I dati sono un problema. Chi vuole investire, fare trading o semplicemente avere contezza di quanto succede sui mercati deve fare i conti con:
- Dati in ritardo (strutturale);
- Dati non continui (spesso vengono fuori 1 volta al mese);
- Assenza di trasparenza delle metodologie di raccolta.
Questo vale anche quando a gestire certi dati sono entità strutturate, ricche e sapienti come BLS – il Bureau of Labour Statistics – entità federale degli USA. Per questo motivo esistono misuratori alternativi, che da tempo hanno preso piede. Uno di questi è Truflation CPI Index – un indice indipendente che misura l’inflazione negli Stati Uniti.
Ha una certa popolarità in particolare tra quei tipi da crypto (così li ha definiti il nobel Paul Krugman) che si fidano poco dello stato. Ma ha senso utilizzarli per le proprie operazioni? Sono attendibili? La questione è complicata e cercheremo di saperne di più nel corso di questo approfondimento.
Truflation: per chi vuole una misura alternativa dell’inflazione
Truflation è un’entità indipendente che raccoglie dati in modo altrettanto indipendente e che in tanti seguono sia per capire come stanno andando le cose, sia per decidere come posizionarsi sui mercati.
- Dati indipendenti: sono oltre 30 milioni di data point raccolti sui mercati;
- Paniere: funziona in modo diverso.
Questo secondo punto è forse il più interessante. Gli uffici di statistica come BLS (e più in generale qualunque misurazione statistica dell’inflazione) non può ragionevolmente misurare tutte le variazioni di prezzo. In aggiunta, non tutti acquistiamo le stesse quantità di determinati beni. Se aumenta il costo, ad esempio, del petto di pollo o del pane che mangiamo tutti, questo ha un impatto maggiore sull’inflazione, rispetto a un movimento del prezzo dei sigari, che fortunatamente fumano in meno persone.

Per questo esistono i cosiddetti panieri: da un lato decidono quali beni sono rilevanti per calcolare l’inflazione. Dall’altro quale deve essere il peso specifico delle categorie.
Sul paniere inoltre Truflation cambia la composizione dello stesso mese per mese, e quindi più rapidamente di BLS (il governo USA!), che invece li aggiorna annualmente.
Intermezzo: è una questione complessa
La realizzazione di un paniere e delle regole per il suo aggiornamento è complessa. Affinché si possa esprimere in una semplice percentuale l’andamento dei prezzi su mercati giganteschi come quello delle merci e servizi USA si devono fare delle scelte che introducono quelle che si chiamano approssimazioni strutturali.
Ci sono diverse metodologie, diversi panieri, diversi approcci. Quindi come è un approssimazione della realtà il paniere di BLS, è un approssimazione il paniere di Truflation.
Truflation utilizza una formula simile (ma meno complessa e con risultati MOLTO diversi) a quella di BLS/CPI, che aggiorna però più dinamicamente la composizione dello stesso. In linea teorica, dovrebbe essere più preciso sui punti di prezzo continui e quasi in tempo reale.
Altra cosa: Truflation non è un granché nell’applicare l’effetto sostituzione. Un esempio? Se il salmone diventa più costoso, probabilmente scalerai verso il basso, verso un alimento più economico.
Perché può essere interessante?
Le questioni sono due, una politica l’altra più strettamente economica/analitica.
- Puoi non fidarti dei governi
Che per carità, è una delle posizioni possibili. Non ti fidi degli enti statali e federali che raccolgono dati? Truflation non è un’entità governativa, quindi hai un dato… privato.
- Dati continui e più aggiornati
Truflation misura l’inflazione rilasciando dati giornalmente e non una volta al mese. Anche l’aggiornamento mensile del paniere, dovrebbe in linea teorica offrire dati più attuali. In realtà ci sono tutta una serie di complicazioni che abbiamo analizzato sopra e sulle quali torneremo più avanti.
Se vuoi dunque una misura dell’inflazione continua e avere dati “più freschi”, Truflation può essere un’alternativa interessante da seguire. C’è però un altro problema.
Le decisioni di politica economica sono centralizzate – e quindi…
Le decisioni sui tassi di interesse e più in generale sulla politica monetaria sono centralizzate. C’è il FOMC (che raccoglie diversi membri di Fed), che decide sulla base dei dati che vuole. In questo caso, per quanto riguarda l’inflazione, si tratta di BLS – ovvero i dati sull’inflazione del CPI ufficiali.
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Che sia o meno più attendibile Truflation, questo è assolutamente indifferente rispetto alle decisioni di politica monetaria. Fed decide basandosi su altri dati e l’esistenza o meno di Truflation e dei suoi dati è completamente ininfluente per questo processo.
Ricapitolando: Truflation è un esperimento interessante e trasparente. Ben venga e ben vengano altre 1.000 iniziative di questo tipo. BLS (il governo USA!) fornisce però dati che sono poi usati da Fed (e che non è detto che siano meno utili).
Con una curiosità in chiusura. I dati di Truflation mostrano da tempo un livello di inflazione INFERIORE a quello di BLS.
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