Google ha davvero comprato un miner Bitcoin? In realtà è più complicato. Primo, perché non è la prima volta che Google si interessa al settore. Secondo, perché l’acquisizione del 5,4% delle quote di Cipher Mining non riguarda il mondo Bitcoin, ma la possibilità di questa azienda di impegnarsi nel settore HPC, high-performance computing, quello che interessa anche l’intelligenza artificiale.
Il discorso in realtà, con mesi di anticipo, era stato affrontato anche sul nostro canale VIP Telegram: tanti miner possono convertirsi in data center anche per l’intelligenza artificiale, perché hanno a disposizione ciò che è più ghiotto per questo comparto: energia a basso costo.
Google e il mining Bitcoin
No, Google non sta entrando nel settore del mining Bitcoin. Quanto avete letto in giro – spesso da una stampa che poco si interessa del settore se non in modo superficiale – non è esatto.
Cosa è vero: Google ha partecipato a un accordo che riguarda da un lato Cipher Mining, dall’altro Fluidstack, start up britannica che si occupa di calcolo AI.
Cosa non è vero: Google è interessata al mining Bitcoin? No. In realtà queste società interessano, indirettamente, perché sono in grado di offrire energia a basso costo e fare hosting per macchine per fare calcoli per l’intelligenza artificiale. È questo il motivo dell’accordo con Cipher Mining, ed è il motivo per il quale ad agosto il gruppo era entrato in TeraWulf, sempre all’interno di un accordo di Fluidstack.
Un trend che avevamo anticipato, e che…
È quanto di più naturale possa esserci. Ai miner si può infatti guardare anche da un altro angolo e considerarli delle società che hanno sì data center, ma anche accesso a energia a costi molto bassi. Il che li rende molto appetibili per le società che sono nell’orbita dell’intelligenza artificiale.
In realtà sono diversi i miner che hanno imboccato questa strada, come Core Scientific che ha un accordo fino a 12 anni con CoreWeave, che doveva tra le altre cose portare a un’acquisizione che sta avendo qualche difficoltà.
C’è meno “mining” per Bitcoin?
No, o almeno non ci dicono questo i grafici che sintetizzano le stime dell’hashrate che è a difesa di Bitcoin. Da una parte il prezzo, dall’altra l’enorme disponibilità di energia per le società di mining, hanno permesso per il momento di vedere il mining Bitcoin comunque prosperare.
Siamo di nuovo vicini ai massimi di potenza di calcolo che viene destinata alla tutela e alla protezione dell’integrità della rete di Bitcoin e del suo funzionamento. Per ora, dunque, di problemi non ce ne sono.
Conviene investire nelle azioni dei miner?
In realtà le considerazioni da fare sono diverse: non tutte riusciranno a portare a casa accordi di questo tipo e dunque l’investimento non è così automatico.
Di diverse di queste società ci siamo occupati, in largo anticipo, sul nostro Canale Telegram VIP. Se hai intenzione di valutare anche il settore azionario, lì offriamo contenuti aggiuntivi che non vengono pubblicati sul sito.
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