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SEC NO DONALD TRUMP

SEC dice NO a tanti ETF crypto, compreso quello di Donald Trump!

SEC dice no anche a Donald Trump. I tempi della burocrazia battono l'onda lunga crypto.

Ci sono stati dei rinvii nella giornata di ieri che riguardano diversi ETF che attendono quotazione negli USA. In primo luogo c’è stato il rinvio al 18 settembre dell’ETF Bitcoin di Truth Social, società legata al presidente degli USA Donald Trump. C’è stato anche un rinvio per l’ETF su Solana di Grayscale, per il quale la nuova data di scadenza sarà quella del 10 ottobre.

Rinvii attesi, dato che anche Hester Peirce, una delle commissarie di SEC, aveva indicato la necessità da parte dell’agenzia di prendersi più tempo per gli ok anche in attesa di novità legislative che sono in dirittura d’arrivo negli States. Con ogni probabilità dunque se ne riparlerà dopo l’estate, con l’agenzia che governa i mercati USA che sembrerebbe intenzionata ad aspettare una sorta di via libera dal Congresso.

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Ritardi procedurali

Prima di fasciarsi la testa e di credere che nulla sia cambiato e che dunque l’addio di Gensler non abbia portato grandi benefici, c’è da guardare alla questione con maggiore distacco.

SEC è oggi guidata da Paul Aktins, che più volte sul nostro Canale Telegram abbiamo descritto come un tifoso del settore crypto, forse troppo poco imparziale sul tema anche per chi apprezza il comparto.

C’è poi una maggioranza chiara tra i cinque aventi il voto definitivo in SEC per l’approvazione degli strumenti di investimento che gli vengono sottoposti. È una maggioranza per ora di 3 a 1 e che non potrà essere rovesciata per anni.

Non ci sono dunque dubbi sulla futura approvazione di questi prodotti, con i ritardi questa volta su un ETF aggiuntivo su Bitcoin e i nuovi su Solana che sono frutto più di questioni procedurali che di ostacoli effettivi.

Cosa sta aspettando davvero SEC?

Dal Congresso dovrebbe venire fuori un nuovo complesso di leggi utili per separare le security dalle commodity crypto e dunque che vada a limitare anche certi poteri di SEC e certe capacità e volontà di intervento.

Una volta che si avrà un quadro maggiormente preciso dell’intera situazione per tutti, non dovrebbero esserci ostacoli all’approvazione di diversi titoli che sono in attesa di ok, e che riguardano tante delle crypto top per capitalizzazione di mercato.

Intanto arrivano nuove richieste: ieri è stata formalizzata quella di Canary che vuole un ETF su Injective $INJ, segnale che – come avevamo preannunciato – la corsa agli ETF in realtà riguarderà anche crypto di prospettiva e che non hanno una capitalizzazione eccellente, almeno per ora.

Ne arriveranno tante altre: noi – e rimarrà nero su bianco su questo sito come sempre – crediamo che ne vedremo a decine, tutti approvati, compatibilmente con i tempi di cui SEC dice di avere bisogno.

I tempi della burocrazia sono – dovrebbe essere fatto ormai noto – molto diversi da quelli della blockchain e degli asset crypto.

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