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Bitcoin verso il SUPERCICLO: addio ciclo di 4 anni – Nel 2026 CAMBIA TUTTO!

E se la storia non si ripetesse? Ecco perchè Bitcoin potrebbe essere diretto verso un superciclo.

Stiamo per chiudere quello che, almeno sulla carta, sarebbe dovuto essere l’anno più bullish per Bitcoin (BTC) e crypto. In passato infatti, ogni anno successivo all’halving è sempre stato accompagnato da forti rialzi, con i prezzi che hanno trovato il loro massimo ciclico prima di invertire la tendenza nei mesi successivi.

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Questa volta però, nel 2025, è stato tutto un po’ diverso. Abbiamo sì toccato un nuovo ATH, ma il grosso dell’upside era già stato percorso nel 2024 in due gambe rialziste, una a marzo e l’altra a novembre. Nell’ultimo anno in realtà Bitcoin ha solo provato ad allungare con la terza ondata bull del ciclo, ma, a conti fatti, è riuscita a spingersi fino a solo un misero 15% dal top dei $108.000 registrato dopo l’elezione presidenziale di Donald Trump.

Sarà forse proprio lo stesso Trump ad aver cambiato le carte in tavola, o saranno gli istituzionali con la loro crescente contaminazione dei prodotti TradFi, ma la sensazione è che, oggi più che mai, può aver senso iniziare a parlare di superciclo. Ma, non esattamente nel modo in cui tutti ve lo aspettate.

Addio ciclo quadriennale di Bitcoin: il confronto non regge più

Per anni abbiamo dato per scontato che ogni ciclo bull/bear di Bitcoin durasse 4 anni, considerandolo quasi un mantra non scritto del mercato. Questo perché fino ad oggi la criptovaluta si è mossa con una ciclicità che si è ripetuta nel tempo, con massimi e minimi che sono arrivati più o meno in modo ricorrente, tanto da rendere il concetto di “ciclo quadriennale”, una chiave di lettura apparentemente affidabile.

Tutto è stato scandito dagli eventi di halving, i quali, secondo gli esperti, dimezzando ad ogni occasione l’emissione di nuova offerta di Bitcoin, avrebbero innescato dinamiche di scarsità tali da spingere i prezzi in rialzo ciclicamente ogni 4 anni. Ci sono però alcuni problemi in merito a questa interpretazione di cui non si parla spesso, e che vengono sottovalutati da molti investitori. Andando in ordine:

  1. Da un punto di vista statistico, considerare uno storico di 16 anni è estremamente riduttivo e fuorviante, in quanto non si può avere una varianza matematicamente attendibile.
  2. L’halving, per quanto sia un processo molto importante per la politica monetaria interna di Bitcoin, agisce solo ed esclusivamente sull’offerta, mentre non va a toccare in alcun modo la domanda. E come dovreste sapere, ogni mercato è fatto di domanda e offerta. Una sola delle due variabili non basta.
  1. Il contesto macroeconomico è totalmente diverso rispetto a quello degli ultimi anni. Arriviamo da un periodo in cui i tassi sui titoli di stato erano ai massimi dal 2007.
  1. La capitalizzazione di Bitcoin non cresce proporzionalmente ad ogni ciclo di 4 anni.
  2. Proprio perché il ciclo quadriennale è ormai noto a tutti, gli investitori, tendono ad adattare il proprio comportamento di conseguenza, anticipando le varie fasi di espansione e distribuzione.

Contesto macro completamente diverso

Evitiamo di commentare i primi 2 punti perché sono abbastanza scontati e non serve aggiungere molto. Passando invece al 3, possiamo affermare con una buona dose di certezza che il contesto macroeconomico attuale non ha nulla a che vedere con quello in cui si sono sviluppati i cicli precedenti di Bitcoin.

Senza fare ragionamenti troppo articolati, basta guardare semplicemente l’andamento dei Federal Fund Rates negli USA negli ultimi 16 anni. Siamo stati dal 2009 fino al 2016 con i tassi quasi a 0, contesto che ha favorito l’ingresso di liquidità e la corsa di tutti gli asset risk-on, non solo crypto. Dal 2017 al 2019 c’è stata una piccola fase di hike: Bitcoin nel 2017 stava vivendo la sua fase più popolare di espansione mainstream ed è cresciuto fortissimo nonostante i primi rialzi dei tassi, poi nel 2018 è sceso comunque in bear market.

Nel biennio 2020/2021 i tassi sono ritornati a 0, e gli stimoli monetari hanno offerto un supporto enorme a tutti i mercati finanziari. Nel 2022/2023 i tassi sono risaliti fino a toccare il livello massimo degli ultimi 20 anni, accompagnando contemporaneamente una discesa dei prezzi, e successivamente alla prima inversione Bitcoin è tornato a crescere.

tassi interesse
Andamento FED FUNDS- Fonte dati: https://fred.stlouisfed.org

Per la prima volta nella storia ora, le tempistiche del ciclo quadriennale sembrano entrare in conflitto diretto con il quadro macroeconomico, con una FED che si prepara a tornare su politiche espansive proprio quando, storicamente, il mercato avrebbe dovuto rallentare. E se fino ad ora fosse stata tutta una coincidenza?

Ad ogni ciclo Bitcoin perde intensità

Ragioniamo anche sul punto numero 4, ossia sul fatto che Bitcoin, ogni periodo ciclico  successivo all’halving cresce in termini di prezzo, ma lo fa con un’intensità decisamente più contenuta. Guardando infatti alla metrica Glassnode “Bitcoin: Halving Event – Market Valuation Growth”, ci accorgiamo che emerge un pattern piuttosto chiaro: ogni ciclo post-halving registra rendimenti positivi, ma con moltiplicatori via via decrescenti rispetto al ciclo precedente.

Ogni quattro anni, infatti, la capitalizzazione di Bitcoin non cresce più allo stesso modo in termini relativi, perché la base di partenza diventa progressivamente più ampia. Pensate che dal top del 2021 al top del 2025, la market cap di Bitcoin è aumentata di circa $1.200 miliardi, ovvero la quantità di capitale che l’asset ha impiegato oltre tredici anni per raggiungere nelle sue prime fasi di vita.

Tutto questo ragionamento per dirvi che con il passare del tempo, è naturale che un asset di dimensioni sempre più rilevanti continui a crescere in valore assoluto, ma mostri variazioni percentuali meno estreme rispetto al passato. Di conseguenza, la distanza tra massimi e minimi ciclici tenderà a ridursi, con un indice di crescita di valutazione che sarà mano a mano più moderato. In tal senso, non avrebbe più senso continuare a parlare di ciclo quadriennale, in quanti gli effetti sul mercato diventerebbero sempre meno distinguibili.

Bitcoin halving
Tasso di crescita Bitcoin ad ogni halvingFonte dati: https://studio.glassnode.com


Gli investitori si comportano in modo diverso

Il fatto che Bitcoin non cresca più con la stessa intensità dei cicli passati si collega in modo diretto anche al punto numero 5, ossia al cambiamento strutturale nel comportamento degli investitori. Oggi il mercato è molto più consapevole delle dinamiche cicliche rispetto al passato, e questo elemento, da solo, è sufficiente a modificare profondamente il modo in cui i prezzi si muovono.

Gli investitori tendono sempre a voler anticipare il mercato, e questo potrebbe portare ad una progressiva anticipazione dei flussi espansivi e distributivi. Non è forse un caso se in quest’ultimo ciclo Bitcoin ha registrato un nuovo massimo (marzo 2024) prima che venisse eseguito l’halving (aprile 2024). In tal senso la logica quadriennale potrebbe diventare meno rigida di quanto lo sia stato in passato.

Aggiungiamo anche che analiticamente, e non solo psicologicamente, gli investitori nel 2025 si sono comportati in maniera insolita. I long term holders, storicamente i più bravi ad intercettare i top, negli ultimi mesi hanno distribuito insolitamente una grande quota della supply, con i prezzi di Bitcoin in forte drawdown dai massimi, cosa che invece è solitamente avvenuta in prossimità dei top.

long term holders bitcoin
Distribuzione LTHFonte dati: https://x.com/cryptoquant_com

Qualcosa sta cambiando ed è evidente: non sappiamo se, come molti sbandierano ai quattro venti: “è perchè sono arrivati gli istituzionali”, ma sappiamo che molti dettagli non sono più come prima. Sia da un punto di vista di volatilità realizzata, di aspettative di rendimento, di diffusione di prodotti regolamentati, di allocazioni, è tutto profondamente diverso. Ciò che rimane immutabile, è solo la natura di Bitcoin come asset trustless incensurabile.

Quindi sta per arrivare il superciclo?

Arriviamo al dunque. Non sappiamo dirvi con esattezza se ci sarà effettivamente un superciclo nel 2026, e se conseguentemente Bitcoin avrà un andamento rialzista più prolungato del solito con poche fasi di down meno evidenti rispetto al passato Non possiamo leggere il futuro e quindi non possiamo garantirvi che sarà così.

Sappiamo però che per molti versi, lo scenario attuale sottende uno sfondo bullish, e che almeno in termini di liquidità globale, il prossimo anno dovrebbe riservarci (salvo cambiamenti) qualche sorpresa rialzista. Allo stesso tempo questo non vuol dire crescere non-stop sui mercati senza incorrere in fasi di ritracciamento , ma significa che, forse, il concetto di ciclo quadriennale è ormai arrivato al capolinea, o quantomeno va ridimensionato.

Ora la palla passa ai mercati. Nei prossimi mesi capiremo se Bitcoin continuerà a rispettare, almeno in parte, i vecchi schemi ciclici oppure se la sua price action inizierà davvero a raccontare una storia diversa. Secondo i riferimenti storici, il massimo di questo ciclo avrebbe dovuto collocarsi tra ottobre e dicembre 2025 ,e in parte così è stato. Se però il 2026 dovesse aprire a nuovi massimi, allora il ciclo quadriennale smetterebbe definitivamente di essere un orientamento affidabile.

Non sarebbe comunque la conferma di un superciclo “esplosivo”, ma una prova di maturità di Bitcoin, che dimostra di sapersi inserire meglio nel contesto macro globale.

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