Il settore crypto presenta di default una sua componente di gambling, che è innata nella mente della maggior parte degli investitori. In molti trattano gli investimenti come una vera e propria scommessa, comprando a casaccio monete e sperando che in un futuro possano salire di prezzo. Questa caratteristica si amplifica ancor di più quando gli stessi utenti desiderosi di adrenalina si cimentano nei cosiddetti “prediction markets”, ovvero piattaforme distribuite su blockchain che consentono di puntare sull’esito di eventi futuri.
Luoghi come Polymarket o Kalshi vengono trattati alla stregua di casinò virtuali, dove si piazzano giocate su elezioni, sport, decisioni politiche o notizie di mercato, con la sola differenza che si paga in crypto e non in valuta fiat. Ma non è questo il modo corretto di approcciarsi a questi strumenti.
Un prediction market, se osservato con mentalità da investitore con regole analitiche e statistiche, non è un semplice luogo di intrattenimento, ma un mondo ricco di opportunità da sfruttare. Ecco perché in questo articolo ti spieghiamo come dovresti operare in questi contesti e quali aspetti dovresti analizzare per distinguerti dagli scommettitori seriali.
Come funzionano i prediction markets?
Prima di tutto facciamo una premessa iniziale per chi non conosce il funzionamento dei prediction markets. Il loro meccanismo è molto semplice: sono mercati dedicati ad un evento futuro su cui gli utenti possono scommettere, votando sul “yes” o sul “no”. Ad esempio nell’immagine sotto “ Quanti tagli dei tassi FED nel 2025?”.
Ci sono diversi “outcome” ossia possibili scenari da scegliere, che vengono prezzati seconda la probabilità implicita che gli investitori attribuiscono all’evento. Le quote per le varie risoluzioni funzionano come asset finanziari dove domanda e offerta ne determinano il prezzo in tempo reale. In ogni momento la somma deve sempre essere pari a 1: se “yes” vale $0,46, allora “no” varrà $0,54.

Alla chiusura dell’evento, quando si arriva alla scadenza, un oracolo interno/esterno al mercato stabilisce quale outcome si è verificato. A quel punto il sistema liquida automaticamente le posizioni: uno varrà $1 e l’altro $0. Si possono chiaramente negoziare le quote nel mentre che si aspetta la risoluzione finale.
Prediction markets: vai alla ricerca di asimmetrie ed inefficienze
Il metodo sicuramente più efficace per estrapolare valore dai prediction markets, senza operare “ad cazzum” e provare ad azzeccare l’outcome giusto, è quello di andare alla scoperta di possibili squilibri di prezzo. Le quote applicate ai vari eventi sono espressione della probabilità stimata da chi vi partecipa, ma non sempre riflettono la realtà in modo accurato, ed anzi spesso presentano delle asimmetrie da poter sfruttare.
Può capitare ad esempio che lo stesso evento sia prezzato in modo diverso su due mercati differenti. Se ad esempio abbiamo su Polymarket il “yes” di un evento è quotato al 47%, mentre su Kalshi lo stesso è al 55%, possiamo sfruttare una sorta di arbitraggio. Compriamo il yes su Polymarket a $0,47 e il no su Kalshi a $0,45 ( complementare a $0,55): la posizione è delta neutral ed abbiamo un valore atteso positivo.
Oppure potrebbe succedere che le probabilità di un evento non siano propriamente aggiornamente in base a ciò che succede nel mondo reale. Questi mercati sono spesso inefficienti e lenti a reagire: molti partecipanti non agiscono immediatamente dopo una notizia importante, e si aprono finestre da sfruttare per chi è sul pezzo ed entra prima degli
altri.
Un mercato simile alle opzioni
In molti non si sono ancora resi conto che per certi eventi, specialmente su quelli in cui si prova ad indovinare il prezzo futuro di una criptovaluta, i prediction markets si comportano come dei mercati per opzioni on-chain. Prendiamo ad esempio la bet “Quanto alto arriverà Bitcoin quest’anno?”.
Se compriamo il “yes” a $150.0000 è come se acquistassimo una call option con strike a quella cifra. Al contrario comprare il “no” equivale a posizionarsi con una put. Cambia solamente il fatto che non si paga/incassa un premio per il contratto e che la struttura finale del payoff sarà differente.
Nelle opzioni se compri una call con strike BTC a $150.000, hai potenziamente guadagni illimitati e perdite fisse se l’asset sale ben oltre lo strike (il contrario se VENDI la call: perdite illimitate, guadagni fisso). Nei mercati predittivi invece il risultato è binario: se lo scenario accade vinci tutto, se non accade perdi l’intero importo investito.

La bravura del trader sta nel saper leggere correttamente le probabilità implicite dietro ogni quota e confrontarle con la realtà dei dati esterni. Non vuol dire “indovinare” se Bitcoin arriverà o meno a una certa soglia, ma di capire se un dato prediction market sta sottovalutando o sopravvalutando quella possibilità.
Prediction market come mercati auto-avveranti
Un altro modo per sfruttare i prediction market, sicuramente più complesso da mettere in atto ma molto interessante da analizzare, è quello di provare ad influenzare artificialmente il risultato di un evento a proprio favore. Spesso su questi luoghi accadono manipolazioni e forzature, proprio perché in alcuni casi si può influenzare l’esito finale della scommessa.
È emblematico il caso di un evento su Polymarket legato alla WNBA (NBA femminile), dove il mercato chiedeva se durante una partita sarebbero stati lanciati in campo “oggetti bizzarri”. Alcuni utenti che avevano scommesso sul “yes” hanno di fatto contribuito a far avverare la previsione, portando davvero un dildo sugli spalti e lanciandolo in campo. La loro azione (che specifichiamo non aver alcun intento maschilista), ha determinato la risoluzione del mercato a loro favore.

In altri casi, se si hanno a disposizione grandi capitali si possono manipolare esiti in cui si scommette sul valore di un determinato token (quelli meno liquidi) entro una data di scadenza. Prima si acquista il yes o il no sul prediction market, e subito dopo si opera direttamente sul mercato spot del token, comprando o vendendo in modo da spingere artificialmente il prezzo verso lo scenario che conviene alla propria scommessa.
Un caso di manipolazione davvero curioso
Chi vi parla ha avuto in passato l’opportunità di vedere in prima persona una manipolazione in corso su un evento di Polymarket. Si scommetteva se un giorno dopo il lancio della shitcoin $HAWK dell’influencer Haliey Welch ( quella del video “hawk tuah split on that thing” ) l’FDV sarebbe stata superiore o inferiore ad un dato valore.
1 ora prima della risoluzione, il “yes” in corrispondenza della capitalizzazione di $30 milioni, era quotato appena $0,03 ( 3%). Sui commenti dell’evento molti utenti stavano cercando di manipolare il mercato, invitando gli altri a comprare il token e a portarlo sopra il target, essendo una risorsa molto illiquida e facile da movimentare.
Il risultato è che $HAWK alla risoluzione scambiava sopra i $30 milioni, ed ogni quota valutata $0,03 è salita magicamente a $1. Qualcuno ha perso denaro, ma qualcun’altro ha incassato un grande moltiplicatore in poco tempo.

Conclusioni
Sicuramente i prediction market non sono luoghi adatti a chi cerca solo emozioni forti o l’adrenalina della scommessa. In quel caso le probabilità giocano sempre a sfavore e nel lungo periodo è quasi impossibile rimanere profittevoli.
La chiave per avere successo in questi contesti è saper osservare e trarre vantaggio dalle inefficienze e dalle strutture poco liquide che permettono di costruire posizioni vantaggiose. Bisogna avere un occhio da investitore, e saper leggere i dati in modo da abbinare strategie di arbitraggio, gestione del rischio ed analisi delle probabilità implicite.
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