagli.

Da confrontare con il grafico più avanti nell’articolo

Più che ai dati finanziari, oggi ci sarà da attendere le parole di diversi dei quadri di Fed, alcuni dei quali hanno anche potere di voto all’interno del FOMC che si terrà il prossimo 10 dicembre, la riunione che deciderà sui tassi di interesse negli Stati Uniti. Parleranno infatti a stretto giro Williams (alle 13:30 ora italiana), seguito poi da Barr, Jefferson, Collins e Logan.

Sono dichiarazioni come tante ce ne sono a calendario, che però possono impattare in modo importante sugli atteggiamenti dei mercati. Fed è infatti – come abbiamo già avuto modo di dire negli scorsi giorni, divisa in due. E in particolare Collins, equidistante dai due schieramenti, verrà ascoltata con grande attenzione.

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La questione più importante?

Al netto delle profezie di sventura che riguardano l’AI e i settori che più hanno trainato le borse, ad incombere sui mercati è la decisione del prossimo 10 dicembre, quando il FOMC sarà chiamato al taglio (o al non taglio). È una situazione che si sta sviluppando da qualche giorno, nel senso che vi è stato un netto recupero delle ragioni del no ai tagli, come è visibile da questo grafico.

Oggi pomeriggio – e sarà lì che dovremo concentrare i nostri sforzi – parlerà tra le altre cose Collins, di Fed Boston, che come è visibile dal grafico che segue, ha una posizione di equidistanza dai due estremi, rappresentati da Miran (pro tagli) e Schmid (pro no tagli).

Fu proprio una dichiarazione di Collins a innescare il calo della scorsa settimana, quando si dichiarò appunto contraria a ulteriori riduzioni dei tassi di interesse negli USA, data la resilienza del mercato del lavoro (che però ieri ha fatto registrare una disoccupazione in aumento per settembre) e un’inflazione il cui cammino verso il target del 2% è ancora incerto.

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Vi riassumeremo in diretta quanto diranno i diversi membri di Fed che decideranno di esprimersi sul tema. Da seguire anche Barr, che è ritenuto moderatamente a favore dei tagli, storicamente.

Se anche lui dovesse esprimersi con toni titubanti, l’ipotesi dei 25 punti base in meno già a dicembre sfumerebbe quasi definitivamente.

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