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Ancora dati positivi dagli ETF Ethereum: QUESTA COSA non succedeva da dicembre

ETF Ethereum registrano l'ennesimo inflow ma la criptovaluta non pare recepire il sentiment bullish di Wall Street.

Ethereum continua a fare a cazzotti con il mercato nonostante gli stimoli positivi degli ETF ETH statunitensi.

Ieri la criptovaluta ha tentato l’attacco ai $2.800 ma è stata respinta ancora una volta da una pressione di vendita impenetrabile, complice anche un mercato azionario poco arzillo.

Nel frattempo gli istituzionali comprano e mettono al sicuro le proprie bags, rinnovando un clima di fiducia che persiste ormai da diverse sessioni. Sembra esserci una grossa asimmetrica tra il valore percepito da Wall Street e quello prezzato dal mercato.

C’è poi un dettaglio in particolare che non capitava da parecchio tempo, più precisamente da dicembre, che ci da motivo di essere fiduciosi nonostante l’andamento incerto del mercato. Il prezzo non si muove ma c’è inevitabilmente qualcuno che crede in una nuova leg up da qui alle prossime settimane.

ETF Ethereum comprano sul mercato ad un ritmo costante: non succedeva da dicembre

Gli istituzionali stanno continuando ad accumulare Ethereum (ETH) nelle piazze regolamentate americane, con gli ETF che segnano 9 giorni di netflow consecutivi positivi. Parliamo di una traiettoria che ha portato capitali in ingresso per circa $375 milioni, una cifra sicuramente non emozionante in confronto agli spike registrati quanto ETH quotava $4.000, ma comunque incoraggianti. È raro infatti vedere Wall Street comprare con questa continuità: l’ultima volta che è successo era proprio in prossimità di dicembre 2024, mentre la moneta veniva negoziata in zona dei massimi.

Solo ieri sono arrivati $91,9 milioni di afflussi, gestiti principalmente da BlackRock e Fidelity, segnando il terzo dato giornaliero migliore degli ultimi 4 mesi. Ciò che colpisce, come dicevamo sopra, è il disallineamento del prezzo di ETH, che nonostante la spinta positiva degli ETF ha chiuso la giornata con un deludente -1,9%. Curiosamente su Bitcoin, gli ETF sembrano rispondere più coerentemente con la direzionalità dei prezzi: ieri infatti un outflow di $358 milioni ha accompagnato un calo del 2,6% di BTC.

flussi ethereum
ETF Ethereum inflowFonte dati: https://sosovalue.com

La resistenza dei $2.800 blocca il rally di Ethereum

Ne avevamo già parlato in una recente analisi di come i $2.800 fossero uno scoglio molto complesso da superare per Ethereum. La resistenza, che ha fatto da tappo negli ultimi 3 tentativi di breakout, consiste con un zona ad alta concentrazione di acquisti pregressi, secondo la metrica on-chain “Cost-Basis Distribution” di Glassnode. In particolare oltre 2.5 milioni di ETH concorrono a formare quest’area, che funge ora da barriera psicologica per i traders.  Ethereum deve trovare la spinta per romperla definitivamente se vuole confermare la struttura rialzista in corso. 

ethereum prezzo resistenza
Coast basis EthereumFonte dati: https://studio.glassnode.com/

Ora il muro degli orsi sembra essersi spostato addirittura qualche punto più in basso, intorno ai $2.700 come mostrato dalla liquidation heatmap di Coinglass. L’obiettivo sarebbe riuscire ad attraversarlo in presenza di buoni volumi d’acquisto, così sfruttare la scia per sancire un nuovo massimo locale, ma ovviamente la situazione non è così facile. Di mezzo c’è ora il week-end, solitamente accompagnati scambi meno consistenti che nel resto della settimana, con un quadro macro incerto che complica il tutto.

Ethereum prezzo liquidazioni
Liquidazioni ETHFonte dati: https://www.coinglass.com

Ritornano nuove opportunità di cash and carry trade su Ethereum tra ETF e CME

Nonostante il prezzo di Ethereum non risponda allo shopping degli ETF, si stanno creando le condizioni per il ritorno di una strategia rialzista ben nota tra gli operatori istituzionali, ovvero il cash and carry trade. Per chi non lo sapesse consiste in una posizione delta neutral che vede bilanciare l’acquisto di ETH nel mercato spot ETF ed uno short della stessa size sul CME. Il senso è incassare alla scadenza del contratto derivato il premio dato dalla discrepanza dei prezzi.

Questa strategia funziona però solitamente solo quando il mercato dei futures presenta un premio significativo rispetto al prezzo spot. Tra ottobre e dicembre 2024 gli investitori professionali hanno sfruttato fortemente queste opportunità di arbitraggio con l’OI del CME che è salito fino a $2,5 miliardi. A seguire c’è stato poi un forte calo del valore dei contratti derivati, che ha portato alla chiusura di queste posizioni generando venti contrari alla liquidità del mercato di Ether.

Ora, a distanza di qualche mese, troviamo nuovamente le condizioni favorevoli per un cash and carry trade tra CME ed ETF Ethereum. Questo ci un ulteriore motivo per essere ottimisti e pensare che a giugno ci potrebbe essere una ripartenza della fase di recupero che si è innescata ad aprile.

Cash and carry
Cash and carry tradeFonte dati: https://studio.glassnode.com/

Conclusioni a margine: outlook positivo ma prezzi che non partono

Molti dati sembrano favorire un rialzo a breve termine per Ethereum, come un open interest che si espande più velocemente dei prezzi ed un funding rate che accompagna ancora un sentiment bullish. Le whales continuano la fase di accumulo, così come Wall Street fa razzia di coins con gli ETF ma purtroppo questo sembra ancora non bastare. Rimaniamo in attesa di scoprire come aprirà Ethereum lunedì e come i prezzi reagiranno ai prossimi risultati delle prossime contrattazioni istituzionali. Maggio è stato il mese della verità per capire se ETH avrebbe avuto una nuova chance di riprendere il bull market. Ora giugno è il mese della resa dei conti.

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