Ieri è stato il gran giorno dei verbali del FOMC, che hanno aiutato gli investitori ad avere un quadro più preciso dello psicodramma che si sta consumando in seno a Federal Reserve. La situazione generale dovrebbe essere nota a tutti: la più potente delle banche centrali del mondo ha due fazioni che si stanno dando battaglia, non solo su questioni tecniche e economiche, ma anche su questioni più strettamente politiche.
Senza scendere nel dettaglio di quanto politiche potrebbero diventare le banche centrali – anche quando indipendenti come Federal Reserve – ci sono delle questioni che riguardano molto da vicino anche Bitcoin e crypto e che pertanto andranno analizzate.
Politica più che dati
Non è un’esagerazione pensare che quanto si stia consumando da Federal Reserve non sia soltanto il frutto di dati molto incerti che si susseguono ormai da mesi.
La prima verità che tutti hanno in mano è che il mercato del lavoro negli Stati Uniti stia peggiorando. È lontano dal momento straordinario di forza che ha vissuto per tutto il periodo post Covid ed certamente fonte di preoccupazione sia per il Congresso, sia per la Casa Bianca.
Una preoccupazione che però è di pochi in seno al FOMC, la speciale riunione che si occupa di fissare i tassi e più in generale la politica monetaria degli Stati Uniti d’America. Si continua infatti a pensare, a maggioranza, che il rischio di un’inflazione che torni a correre a breve sia maggiore di quello di una disoccupazione fuori controllo.
È una questione che riguarda anche hard asset come Bitcoin. Le politiche monetarie restrittive – come quelle che abbiamo in questo momento – certamente non favoriscono il prezzo di asset come $BTC che si muovono ancora come investimenti di rischio.
Perché politica? Perché una parte, maggioritaria, degli aventi voto, sembrerebbe voler ignorare quanto sta covando sotto le ceneri di una corsa incredibile dell’economia USA post Covid. Ovvero la seria possibilità che ci sia già una recessione che sta maturando e che potrebbe lasciare a casa sempre più americani.
Non si risolverà a breve?
Non è detto. In realtà per quanto Jerome Powell faccia il duro in conferenza stampa, potrebbe cedere a pressioni crescenti da parte della Casa Bianca, fosse anche soltanto per evitare di assumersi la responsabilità di un eventuale ritardo nei tagli.
Una questione di grande complessità che affronteremo anche questa sera durante la consueta live settimanale su YouTube. La liquidità non è un granché, certe mosse del Tesoro USA l’hanno addirittura peggiorata e c’è poco spazio ormai per muoversi.
Tant’è che i mercati continuano a prezzare quasi con certezza un taglio a settembre e poi almeno 1-2 tagli a ottobre e dicembre. Situazioni che Bitcoin ha già scontato? Non necessariamente, dato che i mercati non stanno operando nel pieno della razionalità matematica.
Cosa aspettarsi ora? Cosa preferire? In primo luogo una chiarezza e prevedibilità di Fed che è ormai un lontano ricordo. Dopo essersi scottati con un’inflazione che aveva fallito nel prevedere almeno nella sua durata, Jerome Powell non sembrerebbe avere alcuna intenzione di sbilanciarsi.
Qui puoi trovare il nostro commento ai verbali del FOMC.
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