Home / UE valuta sanzioni a stablecoin: coinvolte anche banche già sanzionate

SANZIONI STABLECOIN

UE valuta sanzioni a stablecoin: coinvolte anche banche già sanzionate

Arrivano, secondo Bloomberg, sanzioni a una stablecoin che ha avuto grande successo negli ultimi mesi.

L’Unione Europea starebbe valutando l’imposizione di sanzioni verso una stablecoin. Si tratta di A7A5, stablecoin legata al rublo e che vedrebbe coinvolti diversi soggetti già sottoposti a sanzioni. Eventuali sanzioni finirebbero per colpire anche diverse banche dell’Asia Centrale e russe che avrebbero favorito gli scambi legati al token.

Si tratta di un token che è stato sviluppato con l’obiettivo di evitare eventuali freeze, congelamenti di stablecoin più conosciute e affidabili, come Tether USDT e Circle USDC, con le due società in questione che devono sempre prontamente implementare eventuali sanzioni imposte tanto dagli USA quanto dall’Unione Europea. A7A5 è già sottoposta a sanzioni nel Regno Unito.

Qui hai 300+5$ di coupon bonus con Bitget: iscriviti e segui le indicazioni per ottenere un bonus che è tra i più ricchi.

Scoop di Bloomberg

L’Unione Europea non discute mai con la stampa di eventuali sanzioni prima che queste vengano implementate. A sostenere però la discussione ci sono documenti che sono stati visionati da Bloomberg e che parlano di eventuali sanzioni che prevederebbero l’impossibilità per qualunque entità europea di interagire con tutti i soggetti che ne verranno colpiti.

Il token è sviluppato da A7 – compagnia che si occupa di pagamenti transnazionali e che sarebbe legata a Ilan Shor, latitante moldavo, insieme a Promsvyazbank, banca già soggetto a sanzioni.

Nella lista di soggetti che potrebbero finire sotto sanzioni ci sono anche diversi exchange di quell’area geografica, così come banche delle ex repubbliche sovietiche dell’Asia Centrale.

Token già di una certa rilevanza

Il token in questione ha accumulato già circa 420 milioni di euro in capitalizzazione (41 miliardi di rubli) e avrebbe fatto registrare volumi superiori ai 60 miliardi di euro, almeno secondo i dati che erano stati riportati qualche tempo fa da Elliptic.

Una questione che riguarda ancora la possibilità dei governi di intervenire nel mondo crypto. Difficile? Sì, ma non impossibile: si può infatti intervenire come in questo caso andando a limitare certe libertà di interagire con il mondo fiat, ovvero con quello delle valute classiche, sanzionando soggetti e rendendoli una sorta di pariah nel contesto economico e finanziario globale.

A sostenere il token ci sarebbe anche Garantex, già sottoposto a sanzioni e che si era visto in passato congelare dei wallet con 28 milioni di dollari in Tether USDT. Testimonianza del fatto che certe stablecoin difficilmente possono essere utilizzate per aggirare le sanzioni.

Le principali società che gestiscono stablecoin non possono infatti esimersi dall’applicare sanzioni. Sanzioni che possono applicare bloccando la possibilità di certi indirizzi di interagire con i loro smart contract, di fatto congelando le somme.

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Più votati
Più nuovi Più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments