SEC ha rinviato la decisione sugli ETF Bitcoin e Ethereum che riguarda la possibilità di creare quote in modalità in-kind, una svolta attesa da diversi dei gestori e che però dovrà, ancora una volta, attendere. La decisione è arrivata nella tarda serata di ieri.
Ci si aspetta che vengano prese decisioni analoghe per gli altri ETF che hanno richiesto o dovessero richiedere tale approvazione. Con ogni probabilità SEC attenderà il perfezionamento del framework per gli ETF crypto del quale si sta parlando da tempo dietro le quinte e che dovrebbe arrivare per la fine dell’estate.
Una notizia anche questa attesa e che non ha avuto grosse ripercussioni sul mercato, affaccendato nel seguire il lungo stallo delle votazioni sulle leggi crypto, poi superato nel cuore della notte.
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Limite ultimo 8 settembre
Il limite ultimo sarà quello dell’8 settembre, data entro la quale l’agenzia dovrà necessariamente prendere una decisione, non avendo più a disposizione rinvii. Entro quella data dovrebbe comunque arrivare l’ok, che riguarderà anche altri ETF Bitcoin e Ethereum.
- Di cosa si tratta?
Ad oggi la creazione delle quote degli ETF avviene in modalità cash creates. I market maker devono inviare dollari al gestore dell’ETF, che poi comprano Bitcoin e Ethereum, creando un passaggio in più e anche qualche inefficienza a livello fiscale. È una modalità, quella cash creates, ritenuta peggiore sotto ogni aspetto e che però era l’unica che Gary Gensler era disposto ad accettare.
Per questo motivo i gestori degli ETF, con l’avvicendamento al vertice di SEC, stanno tentando adesso di convertire la modalità di creazione.
- Sarà approvata?
Con ogni probabilità sì, anche se si dovrà aspettare appunto la scadenza ultima per l’8 settembre. Non cambierà nulla comunque per i clienti finali. Le cose cambieranno invece per le società coinvolte nella gestione dell’ETF e che ne alimentano il mercato facendo da market maker.
- Perché il no?
Non è chiaro, anche se è probabile che SEC voglia avere appunto un framework che sia possibile utilizzare per ogni tipo di richiesta. Ci vorrà ancora del tempo, mentre l’agenzia mette a punto uno schema legale che potrà essere utilizzato poi per qualunque tipo di approvazione, anche si asset crypto meno capitalizzati.
Non è chiaro se SEC voglia aspettare inoltre il CLARITY Act, legge che normerà il mercato crypto e che però non riguarda direttamente Bitcoin e Ethereum, ma piuttosto il resto del mercato, quello che vive nel limbo tra security e commodity.
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