Washington oggi ospiterà una tavola rotonda, organizzata e presieduta dai repubblicani Cynthia Lummis e Nick Begich a tema Bitcoin. La tavola rotonda ospiterà anche diversi dei nomi noti del settore, a partire da Michael Saylor – con l’obiettivo di spingere più avanti la proposta di legge per la riserva strategica in Bitcoin. Proposta di legge che la senatrice Lummis ha (ri)proposto a inizio legislatura e che sembrerebbe non aver raccolto, almeno per ora, ampi consensi.
Continueranno dunque, almeno negli USA, a incrociarsi i destini del governo con quelli di Bitcoin, tramite una tavola rotonda che ospiterà non solo Saylor, ma anche Fred Thiel di Marathon e altri specialisti del settore, per un totale di circa 10 partecipanti.
Si torna a parlare della legge da 1 milione di Bitcoin
Una legge che in realtà circola da tempo in forma di proposta e che non sembrerebbe aver raccolto grandi consensi, né al Senato – dove Lummis opera direttamente – né alla House.
Si tratta di una proposta di legge – qui il testo originale – che era già circolata durante la precedente legislatura e che anche in quel caso non trovò spazio per essere discussa al Congresso.
- 1.000.000 di Bitcoin
La proposta è relativamente chiara: impegnare gli Stati Uniti a acquistare nel tempo 1.000.000 di Bitcoin, ovvero un ventunesimo della supply massima esistente, a scopo di riserva strategica e con l’obbligo di non venderli per un periodo da stabilire da parte del Congresso stesso.
Gli interessi dell’industria
Si tratterebbe ovviamente anche di un enorme regalo per aziende come Strategy che a oggi hanno in cassa oltre 73 miliardi di dollari in Bitcoin. Un acquisto di quelle proporzioni da parte degli Stati Uniti avrebbe degli effetti prorompenti sul prezzo, che finirebbero per avvantaggiare diverse delle aziende che saranno rappresentate alla tavola rotonda.
Per quanto però si continui a discutere, con un certo ottimismo, sui social della bontà della proposta, per ora le possibilità che venga anche soltanto esaminata con attenzione da parte del Congresso sono minime.
La senatrice Cynthia Lummis, benché fortemente impegnata nel mondo Bitcoin, non sembrerebbe avere dalla sua uno zoccolo duro minimo per ottenere alcunché. Altri dell’industria le contestano inoltre di essere stata in passato contro certi operatori di settore cavalcando narrative in realtà fatte circolare da Elizabeth Warren, la pasionaria anti crypto.
Attacchi che ai tempi colpirono anche aziende come Tether, che oggi invece godono di ampio appoggio da parte del governo degli USA.
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comprare 1 milione di btc è praticamente impossibile a causa dell’ eccessiva scarsità di btc sul mercato. Non solo, ma quand’anche ci si riuscisse, dai livelli attuali il prezzo prenderebbe un’ impennata verticale che renderebbe l’operazione oltremodo onerosa. A patto di superare anche quest’ ostacolo, si sottrarrebbe alla circolazione una massa di btc tale da compromettere l’adozione su larga scala di questo mezzo di scambio, determinando anche l’insostenibilità dello stesso network.
Meglio tagliare la testa al toro e puntare piuttosto ad acquisire 1 miliardo di pi, che è strutturalmente votato ad una mass adoption su scala globale, con oltre 15 milioni di utenti singoli verificati e rispetta pienamente le norme di trasparenza, pur essendo destinata ad avere una piena decentralizzazione in open mainnet
Dalla risposta che dai e dal fatto che tu metta nella stessa risposta Bitcoin e Pi si intuisce quanto poco tu ne capisca del mercato crypto….
Massimo, buongiorno. Non credo che ci sia alcuna possibilità di vedere il governo degli Stati Uniti investire in asset digitali di quel tipo.