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FEDERAL RESERVE 7-5

I 12 uomini più potenti del mondo: Fed cambia idea? Sì ai tagli ma per Bitcoin e crypto…

Si profila un 7 a 5 molto pericoloso per la credibiltà della banca centrale degli USA.

Sarà il FOMC più diviso di sempre, anche se ora i mercati sono tornati ad attendersi un taglio per dicembre, con un risicato punteggio però di 7 voti a 5, il più risicato possibile data la struttura della riunione che decide la politica monetaria degli USA.

Da un lato i mercati festeggiano per il ritorno di un atteggiamento “positivo” verso i tagli, dall’altro però andrà sottolineata, ed è quello che faremo all’interno di questo approfondimento, la grande incertezza che continua a tenere i mercati (compresi quelli su Bitcoin e sulle crypto) sulle spine.

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FOMC: sarà 7 a 5?

Chi investe in Bitcoin e crypto difficilmente avrebbe mai immaginato di dover fare i conti anche con questioni politiche e economiche interne a Federal Reserve. Sono però questioni di enorme importanza ed è per questo motivo che abbiamo deciso di dedicargli un video di soli 12 minuti, per capire bene come funziona IL FOMC e su quali basi sarà chiamato a decidere.

La situazione è complicata. Falchi e colombe si stanno già lanciando messaggi e frecciatine e nessuno sembrerebbe disposto, per ora, a rivedere la sua posizione. Questo perché stiamo affrontando una fase oggettivamente complicata della politica monetaria – soprattutto da quando Jerome Powell ha deciso che Federal Reserve avrebbe giocato al piccolo chimico tentando un difficile soft landing.

Come funziona il FOMC? Scoprilo qui in soli 12 minuti di video

Nel complesso, se i nostri calcoli sono giusti (e non abbiamo motivo per dubitarne) avremo per ora 7 voti per il taglio e 5 contro il taglio, almeno durante la riunione. C’è la possibilità che qualcuno dei no ai tagli decida di votare a favore anche al solo fine di non far apparire il FOMC spaccato come mai lo è stato da decenni a questa parte.

Il miglior output possibile

Più che tagli o no tagli, sarà importante dare ai mercati l’impressione che ci sia comunque una sorta di unità di lettura e intenti. Una sorta di prevedibilità del tipo se non si taglia a dicembre, siamo d’accordo nel farlo a gennaio o viceversa. Mostrarsi dunque come se la frattura comunque esistente sia stata ricomposta prima di votare.

Un tempo – quando le banche centrali godevano anche di uno status diverso nella discussione pubblica – la loro prevedibilità era ritenuta uno dei più grandi vantaggi per le economie sviluppate. Con decisioni che invece cambiano – in termini di aspettative, minuto per minuto, sarà difficile costruire qualcosa di solido in termini di lettura dei trend di lungo periodo.

Una situazione incresciosa che in parte dipende anche dall’assenza di dati. Dall’altra però dipende anche da certi giochi politici che ormai si sono dispiegati a tutta forza.

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