Nelle ultime due settimane sono accaduti due eventi che possono sembrare lontani dalla realtà dell’ecosistema crypto, ma che invece influenzano profondamente tutta la liquidità dei mercati mondiali. Si tratta di decisioni divergenti prese dagli Stati Uniti e il Giappone sui tassi di interesse, una questione che ha tenuto banco su questo sito così come su ogni pubblicazione che si occupa di finanza e di economia.
Bitcoin ostaggio di Giappone e America
Mentre la Federal Reserve ha optato per un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, portandoli nell’intervallo tra 3,50 e 3,75, la Banca centrale del Giappone ha sorpreso i mercati alzando il costo del denaro allo 0,75%.

Liquidità globale e impatto sull’ecosistema crypto
Questi movimenti, sebbene opposti, agiscono come vasi comunicanti sulla liquidità che alimenta anche il mondo di Bitcoin e le altcoin. L’innalzamento dei rendimenti porta gli investitori a una riallocazione dei portafogli.
Tale scenario riduce la propensione alla leva finanziaria e in teoria diminuisce la disponibilità di capitale circolante da destinare ad investimenti risk on, cioè più speculativi come quelli in crypto.
Il paradosso dei rendimenti americani
Negli Stati Uniti si sta assistendo a un fenomeno singolare. Nonostante l’allentamento monetario della banca centrale ( tre tagli nel 2025) i rendimenti dei treasury a lungo termine non accennano a diminuire.

Osservando il grafico daily, da inizio 2205 notiamo che solo il T-Bill (rendimento a 2 anni) sta effettivamente scendendo, allineandosi alle decisioni della Fed. Al contrario, i rendimenti a 10 e 30 anni rimangono elevati, stazionando poco sotto in quella che definiamo risk zone.
Rendimenti elevati per i Treasuary
Questa resistenza dei tassi lunghi suggerisce che il mercato teme una nuova fiammata inflattiva o è preoccupato dalla sostenibilità del debito pubblico americano.
Per il mondo crypto, ciò si traduce in una competizione serrata verso la liquidità. Finché i Treasury offrono rendimenti garantiti sopra il 4, rendono meno attraente l’esposizione verso asset volatili che non generano rendite fisse.
La grande V giapponese e la fine del carry trade
Sull’altra sponda del Pacifico, la situazione è ancora più marcata. Il grafico weekly dei rendimenti giapponesi descrive una V estremamente ampia, segnando la fine di un’era durata decenni caratterizzata da tassi zero o negativi.

Il rendimento del decennale nipponico (JP 10Y) è balzato sopra il 2%, un livello che non si vedeva da circa 20 anni.
Questo rialzo ha innescato una massiccia chiusura del carry trade, ovvero quella pratica per cui gli investitori prendevano in prestito yen a costo quasi nullo per investire in mercati ad alto rendimento, incluso Bitcoin e altcoin. Il rafforzamento dello yen e l’aumento dei costi di finanziamento costringono molti operatori a liquidare le proprie posizioni speculative comprese quelle crypto a leva.
Giappone, stimoli e riflessi sul mercato crypto
Tuttavia il Giappone ha messo in campo anche stimoli fiscali di ampia portata, nonostante il recente aumento dei tassi. L’immissione di liquidità prevista potrebbe superare i 100 miliardi, creando un contesto favorevole per gli asset risk-on, che potete approfondire: Altro che rialzi: dal Giappone arrivano 100 miliardi che aiuteranno Bitcoin e crypto
In questo scenario, Bitcoin e il comparto crypto potrebbero beneficiare indirettamente dell’aumento di liquidità globale, ridimensionando i timori legati alla stretta monetaria giapponese.
Debolezza valutaria e flussi di liquidità nel 2025
Un elemento di novità in questo scenario è la recente debolezza del dollaro rispetto all’euro. Nonostante i rendimenti USA restino alti, il biglietto verde sta perdendo terreno.

Sul grafico in allegato abbiamo in comparativa sulla sinistra EUR/USD e sulla destra il Dollar Index, in contrazione sotto la media mobile (SMA 50). Parallelamente, l’Euro mostra una forza crescente verso la resistenza chiave in area 1,20 Questa svalutazione della valuta americana, combinata ai tagli dei tassi della Fed, teoricamente favorisce l’ecosistema crypto. Tuttavia, la persistenza di rendimenti elevati sulle scadenze lunghe dei Treasury agisce da freno, mantenendo una pressione sulla liquidità globale che si sta sfilando da Bitcoin e crypto.
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