Un’altra trumpata. Gli storici dovranno preoccuparsi di mettere da una parte gli indubbi vantaggi per il settore che sono derivati dall’arrivo del nuovo governo USA, e i danni fatta alla già scarsa rispettabilità del settore dalle uscite improvvide – in forma di token- del Presidente degli USA.
Nelle ultime 24 ore, nonostante proclami e annunci, $WLFI ha perso un altro 18%, scendendo in quota 0,18$ e diventando la terza crypto per totale di liquidazioni. Si obietterà che è una delle poche a essersi mossa – e dunque la posizione nella classifica della vergogna ci sta tutta. C’è però da fare qualche ragionamento in più. Soprattutto se sei di quelli che ci hanno rimesso del denaro.
$WLFI: un disastro annunciato (da noi)
A volte viene un po’ lo scoramento, perché della necessità di stare lontani da certe operazioni vi aveva già parlato il nostro Alessandro Adami in tempi non sospetti. Nessuno qui sta dunque parlando con il famoso (e fin troppo facile) senno di poi.
Play stupid games, win stupid prizes
Dicono gli americani, ovvero che per chi partecipa a giochi stupidi, l’unico premio che si ottiene non può che essere stupido. Ma partiamo dallo snocciolare qualche numero.

In una fase di mercato relativamente statica – e dunque mentre le liquidazioni sono esigue – c’è chi spicca guadagnandosi il terzo posto della classifica, nonostante sia 31esimo nella classifica di capitalizzazione di mercato.
Si tratta di $WLFI, progetto legato alla famiglia Trump e che è riuscito nel mirabile risultato di lasciare un 20% sul campo, nonostante abbia dalla sua l’uomo più potente del pianeta.
Non staremo troppo a sindacare sul perché e sul per come. Quel che conta è che in questo tipo di operazioni – è quasi una certezza matematica – chi arriva tardi riempie i portafogli di chi è arrivato prima. E se non siete nel cerchio magico del Presidente, in questo caso, è molto difficile arrivare prima.
Chi ha comprato mentre il progetto veniva pubblicato e mentre il token non era neanche scambiabile ci ha guadagnato comunque? Ci sta. Ma rimane il fatto che entrare ora sarebbe stato il più classico dei suicidi.
- Se sei nelle crypto è anche perché…
C’è una verità che non combacia poi con il comportamento di molti. Una parte rilevante di chi è arrivato nel mondo crypto non si fida del vecchio sistema, fatto di pochi al comando e di oligarchie che governano i mercati.
Perché allora prestarsi alla riproduzione delle stesse dinamiche? Il discorso vale per i progetti della famiglia Trump, che hanno fatto scottare quasi tutti, così come vale per tanti altri progetti crypto con un uomo solo al comando.
Con il denaro si vota: se finanziate certe operazioni, siete a un certo livello corresponsabili. E state dicendo a chi li mette in piedi che sì, è stata una buona idea.
L’investitore intelligente, versione II
Il caro vecchio libro di Benjamin Graham – L’investitore intelligente – è stato già bollato come inadatto per i tempi moderni, fatti di vibe investing e di operazioni basate solo sul sentimento.

È probabilmente vero. Ciò che non è vero è che non abbiamo più bisogno di strategie e ragionamenti… ragionati. Ne dovremo scrivere un altro e probabilmente nel frattempo cercare di evitare di partecipare a certe baracconate.
Che da un lato fanno male al portafoglio e dall’altro rinforzano la redditività di certe operazioni. Operazioni che in altre epoche della storia umana avrebbero garantito un viaggetto in tribunale.
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