CFTC, l’agenzia federale che negli USA governa il mondo dei derivati (anche a tema crypto), ha annunciato la seconda fase del programma Crypto Sprint, un’iniziativa nata su indicazione della Casa Bianca e che avrà come obiettivo quello di implementarne le linee guida. Un’apertura al settore che avverrà appunto in due fasi, con l’agenzia che ha comunicato l’apertura dei commenti da parte del pubblico fino al 20 ottobre.
È una modalità standard tramite la quale operano le agenzie per compiti di regolamentazione: si aprono i commenti, che possono essere inviati da tutti i soggetti interessati, per allargare la discussione e per canalizzarla verso gli aspetti più utili anche per gli operatori di mercato.
Un altro passo avanti per il settore?
Sembrerebbe di sì, almeno a leggere il comunicato diffuso da CFTC per bocca del presidente ad interim Caroline Pham:
L’Amministrazione [il governo, NDR] è stato chiaro: permette il trading degli asset digitali a livello federale è una priorità. Il feedback del pubblico aiuterà CFTC nel considerare le questioni più rilevanti per i prodotti con margine o a leva sugli exchange registrati con CFTC, mentre implementiamo le linee guida indicate dall’iniziativa del Presidente.
Con exchange registrati con CFTC si intendono tutti quegli scambi – non necessariamente crypto – che sono appunto abilitati alla compravendita di titoli derivati, per una possibile apertura che toccherà anche operatori del settore della finanza tradizionale.
Mancano ancora dettagli
Mancano ancora dettagli per la prossima fase, in attesa che arrivino commenti dal pubblico che includeranno certamente anche proteste e contestazioni da parte del (sempre meno folto) fronte anti-crypto.
L’apertura dell’attuale governo degli Stati Uniti alle criptovalute è infatti oggetto di aspro scontro politico, in particolare per gli investimenti diretti e indiretti del Presidente Donald Trump e della sua famiglia nel settore.
Investimenti inusuali per un presidente che per diversi commentatori rappresentano un conflitto di interessi mai visto prima negli Stati Uniti.
Questioni forse legittime ma che comunque non hanno impedito alle più recenti leggi a tema crypto (su tutte il GENIUS Act) di andare avanti al Congresso.
Entrambe le agenzie che si occupano di mercati negli USA, SEC e CFTC, hanno dimostrato una relativa apertura al comparto, con un cambiamento importante rispetto alle precedenti gestioni durante l’amministrazione Biden.
A prescindere da come si svolgerà questa seconda fase del Crypto Sprint, rimane evidente un desiderio di apertura che potrebbe, e anzi ha già cambiato questo settore per sempre.
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