Le borse crypto lasciano ancora a desiderare ma almeno dal punto di vista dello sviluppo e dell’adozione on-chain abbiamo delle buone notizie. Arbitrum, famosa rete layer-2 di Ethereum, sta viaggiando su metriche molto positive a dicembre, con dati che lasciano sperare in un continuum anche per i prossimi mesi.
La catena, nonostante le condizioni del mercato, registra un’arzilla attività da parte dei suoi utenti, complice il proseguimento della campagna incentivi DRIP che sta dando un buon boost ai protocolli DeFi. Vediamo ora, numeri alla mano, quali metriche stanno sostenendo questa accelerazione e cosa potrebbe significare per la price action di ARB. Tutti i dettagli di seguito.
Dicembre OK per Arbitrum: arrivano segnali di forza
Secondo quanto riportato da “Ethereum Daily”, la blockchain di Arbitrum sta vivendo, almeno per ora, un dicembre parecchio produttivo. Da inizio mese i dati non sono da “to the moon”, come si dice nel gergo dei crypto bro, ma evidenziano comunque una crescita strutturale dell’adozione di rete.
Gli indirizzi attivi unici sono saliti a 3,95 milioni di unità con un balzo positivo del +16%, mentre il numero di transazioni eseguite è aumentato del +3% a 89,79 milioni. Nel frattempo il Total Value Secured della chain, ossia il valore custodito all’interno del layer-2 (da non confondere con TVL che misura invece i capitali bloccati in DeFi) ha visto un incremento del +8,9% a $17,45 miliardi, dato che conferma il primato di Arbitrum tra tutti i rollup di Ethereum.
Curiosamente, dopo il successo dell’hard fork Fusaka sulla mainnet, c’è stata un enorme riduzione del costo medio delle transazioni sui layer-2, con le tx su Arbitrum che sono scese del -55% a $0,0028. Questo è dovuto al fatto che il nuovo aggiornamento ha aumentato la capacità di DA, incrementando di fatto il numero massimo di blobs per blocco, e riducendo il costo di pubblicazione dati sul layer-1

Da sottolineare come la scorsa settimana Arbitrum sia stata la chain con più flussi di capitale tra tutte le reti in circolazione, con circa $3,43 miliardi in asset che sono confluiti al suo interno. Una parte rilevante di questi capitali potrebbe però essere stata destinata a Hyperliquid, che utilizza appunto Arbitrum come infrastruttura per il deposito degli asset.
La campagna DRIP porta i suoi frutti
Vi avevamo già parlato a suo tempo dell’introduzione della campagna DRIP e di come essa avrebbe potuto accelerare l’attività dei protocolli DeFi su Arbitrum. In totale la Foundation aveva messo in palio 80 milioni di token $ARB da dividere in 20 settimane, ognuna con un suo focus dedicato su una tipologia di interazione.
Al momento gli incentivi si concentrano attorno alla nicchia dei protocolli di lending: in base al protocollo e all’asset di riferimento, ci sono vari APR Boost con premi emessi giornalmente. A partire dal 20 gennaio 2026, la campagna si dovrebbe spostare su un altro settore DeFi, così da favorire tutte le applicazioni della chain.

Diciamo che queste iniziative sono un ottimo metodo per attirare liquidità e fidelizzare utenti nel breve-medio termine, ma bisogna poi vedere quanta di questa attività rimarrà poi effettivamente sulla rete. Molti capitali sono mercenari e si spostano di conseguenza dove c’è più convenienza, ma ad ogni modo, per ora, pare che la campagna DRIP stia generando un impatto complessivo positivo.
I protocolli più in crescita su Arbitrum
Non è ovviamente solo Arbitrum a beneficiarne ma anche e soprattutto i protocolli attivi su di essa. Nel mese di dicembre abbiamo assistito ad una crescita netta del TVL per diversi progetti, che anche in un contesto speculativo incerto sui mercati, sono riusciti ad incrementare la propria attività.
In ordine crescente vediamo Pendle che ha visto un aumento timido del +2,7% a $489 milioni, da contestualizzare comunque in un periodo estremamente negativo per i prodotti derivati, dunque tutto sommato incoraggiante. C’è poi Uniswap che ha portato il TVL a $364 milioni con una crescita del +5,7%, accompagnato da Pleasing Golden con un+ 8% a $84 milioni. A seguire si posiziona Aave con un ottimo +9,3% che porta il valore del mercato a $1,1 miliardi.
Fanno ancora meglio Spiko Finance che registra un +9,7% a $259 milioni, Ostium, piattaforma su cui abbiamo dedicato un approfondimento, che si porta a casa un +17,1% a $54 milioni, ed USDai con un +17,9% a $686 milioni. Sul podio troviamo invece Spark che vanta un aumento del +18,4% a $90 milioni, KernellDAO che registra un ottimo +64,5% a $240 milioni, e Renzo Protocol che esplode a +206% e vola a $108 milioni.
Complessivamente per Arbitrum il TVL è in leggero rialzo da inizio mese, ma mantiene ancora un andamento ribassista rispetto al top di ottobre, quando la metrica aveva toccato il valore di $4 miliardi.

Come influisce tutto questo sul token $ARB?
Nel mese di dicembre il token $ARB, nonostante l’attività on-chain frenetica, si sta muovendo con un ribasso del -9,7%, con i prezzi che sono scesi dagli $0,21 fino al valore attuale di $0,19. Purtroppo certe metriche non influiscono sull’andamento dei prezzi nel breve termine, specialmente quando le condizioni di mercato sono difficili.
Non è comunque diciamo “colpa” di Arbitrum se il suo token sta performando male, è tutto dipende un pò dall’outlook generale delle altcoin, e più in generale delle borse crypto, dove ultimamente sembra girare poca liquidità e poca voglia di negoziazioni. Il dato forse più importante ed emblematico per $ARB, riguarda il volume di trading della moneta su CEX e DEX, che da agosto è in drastica diminuzione.

Vedremo se nel 2026 questo token riuscirà a recuperare il brutto inciampo degli ultimi mesi. Il progetto rimane comunque con buoni fondamentali, dunque è tra i più papabili di un “revenge rally” nel caso di un miglioramento del contesto macro delle altcoin.
Criptovaluta.it® Ultime Notizie Bitcoin e Crypto News | Criptovalute Oggi
