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Tra i 21.000$ e i 140.000$ di acquisti di $IBIT, l’ETF su Bitcoin gestito da iShares di BlackRock. Secondo i dati più aggiornati – le comunicazioni sono obbligatorie – a compiere tali acquisti nel corso del 2025 è stata Marjorie Taylor Greene – ex fedelissima di Trump – che pur avendo mutato il suo atteggiamento verso il presidente, non sembrerebbe aver perso fiducia nella possibilità di Bitcoin di tornare grande.
Greene è tra le più attive figure politiche sui mercati – con un portafoglio che vale circa 25 milioni di dollari e volumi decisamente importanti. Sa qualcosa che non sappiamo, o – come direbbero gli americani – ha bevuto il Kool-Aid della narrativa pro-Bitcoin del nuovo governo USA?
Tanti acquisti – periodici – durante l’anno
Sembrerebbe avere la forma di un quasi PAC, se non fosse che gli acquisti si sono concentrati nei primi tre mesi del 2025, per poi riprendere a settembre. Anche dopo i nefasti eventi del 10 ottobre, la congresswoman ha deciso di mettere mano al portafoglio e acquistare cifre variabili tra i 1.000$ e i 15.000$.
| Data report | Quantità acquisti |
|---|---|
| 27 gennaio 2025 | Tra i 1.001$ e i 15.000$ |
| 9 marzo 2025 | Tra i 15.001$ e i 50.000$ |
| 27 settembre 2025 | Tra i 1.001$ e i 15.000$ |
| 20 ottobre 2025 | Tra i 1.001$ e i 15.000$ |
| 20 ottobre 2025 (non è un errore, doppio filing) | Tra i 1.001$ e i 15.000$ |
| 28 ottobre 2025 | Tra i 1.001$ e i 15.000$ |
| 21 novembre 2025 | Tra i 1.001$ e i 15.000$ |
La forbice di acquisti è ampia perché le leggi USA permettono di indicare soglie piuttosto che la quantità precisa di acquisti. Non è dato sapere dunque per la precisione la quantità di acquisti – che può andare da un minimo di 21.000$ a un massimo di 140.000$ in Bitcoin tramite ETF.
Si tratta comunque di acquisti relativamente ridotti rispetto al patrimonio totale della congresswoman, che ha in gestione investimenti per oltre 25 milioni di dollari.
Rottura con Trump
Gli acquisti sono dunque ripresi dopo la plateale rottura con Trump, che ha portato alle sue dimissioni, dopo uno scontro che in realtà è maturato nel tempo e che è poi letteralmente esploso per la questione relativa alla pubblicazione dei file legati a Epstein.
Sarà il caso dunque di chiamarla, tra poco, ex-congresswoman, tuttavia ancora con il pallino, per quanto ridotto, per Bitcoin.
