È una buona giornata per il mondo crypto, in particolare però tra le azioni quotate di società del settore. Oltre a Coinbase, ottima performance di diversi miner, che arriva anche e soprattutto grazie a un impegno di Amazon per ulteriori investimenti nel settore AI. Quella che nel giro di 2 settimane è passata da unica speranza per il futuro a bolla è tornata a essere speranza, trascinandosi dietro quasi tutto il mercato.
Bene il Nasdaq, che è a +2,5% nel momento in cui pubblichiamo questo approfondimento, bene anche gli altri indici delle borse USA, benissimo società come CleanSpark e Iren (+15% entrambe). È tornato il sereno? Forse sì, complici anche non-notizie che arrivano da Federal Reserve.
Torna il sereno, paure già cancellate?
Il crollo che ha riguardato il mondo crypto ha avuto diverse concause. Dalla scommessa contro il settore AI di Michael Burry a dichiarazioni di membri del FOMC che hanno parlato di scarsa volontà di tagliare i tassi, per passare poi a un mercato strutturalmente debole dopo il 10 ottobre. Tante cause che oggi i mercati però sembrerebbero aver dimenticato.
Qui l’analisi di Alex Lavarello spiega in dettaglio quali sono poi le condizioni sotto il profilo tecnico, integrando un’analisi chiara e semplice anche con diverse delle questioni che riguardano molto da vicino i mercati, come quelle che abbiamo citato poco sopra.
Tornando a oggi: i principali indici delle borse USA volano spinti dal settore tech: bene quasi tutte le società nell’orbita del settore AI, compresi diversi miner Bitcoin che hanno portato a casa guadagni in termini di prezzo in doppia cifra.
A smuovere le acque l’annuncio di Amazon, con la promessa di investire fino a 50 miliardi di dollari in infrastruttura AI negli Stati Uniti. Questione che – come dovrebbe essere ormai noto ai nostri lettori – riguarda anche tanti dei miner che operano ormai anche nel settore datacenter.
Fed: i tagli tornano a essere più probabili
C’è stato anche un recupero importante dell’ipotesi pro-tagli per il 10 dicembre prossimo, quando Fed si riunirà per decidere. Nel momento in cui scriviamo i mercati prezzano – tramite futures sui tassi – circa al 75% un taglio ulteriore a dicembre.
Una buona notizia, anche questa, per mercati che temevano di incontrare le resistenze di Powell. Vale la pena di ricordare però ai nostri lettori che siamo davanti a decisioni che non sono state ancora prese e che possono comunque essere oggetto di cambiamenti da qui alla data della decisione.
Paura, ancora alta
Rimane su numeri alti l’indice della paura: siamo ancora a 19, in pieno territorio paura piena, almeno secondo chi raccoglie storicamente questi dati. Anche questo però – per chi vuole vedere il più possibile dei bicchieri mezzi pieni – potrebbe essere un buon segno. Nei momenti di bottom si inverte il trend dell’indicatore della paura, che a grandi falcate può tornare in territori più consoni alla FOMO.

Rimane comunque una situazione da osservare con il massimo dell’attenzione e evitando di trarre conclusioni troppo affrettate.
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