È ancora correzione prima dell’apertura di Wall Street, con il grosso dei token, anche tra quelli più liquidi, che confermano una scarsa liquidità e più in generale una scarsa densità degli order book. Liquidazioni ancora importanti in mattinata, che hanno superato i 400 milioni di dollari nel giro dell ultime 12 ore, quasi tutte ai danni dei long.
Curiosamente è Ethereum a detenere lo scettro dell’asset sul quale ci sono state più liquidazioni, seguito da Bitcoin e dal resto del settore che invece mantiene – a grandi linee – i rapporti fissati dalle differenze di capitalizzazione di mercato. Chi si aspettava un pronto ritorno alla normalità dopo che una parte rilevante dell’open interest è stato obliterato nel corso degli ultimi giorni dovrà portare ancora un po’ di pazienza.
Ancora liquidazioni, ancora correzioni
Rispetto a quanto avvenuto venerdì è forse eccessivo parlare di crollo, per quanto la situazione sia di massimo allarme, soprattutto sugli asset meno capitalizzati o che hanno corso di più durante l’ultima stagione.

Non vi è stato un calo verticale dei prezzi, ma piuttosto un rallentamento evidente durante tutta la sessione europea, che di suo è già storicamente di bassa liquidità.
Bitcoin lotta per rimanere sopra i 110.000$, Ethereum invece in quota 3.900$. I motivi del nervosismo li abbiamo già analizzati qui, che devono però aggiungersi anche a una struttura di mercato che non sembrerebbe aver ancora recuperato.
I dati sugli order book mostrano una scarsa densità di ordini anche sugli asset che sono storicamente più liquidi, con il peggio che potrebbe essere pertanto, anche in termini organizzativi, non passato.
- I dati delle liquidazioni
Secondo i dati diffusi da Coinglass – che ricordiamo a tutti essere parziali (a causa di comunicazioni non sempre complete da parte di certi exchange) – sono state liquidate posizioni per 441 milioni di dollari nelle ultime 12 ore, dei quali 98 milioni soltanto nell’ultima ora precedente la pubblicazione di questo articolo.
Sono numeri ridotti, estremamente ridotti rispetto a quanto accaduto lo scorso venerdì, ma che comunque segnalano uno stato di nervosismo – e di schiuma intorno ai prezzi di scambio – che andranno valutati con massima attenzione anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Open interest: c’è ancora da limare?
Possibile. Chi è abituato a vivere i grandi scarichi come quello di venerdì come unica igiene del mondo, dovrà accontentarsi di essere smentito almeno sul breve. È vero che si è fatta pulizia, ma è altrettanto vero che siamo lontani da una situazione di normalità che potrebbe riportare il mercato a vivere un periodo tranquillo – e denso sotto il profilo degli ordini.
Quando manca la densità, come abbiamo già ripetuto in altri approfondimenti, evitare qualunque tipo di leva rimane fondamentale. C’è il rischio di perdersi una parte del rimbalzo, ma in cambio di una tranquillità che quando i mercati sono così nervosi deve diventare la prima priorità.
Criptovaluta.it® Ultime Notizie Bitcoin e Crypto News | Criptovalute Oggi
