L’oro viaggia spedito di nuovo verso i massimi, risultato di una combinazione di diversi fattori. Dalle preoccupazioni per la futura indipendenza di Fed dopo gli ultimi attacchi di Donald Trump, passando dai dati sull’inflazione che rimbalza e per finire alla corsa all’acquisto negli ultimi mesi da parte di diverse banche centrali.
Una combinazione di fattori che però ci insegna una lezione importante su Bitcoin oggi, che non può essere ignorata e con la quale dovremo per forza di cose fare i conti, almeno per ora.
Tutti vogliono l’oro… fisico e non digitale?
Un periodo forse non brillante per Bitcoin, che negli ultimi giorni continua a soffrire le intemperie che arrivano dai mercati tradizionali e anche da dati macro che non sono il massimo della vita.
Di contro, la versione fisica, vera e storica del bene rifugio per eccellenza, ovvero l’oro, ha ripreso a correre, cresce da 4 giorni di seguito e punta verso nuovi… massimi.
Una situazione che è frutto della combinazione di diversi fattori, tra i quali:
- Fed
Appare come sempre meno indipendente sia a causa delle parole di Jerome Powell, sia a causa degli attacchi alla stessa da parte di Donald Trump. L’ultimo caso, quello di Lisa Cook licenziata dal presidente, ne è un po’ l’emblema.
- Inflazione che corre
Anche se i dati arrivati oggi erano secondo le aspettative, è altrettanto vero che sono la conferma di un rimbalzo importante dell’inflazione e di una guerra che non solo non è stata ancora vinta, ma che si sta perdendo su tutti i fronti. Una guerra che, aggiungiamo, Fed sembrerebbe voler combattere con mezzi spuntati e prestando il fianco alla politica.
La situazione del debito pubblico USA non sembrerebbe permettere altri tipi di intendimenti, e fin qui ok. Servirà però un messaggio che aiuti a ripristinare nel pubblico la fiducia nell’azione della banca centrale degli USA.
Bitcoin non è ancora ciò che dicono
Le difficoltà di Bitcoin per l’ennesima volta mentre l’oro invece viaggia a ritmo sostenuto dimostrano che coloro i quali lo hanno considerato già oro digitale e possibile porto sicuro… si sbagliano.
Ad avviso di chi vi sta scrivendo è un errore temporale e non concettuale: sono probabilmente arrivati troppo presto alla dichiarazione di ciò che potrebbe essere in futuro.
Rimane però il fatto che come scudo da intemperie sui mercati e dall’inflazione lascia ancora, almeno sul breve periodo, parecchio a desiderare.
Si potrà obiettare che in realtà sul lungo periodo cresce (quasi) sempre. Ma non è questo il punto degli asset safe harbor, ovvero quelli che sono porto sicuro.
Vedremo se lo sarà in futuro. Ci torneremo con maggiore attenzione nel corso dei prossimi giorni.
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