Le stablecoin CONQUISTANO il mondo: un mercato miliardario che SFIDA I GIGANTI dei pagamenti

Le stablecoin sono una delle tecnologie più di successo degli ultimi anni, in grado di trovare un vero product-market fit con il mondo reale e costruire qualcosa che potrà lasciare il segno nella storia della finanza. 

Questo mercato vale ad oggi $263 miliardi e continua a crescere giorno dopo giorno, attirando l’attenzione ed i capitali di moltissime realtà, tra cui anche quelle che operano direttamente nella TradFi.

Nella giornata di ieri la società di ricerca blockchain Messari ha sganciato un enorme report sul tema, mostrando come le stablecoin stiano per iniziare a competere con colossi come Visa e PayPal.

La strada sembra ormai segnata, e anche le ultime novità lato regolamentazione provenienti dagli USA sembrano lasciar intendere un futuro radioso per questo settore. In questo articolo ripercorriamo tutto ciò che devi sapere sulla rivoluzione che è in atto.

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L’industria stablecoin non smette di crescere: + $5,8 miliardi in una settimana

Se c’è un settore che non conosce bear market è proprio quello delle stablecoin crypto. Nel suo breve ma intenso percorso, iniziato appena nel 2020,  questa categoria di token ha assistito ad una crescita progressiva ed organica, interrotta solo temporaneamente nel 2022 a seguito degli incidenti su Terra/Luna ed UST.

Ad oggi questo mercato conta $263 miliardi, un dato impressionante che continua ad attirare nuovi capitali, visto l’evidente interesse per l’impiego di monete stabili all’interno del mondo finanziario su blockchain. Solo negli ultimi 7 giorni sono stati aggiunti $5,8 miliardi, mentre da luglio dello scorso anno la crescita arriva a circa $99 miliardi.

Tether domina sulle stablecoin: può competere con i colossi finanziari

Tether, la società guidata dagli italiani Giancarlo Devasini e Paolo Ardoino, si presenta come leader indiscussa della nicchia stablecoin, con una dominance di USDT del 62% circa su tutte le altre valute. Ma non è solo una questione di capitalizzazione, ma piuttosto di liquidità e di accessibilità. USDT infatti copre ad oggi 39.410 mercati spot, su 34 network disponibili e con una profondità di decine di milioni di dollari.

La stablecoin di Tether è diventata ormai un prodotto famosissimo, indispensabile per garantire un’esperienza di trading sufficientemente stabile e per salvaguardare il proprio patrimonio dalla volatilità di mercato. Come indicato da Messari, attualmente su USDT contiamo 400 milioni di utenti in tutto il mondo, reduci da una corsa inarrestabile negli ultimi anni.

Guadagni folli per gli emittenti stablecoin: Tether si avvicina a Mastercard

Non scherziamo quando diciamo che gli emittenti di stablecoin stanno per iniziare a competere con i big dei pagamenti internazionali e con le grandi corporate finanziarie. Tether ad esempio, grazie alla sua vasta riserva in dollari e alla sua enorme espansione, può vantare ad oggi profitti giganteschi, che superano i $10 miliardi negli ultimi 12 mesi.

A questi ritmi la società potrebbe presto fare visita ai piani alti delle maggiori aziende dell’indice “S&P Financial Select Sector”. Tra l’altro Tether è anche un gruppo che vanta un ricco rapporto utile per dipendente, vista la sua struttura smart che necessita di pochissimi intermediari operativi per poter funzionare.

Stablecoin: un ruolo nobile in un mondo colpito dall’iperinflazione

I profitti miliardari che gli emittenti di stablecoin riescono a generare sono oltretutto legati a un utilizzo che, in molte parti del mondo, assume un valore ben più profondo della semplice speculazione on-chain o della ricerca dello yield in DeFi. In molti casi, queste monete sono una vera e propria manna dal cielo per quelle popolazioni che soffrono di un’inflazione troppo penalizzante sulle proprie valute fiat.

Noi in Italia siamo “fortunati” a poter contare su una moneta tutto sommato stabile, che tra un anno avrà più o meno lo stesso potere d’acquisto. In molte Nazioni dell’Africa o del Sud America, questo è solo un sogno, visto che lì l’inflazione ha raggiunto cifre pazzesche, che non lasciano modo di risparmiare o di programmare la propria vita finanziaria.

per non parlare della mancanza delle infrastrutture di base che impediscono di poter scambiare facilmente denaro e accedere ai servizi bancari ( prestiti, pagamenti, ecc). Ecco con le stablecoin questo non diventa più un problema: da moneta iper inflazionistica si passa ad una risorsa ancorata al dollaro USA,  trasferibile in modo trustless a basso costo in tutto il mondo.

Stablecoin come futuro dei pagamenti transfrontalieri

Ecco, rimanendo in tema di utilizzi e vantaggi, possiamo affermare che uno dei casi d’uso più rilevanti del mondo stablecoin è quello dei pagamenti transfrontalieri, ovvero scambi di denaro tra persone che risiedono in Paesi diversi. Grazie alla trasparenza della blockchain, possiamo inviare denaro a qualsiasi persona in qualunque parte del mondo, con un semplice clic, senza intermediari, e pagando commissioni ridicole.

Proprio per questo motivo ci si aspetta che entro il 2032 questo settore arriverà a crescere fino ad un volume transato di $320 TRILIONI. Si stima un tasso composto di crescita annuale (CAGR) di circa l’11,1% nei prossimi 8 anni per i pagamenti wholesale, ovvero operazioni ad alto volume effettuate dalle istituzioni finanziarie. Per le altre categorie il tasso previsto è del 6,2%.

Stablecoin verso un futuro non-crypto nativo

Sempre in riferimento al concetto di pagamenti digitali, possiamo dedurre che le stablecoin nei prossimi anni saranno gradualmente prese di mira per i servizi non nativi del mondo crypto. Al giorno d’oggi la maggior parte delle loro potenzialità è espressa on-chain ma già iniziamo a vedere i primi segni di un implementazione coperta da interfacce più tradizionali, pensate per l’utente comune.

Ne è un esempio la recente introduzione di USDC all’interno di Shopify, uno dei più grandi e-commerce online. Questo perché le stablecoin hanno una TAM, ossia tradotto un potenziale di utilizzo nei settori di pagamenti, elevatissimo. Riescono a rendere completamente inefficiente i vecchi servizi di carte ed i contanti, con infrastrutture molto più comode e convenienti, sia per i commercianti che per i clienti.

Un mercato ormai preso di mira dalla finanza tradizionale

Con un outlook così invitante, è normale che le banche tradizionali e gli operatori attivi negli scambi finanziari siano attratte dal considerare sempre di più l’uso delle stablecoin nei rispettivi business. Il 2025 sembra essere l’anno di svolta in termini di adozione TradFi, con decine di società che hanno deciso di investire in questa industria.

Complice anche una situazione normativa che sembrava favorire un ambiente florido per questi asset, poi confermata con la recente approvazione del Genius Act, abbiamo assistito  ad una vera e propria ondata di entusiasmo da parte dei mercati tradizionali. Citiamo ad esempio l’ingresso di realtà come Walmart, Amazon, Meta, Revolut, Apple, X, Airbnb Uber, Stripe, JPMorgan, Societe Generale, RobinHood e molti altri ancora.

Conclusi a margine

Le stablecoin stanno riscrivendo il modo in cui pensiamo all’uso del denaro nel mondo digitale. Risolvono problemi reali, democratizzano l’accesso ai servizi economici, e lo fanno con efficienza, generando profitti da capogiro per chi le emette. Si tratta di una rivoluzione a tratti silenziosa, che diventa giorno dopo giorno sempre più visibile anche a chi non è del settore crypto. 

Tutti sembrano beneficiarne, tranne chi continuerà ad ignorarla pensando che il mondo dei pagamenti non evolverà. la realtà delle cose è che questa tecnologia, se non la integri, finirà per travolgerti.