Un flusso continuo che non sembra fermarsi mai. Questa volta è un’altra società quotata al NASDAQ, che sceglie però una via diversa da quelle che si erano viste fino ad oggi. La società in questione ha infatti annunciato piani per raccogliere 200 milioni di dollari da destinare all’acquisto di $BNB, il token legato all’exchange Binance, che oggi però vive anche di vita propria.
Windtree la prima società, secondo quanto annunciato dalla stessa, quotata negli USA a investire in BNB, per una tesoreria in stile Saylor, tuttavia impostata su una delle altcoin da un lato più importanti per capitalizzazione, dall’altro invece più “attaccate” dalla vecchia SEC.
Si tratta di una società di biotecnologie, settore chiaramente non granché affine a quello delle crypto, per un canovaccio che abbiamo però già visto ripetersi più volte nel mondo delle borse americane. Società con qualche difficoltà anche in termini di performance delle azioni, che trovano nella tesoreria crypto un potenziale punto di svolta.
60 milioni già chiusi, altri 140 milioni da raccogliere a mercato
Il gruppo ha comunicato di aver già raccolto 60 milioni di dollari tramite un accordo con Build and Build Corp, società che si occupa di infrastruttura blockchain. Gli altri 140 milioni di dollari dovranno invece essere raccolti sul mercato.
- Perché BNB
Non è chiaro per il momento se ci siano o meno delle motivazioni aggiuntive. La sensazione, per ora, è che si stia cercando di allargare il campo di crypto da inserire in tesoreria, un allargamento che vedrà sempre più società puntare al di fuori del circolo delle blue chip, ovvero di Bitcoin e Ethereum.
contro le CBDC prima di farlo passare.
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- Ottima risposta da parte del mercato
In pre-market il titolo sta viaggiando oltre il 22%, superando la soglia di 1,1 $ per singola azione. (aggiunto spazio corretto prima del simbolo di valuta) Si tratta di una soglia importante, perché evita al gruppo il delisting secondo le regole stesse del NASDAQ.
- La solita storia di sempre?
Sì. Il titolo è arrivato in borsa prima del 2000, toccando apici di capitalizzazione superiori agli 8 miliardi, per poi azzerarli dopo la crisi del 2008. Si tratta dunque di una conformazione finanziaria simile a quella delle società che hanno già acquistato crypto a scopo di investimento: veicoli quasi vuoti e che non producono più né utili né dividendi, che però sono molto allettanti proprio perché in grado di offrire una società già quotata in una delle borse più prestigiose del mondo.
Il caro vecchio trucco dei soldi infiniti?
Il meccanismo per ora funziona, e funziona anche bene. Quando le società annunciano acquisti crypto, il titolo vola verso l’alto, per valori di capitalizzazione di mercato molto superiori al controvalore delle crypto custodite.
Un meccanismo che per ora funziona – anche per i giganti come Strategy – e che è segnale inequivocabile di un certo entusiasmo nel mercato crypto, anche per quanto riguarda il mondo delle altcoin. Sarà o non sarà un segnale della prossima altseason? Ne parleremo stasera su YouTube!
Rimane necessario per chi volesse investire in queste azioni prestare la massima attenzione. I rischi sono molto elevati.
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