Giappone: si dimette Ishiba Shigeru. Mercati in apprensione alla riapertura. Crypto ok

BREAKING: il Giappone avrà un nuovo primo ministro. Ishiba Shigeru ha rassegnato le proprie dimissioni, motivandole con il non voler creare ulteriori problemi al Partito che rappresenta. Non è chiaro per il momento chi potrebbe diventare il suo successore. Dovrebbe finire così un governo debole e sconfessato alla successiva tornata elettorale, che era stato fonte di ulteriore incertezza per i mercati finanziari.

Per quanto potrebbe interessare però al mondo crypto, rimangono aperte diverse questioni. A partire dal possibile appoggio a politiche monetarie più restrittive da parte del successore di Ishiba.

Ora caccia al nuovo leader

La disfatta elettorale di luglio ha avuto delle conseguenze. Se le motivazioni ufficiali sono quelle di voler evitare ulteriori lotte intestine al partito, in realtà sembra che le pressioni per le dimissioni di Ishiba Shigeru siano arrivate proprio dai papaveri del Partito Liberal Democratico.

Tutto è avvenuto a piazze chiuse, cosa che non ci permette per il momento di valutare la lettura della notizia da parte dei mercati, che torneranno a scambiare (occhio a yen ma non solo!) tra qualche ora.

Situazione in evoluzione che seguiremo anche sul nostro Canale Telegram Ufficiale, perché potrebbe avere delle importanti ripercussioni sul modo in cui riapriranno le trattative settimanali, cosa che avrà appunto un impatto anche sul mercato di Bitcoin e delle criptovalute.

Chi ci segue sul Canale Telegram VIP conosce la rilevanza del Giappone nel contesto finanziario globale – e sa bene che sarà questa una delle situazioni da valutare nel corso dei prossimi mesi.

Per ora i mercati crypto sembrerebbero aver reagito bene. Sono gli unici aperti di domenica e gli unici in grado di valutare notizie di questo tipo, quando arrivano appunto a mercati chiusi.

Vedremo anche se il nuovo primo ministro si presenterà come Ishiba, ovvero promettendo pieno sostegno a un’eventuale politica monetaria restrittiva in Giappone. Politica monetaria restrittiva che però ha dei costi enormi in termini politici, motivo per il quale continua a fare fatica ad arrivare.