Dalla Korea Blockchain Week cominciano a spirare i primi venti bullish. Ieri a prendersi il palcoscenico è stato Tom Lee, che gli investitori di lungo corso conosceranno da tempo – e che i nuovi avranno imparato a conoscere grazie alla sua più recente impresa, Bitmine. Una società quotata che ha già accumulato circa 10 miliardi di dollari in $ETH di Ethereum e che punta al 5% dell’offerta totale di Ethereum in futuro.
Tom Lee si è detto molto bullish su Ethereum, in quanto unica chain credibilmente neutrale – e dunque di fatto l’unica (o comunque una delle poche) in grado di offrire un ambiente consono per le attività di Wall Street. Ovvero per quella tokenizzazione degli asset che è uno dei temi principali di questo ciclo.
Tom Lee, i network neutrali e Ethereum
Tom Lee ha certamente degli interessi diretti a far passare una narrativa pro Ethereum. L’investitore americano è infatti a capo di Bitmine, società DAT che ha accumulato già quasi 10 miliardi di dollari in Ethereum e che punta – almeno secondo le più recenti dichiarazioni, al 5% dell’offerta totale.
Perché Ethereum sarà la preferita di Wall Street? Perché è neutrale, nel senso che opera come network che permette a tutti – e con regole uguali sempre per tutti – di partecipare al network, di creare contratti, App decentralizzate e servizi. Una credibilità, in questo, che è stata maturata negli anni e che non tutti gli altri network sono in grado di avere oggi o nel futuro di breve periodo.
Quanto c’è di vero?
Dipende dai punti di vista. Abbiamo sempre sostenuto su queste pagine che Ethereum poteva vantare un primato, quello della liquidità, che avrebbe finito per attirare ulteriore liquidità. Qualcosa sul quale c’è davvero poco da discutere, numeri alla mano.
C’è però la possibilità che l’eventuale fetta RWA sia una partita su più blockchain: ci sono infatti anche Solana e Ripple, e ci sono anche Avalanche e Stellar che possono dire la loro in questo settore, cosa che abbiamo esplorato nell’ultima uscita del nostro Magazine.
Tanti della vecchia guardia bullish sulle crypto
Ci sarebbero poi altre questioni da sollevare: storicamente le crypto hanno attirato, anche ai piani più alti, investitori eccentrici e che non hanno paura di affermare idee che trovano poco spazio nel mainstream.
Ora Ethereum ha Tom Lee, Avalanche ha Anthony Scaramucci, Solana ha Mike Novogratz di Galaxy. Probabilmente ne arriveranno degli altri. Ognuno con la sua idea, ognuno con una puntata su diverse chain. Con ogni probabilità vinceranno tutti – o meglio, se perderanno non è perché uscirà una sola chain vittoriosa da questa lotta.
La vera battaglia per il controllo di una parte dell’infrastruttura dei mercati tradizionali è contro network privati, che sfruttando reti di clienti di grande banche d’affari, proveranno a creare un giardino recintato forse all’apparenza più tranquillo per i gestori.
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