Nuovo RECORD per i volumi on-chain di STABLECOIN: Aptos conquista il podio!

Durante il mese di luglio i volumi di trasferimento on-chain per USDT, maggiore stablecoin del settore crypto, hanno toccato un nuovo massimo storico a $1,24 trilioni. La blockchain di Aptos si è posizionata a sorpresa al terzo posto nella classifica dei layer che hanno sostenuto queste transazioni, superando molti altri network competitor.

Si tratta di un grande risultato, soprattutto considerando quelli che erano i volumi ospitati dalla chain ad inizio anno. Sembra che qualcosa si stia muovendo su Aptos, anche se non dal fronte dei prezzi dove dominano ininterrottamente gli orsi da diversi mesi. Vedremo se con questo nuovo flusso di liquidità potrà risollevare le sorti speculative del progetto.

Volumi stablecoin in USDT alle stelle: Aptos al terzo posto

Dopo Ethereum e Tron, che ovviamente dominano la scena delle stablecoin, si presenta Aptos come terza maggiore chain per volumi di trasferimento registrati nel mese di luglio. Dei circa $1,24 trilioni movimentati complessivamente, il L1 di ultima generazione ne accoglie $52 miliardi, numero che può sembrare piccolo rispetto al totale ma che in realtà racconta una storia ben diversa.

Ethereum e Tron detengono infatti più del 90% della supply circolante di USDT ed è normale che presentino volumi on-chain maggiori, visto e considerando anche il fatto che la rete di Justin Sun è utilizzata prettamente per attività OTC ed off-shore a basso costo. Stupisce piuttosto il fatto che Aptos, che vanta appena una supply di $866 milioni di USDT sia riuscita a generare un volume così grande, maggiore di circa 60 volte la disponibilità sulla chain.

Da notare come anche a giugno e ad agosto, Aptos si sia mossa bene su questa metrica, posizionandosi quasi sempre al terzo posto nei volumi settimanali. Ad inizio anno invece, i dati erano molto più contenuti, oltre 10 volte più bassi di quelli attuali. In quel contesto c’erano anche meno stablecoin rispetto alla dotazione odierna, ma comunque il tutto era più bilanciato e proporzionato.

Negli ultimi mesi invece si osserva un forte disallineamento, con valori di trasferimento esagerati rispetto alla disponibilità di USDT. Segno, che evidentemente vi è un utilizzo intenso della liquidità presente on-chain, o di un’attività di wash trading (transfer) per gonfiare le metriche.

Aptos pecca su altre metriche on-chain

Aptos purtroppo non se la passa bene su altri indicatori di analisi on-chain. Già lo stesso numero di stablecoin (sia USDT che USDC) come supply circolante è in diminuzione di circa $230 milioni da fine luglio, sinonimo che parte dei capitali si stanno spostando altrove.

Ma anche guardando oltre notiamo qualche metrica bearish: il numero degli indirizzi attivi, calcolati come media a 7 giorni, sono in forte contrazione dal mese di febbraio. Solo nel mese di agosto c’è stata una piccola risalita, ma siamo ancora a -700.000 indirizzi dal top, un dato che vede un ribasso di quasi il 50%.

È un peccato, anche perché dall’ultimo trimestre del 2024 l’attività di rete su Aptos era letteralmente esplosa, e sembrava dovesse continuare a crescere a lungo, visti anche gli ottimi fondamentali della chain. Ricordiamo che al picco la rete ha raggiunto un TP/a pari a 19.200 transazioni, un numero maggiore di oltre 872 volte rispetto al throughput massimo di Ethereum.

Token APT in continuo downtrend nel 2025

Questo rallentamento delle metriche on-chain, tranne che per il volume di stablecoin, si è riflesso anche nelle quotazioni di APT, gas token della rete Aptos. A sua discolpa possiamo dire che il 2025 non è stato in generale un grande anno per le altcoin, ma da inizio anno in poi abbiamo assistito a quasi solo candele rosse.

In totale, dall’ultimo top locale dei $15,2 dollari, APT perde oltre il 70% del suo valore, ed approcciano ora in zona dei minimi storici. Decisamente non è una performance degna del token di una delle maggiori chain del panorama web3. Nel corso della storia, dal 2022 ad oggi, la moneta di Aptos ha comunque avuto sempre una grossa volatilità nel grafico, quindi non escludiamo neanche un possibile recupero da qui fino a fine anno.

Per tornare ad essere maggiormente bullish, e non anticipare al buio un movimento al rialzo, ci piacerebbe vedere un continuum nei volumi di stablecoin, e magari anche un aumento della presenza di monete come USDT ed USDC, che fungono da benzina per le quotazioni dei mercati. 

Quali sono i livelli di prezzi da guardare su Aptos?

Visto il potenziale upside che si potrebbe concretizzare in caso di rottura al rialzo (se solo raggiungessimo l’EMA 50 weekly sarebbe un +40%), conviene guardare quelli che sono i livelli più caldi in ottica di liquidazioni. C’è tra l’altro molto fermento in campo altcoin in questo momento, quindi aspettiamoci un aumento della volatilità nei prossimi mesi.

Al ribasso, APT deve proteggere la zona che va dai $4,10 fino ai $4,25 se non vuole fare visita a quotazioni più basse, che la porterebbero in concomitanza dei minimi storici. Per i tori invece, l’obiettivo è rompere al rialzo il range che va dai $4,40 fino ai $4,55, così da poter provare un escursione bullish verso prezzi più interessanti.

Segnaliamo anche un interessante divergenza tra prezzo di APT e valore dell’open interest: in particolare da giugno in poi il token è rimasto pressoché stabile, mentre il valore dei contratti aperti sui futures è raddoppiato da $90 a $180 milioni, segno che c’è interesse da parte dei traders a prendere posizione. Continuiamo a tenere monitorata questa coin con molta curiosità.