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JUVENTUS TETH

Tether annuncia 10 miliardi di profitti prima dell’assemblea della Juventus

Numeri da record per l'azienda delle stablecoin, anche se in assenza di trimestrali.

Tether ha superato i 10 miliardi di dollari di profitti già il 30 settembre 2025, con ancora un trimestre da conteggiare, almeno secondo i dati che sono stati diffusi dal gruppo che controlla USDT, la stablecoin più importante per capitalizzazione di mercato. Il gruppo è diventato inoltre – se dovessimo considerarlo come uno stato a sé stante – il 17esimo per detenzioni di obbligazioni USA.

Non sono noti però i numeri precisi dei profitti conseguiti nel terzo trimestre, che comunque l’azienda guidata dall’italiano Paolo Ardoino non ha obbligo di riportare in quanto non quotata. Facendo i proverbiali conti della serva, dato che per il primo semestre si erano fatti registrare 5,7 miliardi di dollari di profitti, per il terzo trimestre si sono superati i 4,3 miliardi di dollari.

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Risultati importanti per il gruppo, in attesa dell’assemblea da socio di minoranza della Juventus

Il destino ama giocare scherzi anche ai più fortunati. Tether non poteva infatti avvicinarsi in uno stato di forma migliore all’appuntamento che in tanti hanno descritto come una sorta di resa dei conti tra gli Elkann, che detengono le quote di maggioranza della Juventus, e il gruppo guidato dagli italiani Paolo Ardoino e Giancarlo Devasini, che oltre a proporre due nuovi membri per il CdA, hanno anche avanzato richieste di modifica del funzionamento dello stesso, a maggiore tutela dei piccoli investitori.

Proposte che il CdA attuale di Juventus ha già respinto, invitando gli azionisti a votare contro.

Tutto questo però in un momento che ha visto l’esonero dell’allenatore della prima squadra e un momento certamente non dei più felici.

Diversi invece gli umori da Tether per quanto riguarda le attività principali del gruppo: si sarebbero infatti superati i 10 miliardi di profitti per il 2025, per quanto non siano stati riportati numeri esatti. Ai profitti del gruppo ha certamente contribuito anche un’importante rivalutazione dell’oro – che è circa al 5% delle riserve di USDT e che viene periodicamente riequilibrato.

I risultati del terzo trimestre confermano la continua fiducia e forza dietro Tether, anche in un ambiente macroeconomico difficile.

Questo il commento del CEO Paolo Ardoino in occasione del comunicato stampa affidato al sito ufficiale del gruppo.

Non trattandosi di una società quotata, Tether non ha obbligo di report trimestrale.

135 miliardi investiti in debito pubblico USA

Nel frattempo il gruppo ha comunicato – cosa poi confermata dall’attestazione di BDO Italia – di aver superato soglia 135 miliardi di debito pubblico USA utilizzato per garantire l’ancoraggio di USDT al valore del dollaro.

In aggiunta – rimangono pressoché invariate le percentuali di oro a riserva, così come quelle di Bitcoin. Tutto questo mentre il gruppo si appresta a lanciare, con l’appoggio di Anchorage, $USAT, stablecoin che sarà in linea con le nuove regolamentazioni negli Stati Uniti, con $USDT che invece non sarà sottoposto al nuovo regime normativo.

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