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MEME COIN MANIA: Pump.fun attiva il revenue sharing, MA ecco dovresti sapere questo

Pump.fun ha attivato il revenue sharing per i creatori di token promettendo il 50% dei propri ricavi, ma in realtà a conti fatti cede solo il 3%. Tutto questo porterà comunque ad una nuova fase di hype per le memecoin.

Il famoso launchpad di memecoin dell’ecosistema Solana, Pump.fun, ha appena introdotto una feature molto interessante che mira ad offrire nuovi incentivi ai creatori della piattaforma.

D’ora in poi tutte le commissioni di trading realizzate verranno in parte condivise, in modo alquanto  ambiguo, con gli utenti che hanno lanciato una moneta sul protocollo.

Questo meccanismo punta a rendere più “sostenibile” il mondo delle memecoin, dove i “pump and dump” sono all’ordine del giorno, ma in realtà finirà per alimentare il caos. Nel frattempo Pump.fun rinuncia gratuitamente ad un (piccolo) ricavo per provare a spingere ancora una volta l’hype per le speculazioni sfrenate. Approfondiamo il discorso in questo articolo.

Pump.fun introduce il revenue sharing: i creatori di memecoin guadagnano commissioni di trading

Pump.fun ha lanciato un nuovo modello di ricompense, noto come “revenue sharing” che va a remunerare i creatori di memecoin. Il funzionamento è molto semplice: chiunque lancia un token riceverà in cambio una commissione dello 0,05% per ogni trade che avviene sulla piattaforma. Questi guadagni vengono letteralmente ceduti da Pump.fun, che sceglie consapevolmente di rinunciare a parte delle proprie entrate per alimentare il suo stesso ecosistema.

Inizialmente il progetto ha comunicato questa nuova feature in modo piuttosto ambiguo, lasciando intendere che le commissioni venissero distribuite solo dopo il completamento della bonding curve e il passaggio su PumpSwap. Per chi non lo sapesse, ogni qualvolta una memecoin raggiunge una capitalizzazione di 400 SOL ( raggiunge la bonding curve) viene automaticamente listata sul DEX PumpSwap, con annessa liquidità.

In realtà da come segnalato dagli utenti, i creatori iniziano a guadagnare fin da subito, già nelle prime fasi di vita del token, ogni volta che avviene una transazione sull’ecosistema Pump.Fun. Probabilmente la comunicazione è stata volutamente elusiva per far passare il messaggio che Pump.Fun avrebbe ceduto il 50% dei suoi guadagni milionari alla comunità dei creators, così come mostrato in un blog post.

Da un lato questo è un vantaggio per i creatori di memecoin, che iniziano a guadagnare sin da subito, e risultano maggiormente incentivati ad alimentare le speculazioni. Dall’altro però vengono a galla alcune perplessità in termini di trasparenza e chiarezza nei modi in cui è stata comunicata la novità.

condivisione commissioni pump.fun
Revenue sharing Pump.funFonte dati: https://x.com/pumpdotfun/status

Come funziona la struttura della fees di PumpFun?

Facciamo un attimo un passo indietro e vediamo come funzionano le trading fees su Pump.fun, poiché dopo l’annuncio del revenue sharing si è vista molta confusione. Di base la piattaforma incassa l’1% dei volumi di scambio sulle memecoin pre-graduate (quelle che ancora non hanno superato la bonding curve). Poi guadagna anche lo 0,05% delle commissioni sulle operazioni svolte su PumpSwap. Qui i traders pagano anche un ulteriore 0,20% ( in totale 0,25%), che va a fornitori di liquidità.

Quindi il claim lanciato dalla piattaforma: “cediamo la metà dei nostri ricavi ai creatori”, è altamente fuorviante, poiché riflette solo ed esclusivamente la parte delle commissioni di PumpSwap. Prima del listing su DEX, Pump.fun continua a tenersi lo 0,95% delle fees ( 1%- 0,05%), lasciando effettivamente solo una piccola quota alla comunità.

Ma c’è di più: secondo quanto riportato dal giornale The Block, nella documentazione Github di Pump.fun sarebbe emersa l’introduzione di una fees aggiuntiva su PumpSwap. Ora gli utenti pagano lo 0,3% per fare trading ( 0,20% liquidità, 0,05% creatori e 0,05% protocollo). In pratica più che “cedere il 50% dei ricavi“: Pump.fun ha semplicemente alzato le commissioni.

Braccino corto di Pump.fun nonostante le revenue stellari

Fatti tutti i calcoli, sembra che Pump.fun lasci sul piatto una revenue giornaliera di circa $50.000 ai creators di memecoin, considerando un volume sulla piattaforma di almeno $100 milioni. A questi si aggiungono altri $200.000 che saranno pagati con le trading fees di PumpSwap, che però come abbiamo visto non verranno scalate dagli introiti del progetto.

In totale emergono circa $250.000 di incentivi giornalieri, una cifra che a primo impatto può sembrare molto alta. Tuttavia dimentichiamo che Pump.Fun complessivamente porta a casa un guadagno di $1,7 milioni tutti i giorni, secondo una media annuale. In totale sin dal giorno 0 ha incassato fees per $711 milioni e revenue nette per $629 milioni, di cui una grossa parte già riportata in fiat con dei prelievi su Kraken.

guadagni pump.fun
Revenue Pump.funFonte dati: https://defillama.com/fees/pump

Sotto quest’ottica, possiamo affermare che Pump.fun poteva fare nettamente di meglio in termini di sostegno economico, visto e considerando la sua forte profittabilità pregressa. Quantomeno, non avrebbe dovuto parlare di divisione dei ricavi al 50%, quando in realtà quello che cede effettivamente è appena il 3%. Non dimentichiamoci poi che con questa mossa, ci si aspetta un boost nel trading di memecoin, che porterà altri ricavi aggiuntivi alla piattaforma.

Nuovo motivo per alimentare il casinò delle memecoin

Al di là del comportamento da T-Rex da parte di Pump.fun, è evidente che questi incentivi economici ( seppur bassi) offriranno una valida una spinta ulteriore alla creazione compulsiva di nuovi token, nella speranza di guadagnare qualcosa anche solo dal volume iniziale degli scambi. Un modello che, pur mascherato da “sostenibilità”, continua a puntare  sul concetto di viralità delle memecoin e sulla rotazione frenetica della liquidità.

In modo simile a quanto fatto dalla piattaforma boop.fun pochi giorni fa, di cui abbiamo parlato in modo dubbioso in questo articolo, si introducono meccanismi che spingono influencer e personalità note a creare hype ingiustificato attorno ad un token. I creatori di memecoin e Pump.fun guadagnano dal volume delle transazioni, senza curarsi troppo della bontà della moneta, mentre gli utenti finiscono per essere la solita exit liquidity travestita da community.

Preparatevi ad incontrare una marea di shillatori seriali su X che vi daranno ogni giorno un motivo ridicolo per spingervi a comprare l’ennesima magica memecoin . In questi casi, la mossa più saggia è cliccare su “blocca” senza esitare neppure un secondo.

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Agiu
Agiu
17 giorni fa

Buongiorno, articolo molto interessante e ben fatto. Potreste farne uno simile su pumpkin.fun ? Grazie mille

Alessio Ippolito
Admin
Alessio Ippolito
17 giorni fa
Reply to  Agiu

Ciao grazie mille per i complimenti.