C’è decoupling – ovvero uno sdoppiamento tra l’andamento degli ETF su Bitcoin e quelli su Ethereum negli Stati Uniti. Per i primi arrivano infatti 3 outflow negli ultimi 4 giorni, per un totale di fuoriuscite in termini di capitali di 434 milioni di dollari. Ethereum invece riprende ad accumulare, dopo… fuoriuscite importanti a inizio settimana.
Andamenti che non sono più comparabili e che segnalano, almeno a Wall Street, la presenza di letture diverse da quelle che circolano tra certi analisti del mondo crypto. Cosa sta succedendo? Sono dati significativi? A Wall Street è tornata a piacere più $ETH che $BTC?
ETF Bitcoin e Ethereum in due direzioni diverse
Un tempo si raccontava dell’impossibilità di vedere Atene ridere mentre Sparta piange. E invece nel mondo crypto verrà meno il rispetto, di nuovo, per i tempi che furono.
I dati che sono venuti fuori dagli ultimi giorni di scambio degli ETF su Bitcoin e su Ethereum sono discordanti, nel senso che mentre Bitcoin offre delle prestazioni scadenti, $ETH torna ad accumulare, su cifre certamente non da record, ma comunque importanti.
Una situazione complessivamente interessante per Ethereum, che è anche al centro dei continuativi accumuli e acquisti da parte di Tom Lee e della sua BitMine. Anche quello è un segnale importante – del quale abbiamo parlato questa mattina sul sito – perché si tratta comunque di capitali che vengono raccolti presso grandi investitori – e che dunque hanno bisogno di credibilità dell’asset e contribuiscono poi a conferirgliela.
Situazione su Bitcoin invece molto più complicata. Dal crollo di venerdì la situazione è diventata relativamente statica, con outflow e dunque fuoriuscite di capitali certamente – anche qui – non da record.
Il segnale è quello di una preferenza, almeno di breve periodo, per $ETH rispetto a $BTC da parte di quegli investitori che utilizzano le borse americane come accesso a questo mercato.
Mai trarre conclusioni definitive da pochi giorni di trading
Pochi giorni di trading sono uno storico troppo contenuto per trarre conclusioni di medio e lungo periodo. Se c’è un segnale, è da interpretarsi come una certa vivacità di Ethereum nonostante un crollo di venerdì che almeno in parte ha messo in cattiva luce la struttura dei mercati crypto e che – a rigor di logica – avrebbe potuto squalificare anche $ETH agli occhi degli investitori più strutturati.
Non è stato così. In realtà Ethereum – come proviamo a scrivere da tempo su queste pagine e anche su quelle del nostro settimanale – vive una vita in larga parte separata, anche in termini di reputazione, rispetto a quella del resto del mondo crypto alt.
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il valore di ETH è molto sottovalutato, è probabile che arrivi a sfiorare i 10.000, 15.000 Dollari e anche più e di questo sono convinti anche gli istituzionali ma bisognerà vedere cosa succederà nel mezzo, quante tempeste incontreremo mentre attraverseremo il mare? La tempesta di venerdì scorso è una di queste ma ne incontreremo delle altre statene certi. Nel frattempo andiamo all’Andiamo che ci rilassiamo nel paradiso delle coccole.
Attento Klaus, qualcuno potrebbe essere tentato di andare a Villach ed aspettarti 😀
Scherzi a parte, occhio alle informazioni che condividi… purtroppo in Internet girano persone di tutti i tipi – meglio conservare il più possibile l’anonimato 🙂