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Ethereum: nasce un nuovo meccanismo di BURN on-chain – BOMBA per ETH!

Ethereum introduce un nuovo modo per aumentare il burn di ETH.

Fino a poco fa la blockchain di Ethereum bruciava ETH quasi esclusivamente attraverso le commissioni del gas generate dalle transazioni sul layer-1. I più bravi ricorderanno che dallo storico upgrade London del 2021, il protocollo ha introdotto (tramite EIP-1159) un meccanismo volto a ridurre l’emissione di nuova offerta della rete, e talvolta, renderla persino deflazionistica.

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Se ne è parlato a lungo dei potenziali effetti speculativi di un burn sul prezzo di Ethereum, con risultati non sempre all’altezza delle aspettative, ma ora siamo di fronte ad un nuovo possibile driver. Un driver incentrato sull’attività dei layer-2 che attualmente ha un potenziale assai limitato, ma che allo stesso tempo è destinato a crescere e diventare sempre più rilevante in futuro. Siamo di fronte ad un nuovo meccanismo di burn, o meglio ad un nuovo canale, che alimenta e fortifica quello costruito con London.

Ethereum: come funziona il burn di ETH?

Facciamo un piccolo passo indietro nel tempo per dare un po’ di contesto. Con l’upgrade London del 2021, Ethereum ha introdotto un nuovo modello di gestione delle commissioni in cui ogni transazione determina un burn di ETH. Più precisamente viene bruciata la cosiddetta “base fee”, che viene stabilita dalla congestione della rete, mentre la “priority fee” continua ad andare ai validatori.

All’inizio questo modello ha portato grandi quote di burn di ETH, con conseguente apprezzamento speculativo della moneta. Poi però con il passare del tempo, una grossa fetta dell’attività on-chain di Ethereum si è spostata sui layer-2. Questo perché dopo l’aggiornamento Dencun le transazioni sulle reti di secondo livello sono diventate molti più economiche grazie all’introduzione dei blobs, cosa che ha di fatto ridimensionato in negativo il modello economico (meno commissioni, meno burn).

In totale ad oggi il network ha rimosso dalla circolazione ben 5,3 milioni di ETH, per un controvalore di $15,2 miliardi. Cifra molto interessante che però ha visto appunto un calo del burn rate negli ultimi anni, a causa della crescita vistosa dell’uso dei layer-2 quali Arbitrum, Base, ZkSync, Optimism, Linea ecc.

Burn Ethereum
Burn EthereumFonte dati: https://beaconcha.in/burn

Con Fusaka cambia tutto

Il 3 dicembre è andato live l’ultimo hard fork della blockchain di Ethereum, un aggiornamento che, tra le tante migliorie, ha aggiunto un dettaglio fondamentale che cambia radicalmente la logica economica dei blob e, di riflesso, il meccanismo del burn on-chain. Se vuoi saperne di più su quanto introdotto da questo upgrade, abbiamo parlato di Fusaka in modo approfondito in questo podcast, che dura appena 13 minuti. 

In questa sede noi ci focalizziamo sugli effetti relativi ai blobs. Con Fusaka sono state introdotte sostanzialmente due perfezionamenti, ossia aumentare l’offerta disponibile di blobs, ed impedire che il loro prezzo di commissione diventi eccessivamente economico. In particolare  grazie all’EIP-7918 è stato stabilito che la blob base-fee (pagata dai rollup) debba essere vincolata ai costi di esecuzione del L1.

Questo perchè prima di Fusaka i rollup pagavano pochissime fees ad Ethereum L1 per l’attività di pubblicazione dati, cosa che da un lato avvantaggia l’utente ma dall’altro indebolisce i burn di Ethereum (ricordiamo, meno commissioni, meno burn). Dunque con questo compremesso, da un lato si aumenta la scalabilità del l2, dall’altra si stabilisce un costo più equo, pur mantenendo comunque commissioni vantaggiose. Il risultato è potenzialmente una quota maggiore di ETH che verrà bruciata.

Si espande l’utilizzo dei blob

Grazie agli aggiornamenti Blob-Parameter-Only (BPO), inclusi nel pacchetto Fusaka, la blockchain di Ethereum ha visto aumentare la propria capacità di disponibilità dei dati, garantendo un contesto più favorevole per la proliferazione dei blobs. Più precisamente, è aumentato il numero di blob target per blocco, passando da 6 a 10. Inoltre il 2 gennaio 2026 avremo un successivo incremento da 10 a 14. 

Questo vuol dire che i rollup layer-2 hanno a disposizione più spazio dati per ogni blocco, potendo pubblicare informazioni su Ethereum in modo più efficiente e con minore competizione. Di conseguenza tutto ciò porterà ad un progressivo aumento del numero dei blobs inclusi in un blocco, e quindi a più commissioni pagate sui blob, che vengono bruciate on-chain, contribuendo alla “deflazione” di ETH.

 In questo modo, la crescita dei layer-2 inizia a riflettersi direttamente anche sul burn di ETH.

Crescita blobs per blocco
Blobs per bloccoFonte dati: https://www.growthepie.com

Un aumento del burn di 2,4 milione di volte

Tecnicamente, solo la regolazione dei costi dei blobs (fissata commissioni minima)  introdotta con l’EIP-7918 dovrebbe portare ad un tasso di burn maggiore di ben 2,4 milioni di volte. È però fondamentale chiarire che questo dato riguarda una stima basata non sul burn totale di ETH, che include sia le commissioni del layer-1 sia quelle del layer-2, ma solo sul burn innescato dai blobs prima dell’aggiornamento Pectra.

In tal senso, prima le commissioni dei blobs erano così basse che producevano una bassissima attività di burn, praticamente trascurabile, mentre ora l’introduzione di una fees minima impedisce che il loro costo collassi verso lo zero. Dunque abbiamo un salto enorme in termini di crescita relativa del burn, ma ancora poco significativo in termini assoluti. Secondo Growthepie, dal lancio di Fusaka sono stati bruciati appena 12 ETH.

burn Ethereum
Blob fees burn ETHFonte dati: https://www.growthepie.com/

Ad ogni modo, considerando il fatto che, come dicevamo prima, i blobs sono destinati ad espandersi grazie ad una maggiore disponibilità dei dati, ci aspettiamo che questo dato tendi ad aumentare nel tempo. Non arriveremo probabilmente ad un burn che determinerà l’andamento della price action di Ethereum ma comunque ad una condizione dove la crescita dell’attività on-chain contribuirà in termini positivi alla sostenibilità economica della rete.

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