Bank of England – la banca centrale inglese – starebbe considerando l’abbandono del progetto di una CBDC sulla sterlina. La considerazione sarebbe arrivata a causa delle resistenze da parte di diversi settori della società civile, compreso il comparto bancario. Secondo quanto riporta Bloomberg la banca centrale di Londra avrebbe inoltre contattato i player del settore bancario al fine di spingere innovazioni nel sistema dei pagamenti.
Questo per evitare che si renda appunto necessario un passaggio verso quelle CBDC che negli States sono state già cassate, che in Cina non riescono a prendere piede, che in Nigeria hanno già causato proteste e rivolte e che rimangono attive, come progetto, ormai quasi soltanto nell’Unione Europea, dove il duo italiano composto da Fabio Panetta e Piero Cipollone starebbe provando a convincere banche e cittadini della bontà dell’intuizione.
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Meglio i privati?
L’intenzione di Bank of England sarebbe a questo punto quella di entrare in campo soltanto se i privati – leggi le banche – non riusciranno a introdurre novità significative nel mondo dei pagamenti digitali. Questo almeno secondo un report pubblicato da Bloomberg che però per il momento non è stato confermato da BoE, che si rifiuta di commentare.
BoE era una delle banche centrali più convinte della bontà delle CBDC e una di quelle che ha fatto più passi in avanti per la sua introduzione. Tuttavia poi sono arrivate resistenze sia politiche sia da parte della cittadinanza, con toni che progressivamente sono scesi e con la novità, di oggi, di un possibile abbandono del progetto.
- Depositi tokenizzati
L’idea di Andrew Bailey – che poi è 1:1 identica a quella di Jamie Dimon di JPMorgan – è quella di spingere le banche a creare depositi tokenizzati che viaggino alla velocità della luce, su reti ancora da valutare. Nessuna apertura dunque né al mondo crypto classico né a quello delle stablecoin, per quanto i depositi tokenizzati assomiglierebbero comunque molto a questa tecnologia.
Spinta americana?
Gli atteggiamenti di diverse banche centrali nei confronti di valute digitali emesse dalle stesse banche centrali sembrerebbe essere cambiato radicalmente dall’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, e anche in virtù della spinta che ne è conseguita in termini di apertura al mondo crypto e stablecoin.
Se la prima economia finanziaria del mondo deciderà di andare nella direzione delle stablecoin, sarà molto difficile per le banche centrali degli altri paesi spingere per soluzioni alternative come le CBDC, soprattutto se Washington (come sembrerebbe) dovesse farne una questione anche politica.
Sirene che suonano al massimo volume, ma che a Francoforte, sede di BCE, nessuno ha ancora sentito.
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