Il ciclo di dati riguardanti l’economia USA si chiude oggi con quelli sulla disoccupazione. Dati che in tanti aspettavano con grande ansia, data la particolare situazione in cui versa l’economia di Washington, situazione particolare dovuta sia a un rallentamento fisiologico e atteso, sia invece ai dati che sono arrivati sul PIL, condizionati a loro volta dai dazi.
Il dato sulla disoccupazione è in linea con le previsioni. Rimane al 4,2% – dato storicamente basso – e senza che questo sia in alcun modo fonte di preoccupazione per il mondo della finanza e neanche per Federal Reserve.
Non è comunque finita qui: gli universi possibili dopo questo dato sono tanti e andranno presi tutti in considerazione, perché il dato di oggi è significativo sì, ma non definitivo. E perché le questioni che attanagliano i mercati e di conseguenza anche Bitcoin e crypto, sono tante.
Fed interverrà, ma quando…
Federal Reserve potrebbe intervenire già a giugno (maggio sembrerebbe essere escluso, anche a fronte di questi dati). Fed ha infatti preferito un atteggiamento più cauto – evitando di offrire ai prezzi una scusa per tornare a salire.
Al contrario di quanto avvenuto in Europa, a Washington si è deciso di giocare d’attesa e di tornare a parlare di tagli soltanto quando il ritorno verso il 2% di inflazione sarebbe stato credibile. Oppure, dicono i più dovish del FOMC, quando il mercato del lavoro avrebbe lanciato dei segnali di allarme.
La verità, come la commentiamo in questo video, è però un’altra. Siamo davanti infatti a una situazione di possibile stagflazione – ovvero di crisi economica accompagnata da prezzi ancora al rialzo.
Riteniamo però parimenti che:
- In tanti stiano esagerando, utilizzando troppo di frequente la parola stagflazione, più di quanto sarebbe lecito farlo guardando ai dati;
- Ci sia ancora enorme spazio per evitare suddetta stagflazione. I dazi non sono ancora entrati in vigore a pieno regime – e dunque…
Cosa cambia ora per Bitcoin e crypto?
Il dato è stato perfettamente in linea con le aspettative, il che vuol dire che i mercati in larga parte l’avevano già scontato.
Chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno potrà pensare al fatto di avere schivato un dato molto più negativo, come invece è avvenuto con il PIL. Chi vuole guardare al bicchiere mezzo vuoto, vedrà comunque una disoccupazione che potrebbe riservare sorprese già dalla prossima lettura.
Noi, che come Jerome Powell non possiamo che navigare a vista – aspetteremo i prossimi dati. Per ora ci sentiamo di avere dei dubbi forti sulla possibilità che si parli anche soltanto di tagli a maggio. E nutriamo qualche dubbio anche per giugno, a meno che non ci siano delle sorprese importanti da altri dati macro.