Mossa a sorpresa, di nuovo, per Strategy, che invece di annunciare un acquisto di Bitcoin ha inviato a SEC comunicazione di aver aumentato le proprie riserve di dollari USA di 748 milioni di dollari. Una decisione che porta ora le riserve in dollari a 2,19 miliardi di dollari. Si tratta delle riserve che il gruppo utilizzerà per pagare eventualmente i dividendi delle azioni speciali.
Una mossa appunto a sorpresa, che era stata già anticipata ieri, per una strategia di Strategy (il gioco di parole non è colpa nostra) che ora punta anche a rassicurare i mercati. Non sono acquisti di $BTC, ma sono comunque misure che dovrebbero aiutare a riportare un po’ di fiducia nello stato di salute dell’azienda.
Perché le riserve di dollari?
Ne abbiamo in realtà parlato in un recente video, dove vi spieghiamo per filo e per segno quali sono le modalità operative di Strategy. Ti consigliamo di guardare il video se hai intenzione di investire nel titolo – o anche soltanto di valutare potenziali ingressi short su $MSTR.
Il gruppo Strategy acquista Bitcoin anche tramite l’emissione di azioni speciali, le cosiddette preferred, che hanno come merito principale quello di offrire capitale fresco, contro però la promessa di pagamento di sostanziosi dividendi. Uno strumento più simile al debito che alle azioni classiche, perché non incorpora appunto diritti di voto.
Dato che Strategy produce poco in termini di ricavi, l’unico modo per pagare certi dividendi senza poter emettere nuove azioni ordinarie sarebbe quello di vendere Bitcoin oppure derivati su $BTC.

Tramite l’accumulo di un cuscinetto significativo di dollari, tali ipotesi vengono scongiurate – dato che ci sarà appunto una riserva di dollari dalla quale attingere per suddetti pagamenti.
Perché proprio ora?
Non è chiaro il perché: il precedente cuscinetto avrebbe garantito già più di 1 anno e mezzo di copertura dei dividendi. Con questo aumento si arriva a quasi 32 mesi di copertura totale.
Non è chiaro se l’intenzione di Saylor sia quella di rendere più attrattive le azioni preferred, che fino ad ora hanno riscosso un successo modesto, e che sono comunque lontane da quegli obiettivi di vendita fissati a 21 miliardi di dollari. Vedremo se la risposta del mercato sarà in tal senso adeguata.
Le contrattazioni di oggi saranno decisive per capire se l’intuizione di Saylor è stata corretta oppure no.
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