Venerdì 26 dicembre è una data molto importante per il nostro settore perché giunge a scadenza una montagna di opzioni Deribit su Bitcoin (BTC).. Più di $23 miliardi di controvalore di contratti concentrati in un singolo evento, una cifra che ad oggi vale circa il 50% di tutto l’open interest del mercato delle opzioni.
Non ci aspettiamo grandi movimenti di prezzo da qui fino a venerdì, in quanto il regime di volatilità appare particolarmente compresso attorno a dei livelli chiave che limitano le escursioni di Bitcoin. Dopo la scadenza però, molte coperture degli operatori vengono progressivamente chiuse, e questo processo potrebbe cambiare gradualmente l’outlook di mercato. Vediamo in questo articolo cosa dobbiamo aspettarci nei giorni successivi e perché questo evento merita particolare attenzione.
Bitcoin: in arrivo la maxi scadenza delle opzioni Deribit
Si tratta della scadenza più grande mai registrata nel contesto delle opzioni legate al mondo crypto su Deribit: $23,2 miliardi di valore nozionale solo su Bitcoin, a cui si aggiungono altri $3,7 miliardi su Ethereum. Numeri enormi che potrebbero avere un impatto rilevante sul mercato, non tanto per l’effetto immediato sui prezzi, quanto per le dinamiche di riposizionamento dei traders e per il progressivo riprezzamento del rischio che tende a seguire eventi di questo tipo.
Ci focalizziamo su Bitcoin che è l’asset dove ci sono più capitali in ballo. La ripartizione delle posizioni è attualmente la seguente:
– CALL: $17 miliardi di cui oltre $16,5 miliardi OTM, ossia lontani dal prezzo attuale di mercato, ed appena $500 milioni ITM, ossia “in the money” e potenzialmente esercitabili alla scadenza.
– PUT: $6,1 miliardi di cui $3,6 miliardi OTM e $2,5 miliardi ITM. Una distribuzione più bilanciata rispetto alle call che riflette un approccio difensivo da parte dei traders, senza la ricerca di posizioni fortemente direzionali.

Sarà fondamentale vedere come tutto questo capitale verrà riallocato una volta che le opzioni giungeranno a scadenza e in che modo ciò influenzerà la volatilità di Bitcoin.
Ripartizione dell’open interest sui vari strike price
Guardando più da vicino la distribuzione dell’open interest sui diversi livelli di prezzo delle opzioni Deribit, notiamo dei fattori interessanti. Innanzitutto abbiamo un Max Pain Price fissato a $96.000, ossia il prezzo di Bitcoin dove il valore complessivo delle opzioni a scadenza risulterebbe minimo, favorendo i venditori dei contratti.
Il mercato tende solitamente ad avvicinarsi al Max Pain Price nei giorni antecedenti all’expiry, ma non ci aspettiamo grossi movimenti in questo caso. Questo perché la volatilità resta schiacciata dall’elevata concentrazione di open interest e dalla gestione delle coperture da parte dei market maker.
Lo strike con il valore nozionale di PUT maggiore è quello degli $85.000, prezzo che agisce anche come livello chiave a breve termine su Bitcoin. A seguire abbiamo strike mano a mano meno intensi sotto gli $80.000. Per le CALL invece l’interesse si concentra a $100.000, e gradualmente su prezzi più distanti come $106.000, $112.000, $118.000 e così via.

Ricordiamo che gli strike di prezzo più OTM, sia per le PUT che per le CALL, non sono da intendersi come livelli dove c’è una scommessa direzionale, quanto piuttosto come forme di copertura utilizzate in strategie più complesse.
Compressione della volatilità su Bitcoin
La questione più interessante da analizzare per la scadenza delle opzioni Deribit riguarda un concetto di cui abbiamo parlato anche ieri, ossia la forte compressione della volatilità implicita. Nell’ultimo periodo abbiamo assistito infatti a una IV in calo su scadenze a breve termine, sinonimo che gli operatori incassano un premio minore per vendere volatilità, aspettandosi un movimento calmo dei prezzi di Bitcoin.
Dovete sapere tra l’altro che molti market maker operano tramite strategie short vol, vendendo opzioni CALL e PUT a prezzi OTM, coprendosi dinamicamente sul mercato spot o futures per mantenere un’esposizione neutrale. Questo tipo di gestione tende a limitare le escursioni di prezzo nel breve periodo, soprattutto considerando l’alto open interest in gioco, ed in particolar modo quando la sensibilità delle opzioni aumenta in prossimità di livelli di prezzo rilevanti.
Per questo motivo fino a venerdì, difficilmente vedremo impulsi direzionali forti su Bitcoin, in quanto ogni tentativo viene assorbito dalle dinamiche di copertura.
L’approccio rimane per ora difensivo
Interessante notare anche come gli stessi investitori di opzioni Bitcoin negli ultimi mesi abbiano adottato un approccio prettamente difensivo. Lo vediamo dai movimenti dell’indicatore Skew Delta 25, che misura la differenza di prezzo implicita tra opzioni PUT e CALL a parità di delta (25). Ci dice cioè se il mercato è disposto a pagare premi maggiori per la protezione al ribasso o per l’esposizione rialzista.
Se il skew sale, vuol dire che le PUT costano di più, e quindi c’è maggiore domanda per coperture. Al contrario se scende, vuol dire che i traders sono più propensi a pagare per l’esposizione rialzista. Da notare che dopo il 10 ottobre lo skew sia salito in modo importante, per poi cercare di normalizzarsi nelle sessioni seguenti e ritornare in up nel mese di dicembre.
Questo spiega un po’ il sentiment delle ultime settimane che è stato dominato da paura, prudenza e ricerca di protezione, senza tuttavia sbilanciarsi verso un crollo dei prezzi, con una volatilità implicita che contemporaneamente scendeva.

Cosa aspettarsi su Bitcoin dopo la scadenza delle opzioni di venerdì?
Come dicevamo prima, osservare i flussi post-scadenza sarà importantissimo per capire come si posizioneranno gli investitori e come verranno prezzati i rischi nelle settimane successive. Non ci sarà verosimilmente un impulso determinante nel giorno della scadenza, ma potrebbe arrivare qualche movimento interessante già a cavallo tra fine anno/inizio gennaio.
Soprattutto, la questione delicata della compressione della volatilità sarà finalmente sbloccata, e con la chiusura degli hedge di molti short vol, potrebbe esserci un naturale tentativo di Bitcoin di allinearsi al rialzo. Vedremo se in particolare Bitcoin riuscirà a portarsi in prossimità dei $95.000, dove troviamo, da lì in poi, molti cluster di liquidazioni sui futures pronti a gettare benzina per i bull.
Godetevi le feste di Natale, cari lettori: torneremo su questi temi una volta che il mercato avrà assorbito gli effetti della scadenza.
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