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Il Kazakistan vuole una riserva statale in Bitcoin e crypto top: cosa sappiamo e cosa no

Ancora top secret la lista di asset. Cosa bolle in pentola?

Sta circolando una dichiarazione del presidente kazako Qasym-Jomart Toqaev, che invita la banca centrale a istituire una riserva di criptovalute. In realtà se ne era già parlato in giugno, con le dichiarazioni di Toqaev che sembrerebbero confermare l’intenzione della presidenza – che in Kazakistan ha un’opinione decisiva – di proseguire seguendo gli annunci estivi.

Non dovrebbe esserci soltanto Bitcoin, dato che le dichiarazioni presidenziali parlano chiaramente di migliori crypto asset, con un plurale che non dà adito a dubbi. Per il momento non è chiaro però quali criptovalute dovrebbero entrare a far parte delle riserve nazionali.

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Il Kazakistan fa sul serio

In realtà i destini del Kazakistan e del mondo Bitcoin e crypto si sono incrociati da tempo. Il paese ospita delle rilevanti operazioni di mining, diverse delle quali finite nel paese dopo l’avvio della repressione cinese su questo tipo di attività. Industria poi quasi azzerata tramite una tassazione punitiva delle attività di questo tipo.

In passato inoltre si era parlato anche della possibilità di creare una sorta di città crypto, all’interno della quale testare pagamenti in Bitcoin e altre criptovalute.

Nell’annuale discorso alla nazione su questioni economiche e finanziarie, il presidente Qasym-Jomart Toqaev oltre a toccare i temi dell’intelligenza artificiale e della necessità di spingere le banche a investire di più, ha affrontato anche il tema delle criptovalute, affermando:

Bisogna tenere conto delle realtà moderne e concentrarsi sulle criptovalute. Basandoci sulla società d’investimento della Banca Nazionale si dovrà creare un Fondo Statale di Asset Digitali, che accumulerà una cripto-riserva dei più promettenti asset finanziari digitali.

In passato c’era stata anche un’iniziativa per una carta crypto – legata al Tenge digitale, una CBDC che è tra le poche ad aver avuto una certa circolazione.

Quali crypto saranno incluse?

Per ora la lista è top secret e crediamo che non sia stata neanche prodotta. Occhio dunque a qualunque tipo di annuncio dovesse circolare sui social – sopratutto da fonte dubbia.

Vi terremo aggiornati sulla prosecuzione di questo tentativo di rendere il Kazakistan uno dei paesi più all’avanguardia in termini di asset digitali, tentativo che non sappiamo però con quali e quanti capitali verrà portato avanti.

Il Kazakistan non sarebbe il primo paese ad avere una riserva di questo tipo. El Salvador ha ancora una notevole riserva in Bitcoin, il Bhutan ne produce tramite mining e gli USA, con Donald Trump, hanno deciso quantomeno di non vendere gli asset digitali di cui sono in possesso attualmente.

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