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EURO STABLE

UniCredit e Banca Sella avranno una stablecoin: consorzio con 9 banche europee

Arriva la stable sull'euro da nove diverse banche europee - dentro il consorzio anche due italiane.

Arriva la prima convincente risposta di nove grandi banche europee all’euro digitale. Il consorzio nato nei Paesi Bassi vede anche la partecipazione di due gruppi italiani, Banca Sella e UniCredit, che parteciperanno insieme a ING, Raiffeisen, KBC, DekaBank, Danske Bank, SEB, e Caixa all’emissione di una stablecoin legata all’euro e che sarà in linea con quanto previsto dal MiCA.

Al netto delle questioni tecnologiche, delle quali si parla poco nello striminzito comunicato stampa con il quale è stata annunciata l’iniziativa, ci sono diverse questioni di carattere politico che segnalano che le velleità egemoniche dell’euro digitale in questo spazio incontreranno qualche ostacolo, anche e soprattutto da parte di quegli istituti che Piero Cipollone, BCE, aveva cercato di imbarcare nella sua impresa.

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Nove banche, una stablecoin, tanti servizi e uno schiaffo a BCE?

L’interesse di ING per il settore stablecoin era fatto noto. Era meno nota però l’intenzione di creare un consorzio che sarebbe riuscito a raccogliere le adesioni di Banca Sella, Unicredit e di altre 6 banche europee di importanti dimensioni.

L’annuncio è arrivato questa mattina e conferma:

  • La creazione di una stablecoin ancorata all’euro
  • Il rispetto delle normative MiCAR
  • L’intenzione di utilizzarla per pagamenti nello spazio digitale
  • L’intenzione di offrire anche wallet e custodia da parte di alcuni istituti del consorzio
  • La creazione di un consorzio che sarà di diritto olandese

L’entità sarà governata da una licenza emessa da DNB, la Banca (centrale) dei Paesi Bassi.

Il commento di UniCredit

In UniCredit crediamo nell’importanza di un’Europa più forte e nel potere del dialogo costruttivo e della collaborazione. Entrando a far parte di questo consorzio di banche europee leader, contribuiamo a soddisfare l’esigenza di una soluzione affidabile e regolamentata per i pagamenti e i regolamenti on-chain, aprendo la strada a un nuovo standard nel settore delle risorse digitali che sosterrà la crescita e la sovranità finanziaria dell’Europa. Ciò riflette la nostra convinzione che l’Europa può prosperare quando le sue istituzioni lavorano insieme

Questo il commento di Fiona Melrose, che è Responsabile Group Strategy & ESG per UniCredit, che contiene diversi riferimenti che, almeno a chi vi scrive, sembrano indirizzati all’euro digitale.

Su tutti il riferimento alla sovranità finanziaria dell’Europa, che è stato uno dei cavalli di battaglia di tutti i proponenti di maggiore spicco dell’euro digitale, da Fabio Panetta di BankItalia a Piero Cipollone, BCE, passando per Christine Lagarde (di nuovo BCE).

Una sorta di risposta privata a certe ingerenze pubbliche, che nel migliore dei casi offriranno un prodotto finito soltanto tra tre anni?

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