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Chi non muore si rivede: Gary Gensler torna su Bitcoin e crypto

Torna Gary Gensler - e viene punzecchiato sul mondo crypto, Trump e...

Indovinate chi è tornato? Proprio lui, Gary Gensler, questa volta però non più come presidente di SEC, ma come “semplice cittadino”.

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In una lunga intervista per Bloomberg TV Gensler è tornato a esprimersi sulle criptovalute, separando ancora una volta Bitcoin da quelli che ritiene asset eccessivamente speculativi, non adatti all’investimento. Un’intervista di pochi minuti, occupata tutta o quasi dalle questioni che riguardano le crypto, l’arrivo degli ETF (osteggiati in passato da Gensler stesso) e più in generale sulla struttura di questi mercati.

Torna Gary Gensler, un po’ cambiato

È un Gary Gensler meno gagliardo quello che è stato intervistato da Bloomberg TV, con buona parte dell’intervista che non poteva che vertere sull’arcinemico dell’ormai ex presidente di SEC, ovvero le crypto. A domanda sulla natura effettiva di questi strumenti, Gensler ha risposto:

Credo che siano asset rischiosi. Il pubblico americano e quello mondiale si sono fatti affascinare dalle criptovalute, ma sono asset altamente volatili e speculativi e lasciando Bitcoin da parte per un momento, per le altre migliaia di token (non le stablecoin), dobbiamo chiederci quali siano i fondamentali. Non offrono dividendi, non offrono ritorni. Il pubblico dovrebbe essere messo al corrente dei rischi.

Una posizione che in realtà ricalca quasi perfettamente quella che ha tenuto quando di SEC era ancora presidente, prima dell’arrivo di Donald Trump e di quello che sarebbe stato un cambiamento radicale negli Stati Uniti in termini di apertura al mondo crypto.

  • Crypto una questione tra repubblicani e democratici?

Più interessante forse la lettura della situazione politica per quanto concerne il mondo crypto. L’ingresso di Trump nel business ha reso il mercato crypto terreno di scontro tra democratici e repubblicani? Gensler però rigetta la lettura politica della questione, che tra le altre cose metterebbe al di sopra della discussione anche la sua aggressiva azione nei confronti del settore quando era ancora a capo di SEC.

Non credo sia così. È una questione che attiene al mercato dei capitali degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno il più grande mercato dei capitali, che si giova anche di regole di buon senso. […]

Con una frecciatina anche al mondo crypto in termini di decentralizzazione. Secondo Gensler infatti l’arrivo degli ETF avrebbe comportato una centralizzazione degli scambi, lasciando intendere che questo sia fondamentalmente in contrasto con la mission di decentralizzazione dei mercati di queste tecnologie.

Un Gensler leggermente cambiato

Non nel senso di cambiamento di idee, ma di possibilità di imporle sui mercati. Sugli ETF tergiversa, dopo che era stato per 4 anni il più forte sostenitore dei no, che erano stati recapitati anche a quelli che ritiene ora parte integrante dei mercati, ovvero gli ETF su Bitcoin. Vale infatti la pena di ricordare ai più smemorati dei nostri lettori che in realtà il agli ETF su Bitcoin arrivò soltanto dopo l’intervento delle corti per ripristinare la legalità.

Legalità che voleva dire acconsentire alla trasformazione del trust di Grayscale in ETF, cosa che per l’appunto era stata negata dalla SEC guidata da Gary Gensler.

Sul fatto che non ci sia stata mai politicizzazione della questione crypto, almeno chi vi scrive continua a nutrire qualche dubbio.

Qui puoi guardare l’intervista completa a Gary Gensler per Bloomberg TV.

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Mauro Dattilo
Mauro Dattilo
1 giorno fa

Il passato che parla del passato…