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F(X) Protocol: la piattaforma perpetual SENZA LIQUIDAZIONE che trasforma la VOLATILITÀ in un asset

Ne sentiremo parlare molto di questo progetto, visto quanto di innovativo sta costruendo nel contesto della finanza decentralizzata.

In questo articolo vogliamo presentarvi quella che, dal punto di vista di chi scrive, sembra essere una delle applicazioni DeFi più interessanti ed efficienti degli ultimi anni: F(X) Protocol. Si tratta di un DEX per il trading di derivati perpetui, che consente di esporsi su BTC ed ETH con una leva incorporata fino a 7X, ma senza correre il rischio di essere liquidati.

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Inoltre la piattaforma offre rendimenti particolarmente elevati agli staker di fxUSD, una stablecoin decentralizzata, sostenuta da un sistema di pool e redemption integrati. È tutto molto futuristico ed interessante perché per la prima volta viene introdotto un modello unico di tokenizzazione della volatilità, che separa la componente stabile di un asset da quella a leva, introducendo potenziali strategie ibride di protezione e speculazione. Vediamo più nel dettaglio come funziona.

F(X) Protocol: la piattaforma che separa stabilità e leva

Per chi ha familiarità con il protocollo DeFi Pendle, dove un asset viene scomposto nel capitale e nel flusso del rendimento, comprendere come funziona F(X) Protocol sarà molto più semplice. Sono due cose completamente diverse, ma anche in questo caso troviamo la pratica di separare un token in due componenti.

L’astrazione non è però sul rendimento futuro come nel caso di Pendle, ma sull’esposizione al prezzo: si prende un collaterale e si creano due parti: una stabile e una a leva fissa. In pratica su F(X) Protocol gli utenti possono mettere a garanzia crypto come ETH, stETH, wBTC, USDC, USDT ed altri per aprire un trade perpetual su BTC o ETH, scomponendo però il rischio di un due componenti:

Componente stabile: la parte che tende a neutralizzare l’esposizione alla volatilità dell’asset, tipicamente composta nella stablecoin fxUSD che viene mintata ogni volta che si apre una posizione

Componente a leva: la parte che “concentra” tutta la volatilità, esclusa la parte stabile, con una leva fissa. Questa si chiama xPOSITION.

I vantaggi della piattaforma F(X) Protocol

Prima di passare alla pratica, vogliamo specificare quelli che sono i vantaggi che F(X) Protocol offre agli utenti, e che lo rende così affascinante tanto da volerlo discutere in questa sede. Come avrete intuito, la feature più “crazy” è quella dell’assenza di liquidazione, pur essendo uno strumento di trading perpetuo a leva.

Come funziona? In genere nei perps classici, se la tua posizione si muove controcorrente alla direzione del mercato, e vai sotto ad un certo margine, viene liquidato e perdi il collaterale. In F(X) Protocol non esiste il concetto di “margin call” ma si integra un sistema di leva fissa con rebalancing automatico.

Cosa vuol dire? Che se il prezzo di un asset va contro la tua posizione, il protocollo riduce automaticamente parte dell’esposizione per bilanciare la leva, evitando la liquidazione forzata. Vi è comunque una perdita, perché riducendo la size, poi se il mercato riparte nella direzione giusta, si ha un potenziale guadagno minore. Per semplificare, è come se fosse una sorta di “ETF a leva fissa”.

Ci sono poi altri vantaggi come l’assenza di un funding rate a cui dover sottostare. Questo perché non c’è un order book come nei perp tradizionali, su F(X) Protocol non stai comprando o vendendo un contratto derivato con controparte, ma usi un token a leva fissa ( appunto la xPOSITION). Il suo prezzo è calcolato in base al NAV del collaterale e alle leva, non in base a domanda e offerte di un mercato aperto.

Opportunità di rendimento con stablecoin ed altri asset

Un’altra bomba offerta da F(X) Protocol riguarda la possibilità di ottenere uno yield sui propri asset depositati nella piattaforma, anche qui senza alcuna forma di potenziale liquidazione. 

Ad esempio si può mettere in staking la stablecoin fxUSD ( che ricordiamo essere la parte che bilancia l’esposizione alla volatilità) all’interno dello Stability pool, attualmente al 15,33% APY. Questa pool serve per mantenere la stabilità del sistema, e paga rendimenti in token FXN, che è il token di governance del protocollo.

fx protocol pool stabilità
Underlying stablity poolFonte dati: https://fx.aladdin.club/v2/fxsave/

Esistono poi altre pool e vault strategici munite di incentivi che permettono di generare yield anche su asset volatili. Anche sulla stessa moneta FXN, ci sono delle soluzioni che offrono fino al 20% di APY.

Come funziona all’atto pratico F(X) Protocol?

Presto detto. Una volta entrati sulla DApp ed aver connesso il wallet ( rete Ethereum), possiamo sostanzialmente andare long o short su BTC o ETH. Impostiamo l’asset collaterale tra quelli a disposizione, indichiamo la size, settiamo la leva (fino a 7X) e siamo pronti per tradare, al rialzo o al ribasso.

La voce “liquidation brake” rappresenta solamente il livello di prezzo trigger che farà eventualmente partire un ribilanciamento della posizione per evitare la liquidazione, con una penalty fee del 2,5%.

Fx protocol xposition
F(X) protocol interfaccia trading -Fonte dati: https://fx.aladdin.club/v2/trade/

Fino a qui niente di strano: abbiamo la nostra posizione, possiamo aggiustare il leverage, e possiamo chiudere o incrementare in qualsiasi momento. Ma che fine ha fatto la componente stabile (fxUSD)? Noi non la vediamo, ma in realtà è stata utilizzata eccome. Se analizziamo il deposito direttamente da un tracker on-chain, o dal wallet Rabby, lo possiamo notare.

Cos’è successo in pratica?  Nel nostro caso abbiamo aperto una posizione LONG leva 3X su ETH con size $45 ( scopo didattico) e valore totale della posizione con la leva di  $140. Il protocollo si è procurato la differenza andando a mintare automaticamente fxUSDC, che viene però subito venduta per USDC. Con un flashloan, ovvero un prestito che viene rimborsato nella stessa transazione, il protocollo utilizza le stable per acquistare più ETH così da ottenere l’esposizione totale 3X.

fxUSD mint wallet rabby
esempio fxUSD mint Fonte dati: https://rabby.io/

Dunque, la stablecoin fxUSD è stata effettivamente mintata, ma utilizzata sin da subito come carburante per aumentare l’esposizione direzionale.Non la vediamo ma in realtà c’è ed ha un impatto fondamentale.

F(X) Protocol: crescita sbalorditiva delle metriche on-chain

Come sempre il settore DeFi è un luogo meritocratico: quando sviluppi un’idea geniale come quella di F(X) Protocol che ti permette di fare trading perp senza liquidazioni e senza funding rate, allora gli investitori e gli utenti ti premiano. In breve tempo infatti il TVL della piattaforma è schizzato a $252 milioni, attualmente in ATH.

La piattaforma riesce a generare già fees annualizzate per $10,8 milioni, che si traducono in revenue di $2,2 milioni, un valore non da ignorare vista anche la fase primordiale di adozione. In totale circa 32.,813 ETH e 640 WBTC sono depositati su questo protocollo.

total value locked defi
F(X) Protocol TVLFonte dati: https://defillama.com/

FXN: il token di governance con potenziali prospettive di crescita

Chiudiamo questa infarinata generale su F(X) Protocol facendo una breve riflessione su quello che è il token di governance della piattaforma, ossia FXN. Esso è utilizzato appunto come voto per le decisioni interne e come rewards per alcune pool. I suoi holders allo stesso tempo catturano parte delle commissioni registrate dal protocollo all’interno dell’auto-compounding pool cvxFXN.

FXN ha una supply circolante di 64.938 unità per un prezzo di $139 dollari per token, che porta la capitalizzazione a $9,1 milioni. Un valore molto basso per il token di una piattaforma così rivoluzionaria, che però si scontra con la “scarsa” utilità della moneta e nella più alta FDV pari a $160 milioni.

FXN token
FXN CoingeckoFonte dati: https://www.coingecko.com/

Se la piattaforma continuerà a crescere e ad attirare nuovi traders e fornitori di liquidità, è probabile che anche la domanda per FXN aumenterà. Potrebbe essere una buona bet speculativa per i prossimi mesi di bull market, visto e considerando lo scenario caldo e stimolante dei token DeFI. 

Chiudiamo con una menzione d’onore al crypto influencer italiano Blackie, “@ManInBlackie”, da cui abbiamo preso spunto per redigere questo articolo, e che ringraziamo per il lavoro svolto a beneficio della community.

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