Il parlamento polacco non è riuscito a esprimere la maggioranza dei 3/5 che sarebbe stata necessaria per il superamento del veto, posto dal presidente Karol Nawrocki, sul recepimento del MiCA, il complesso di leggi a livello europeo che normano il settore delle criptovalute. Sono mancati, secondo quanto riporta Bloomberg, 18 voti.
Ora al governo e al parlamento non resterà che far ripartire la procedura da capo – con la Polonia che è e rimarrà per almeno un po’ l’unico paese dell’Unione a non aver recepito a livello nazionale le regole contenute nel MiCA, regole che normano l’operatività degli exchange, l’emissione di stablecoin e più in generale tutte le questioni più importanti relative al mercato crypto e Bitcoin.
Troppo gravosa per gli operatori, secondo il Presidente della Repubblica
Il veto è arrivato a causa di limitazioni che il presidente della repubblica polacca, Karol Nawrocki, ha ritenuto eccessivamente gravose per gli operatori del settore – e in particolare per gli exchange non registrati, che in Europa possono vedersi il sito oscurato.
Il parlamento avrebbe potuto superare il veto del Presidente votando con una maggioranza di tre quinti. Maggioranza alla quale però, al momento della conta, sono mancati 18 voti, all’interno di un più complesso scontro politico in Polonia, del quale la questione MiCA è soltanto l’ultima in ordine temporale delle questioni.
Sul tema lo scontro è stato piuttosto acceso: mentre Nawrocki riteneva l’implementazione a livello nazionale del MiCA eccessivamente restrittiva, il presidente del consiglio Donald Tusk ha chiesto al parlamento di superare il veto, indicando la regolamentazione del settore necessaria anche a contenere spostamenti di denaro legati politicamente a Mosca. Appello che non sembrerebbe aver però sortito gli effetti sperati.
=> Sul tema: Mosca apre alle criptovalute, ma solo per i più ricchi.
Il richiamo al presunto utilizzo delle criptovalute fatto da infiltrati russi è stato, secondo quanto riportato da diversi parlamentari polacchi, ritenuto eccessivo, rappresentando la regolamentazione del mercato crypto come un problema di sicurezza nazionale, forse in maniera appunto eccessiva.
Polonia mercato rilevante
La Polonia è e rimarrà un mercato di enorme rilevanza per le criptovalute. Il paese è infatti l’ottavo per volumi in Europa nel corso dell’ultimo anno ed è cresciuto negli ultimi 12 mesi di oltre il 50%.
Secondo quanto riporta Chainalysis sarebbero uno su cinque i polacchi che detengono o utilizzano criptovalute.
È un duro colpo al MiCA? Non necessariamente, dato che il framework legale europeo sulle criptovalute rimane valido anche se la Polonia sta incontrando qualche difficoltà interna.
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