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Crollo per FET, ICP e altre crypto in boom. Il mistero dei book scomparsi

Un flush che punisce le top della settimana, ma la risposta è nella struttura dei mercati.

Sono arrivate diverse correzioni sulle altcoin che avevano fatto sognare i più nel corso degli ultimi giorni. Correzioni che, in alcuni casi, erodono completamente i gain dell’ultima settimana, con qualche rara eccezione. Tutto questo mentre i volumi – al netto della valanga di liquidazioni – rimangono relativamente bassi e comunque non in grado di giustificare movimenti di questo tipo.

La spiegazione rimane quella che abbiamo già affrontato sul nostro giornale: post 10 ottobre diversi degli order book rimangono molto rarefatti – e non in grado di resistere a puntate e short anche di entità non elevata.

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Correzione che brucia tanto, quasi tutto

È una di quelle correzioni che fanno pagare un prezzo molto alto ai cosiddetti tardivi, i trader che sono entrati sulla fine del trend di breve periodo o quelli troppo ingordi per portare a casa profitti.

CryptoPerformance a 24 ore
$FET-22%
$FIL-21,6%
$ICP-12,8%
$XTZ-10%
$INJ-9%
Alcune delle peggiori crypto per performance delle ultime 24 ore

Tutto questo tra sabato e domenica, in assenza di grosse notizie e senza che Bitcoin abbia impresso una direzione negativa ai mercati.

  • Rarefazione

I book – dopo i terribili eventi del 10 ottobre – rimangono relativamente poco liquidi. Ma a rendere peggiore la situazione non è soltanto la liquidità su certe crypto, ma la scarsità di ordini a ridosso del prezzo di scambio attuale.

Questo rende i mercati, anche in presenza di movimenti di piccola entità, estremamente volatili. Quanto rarefatti? Sempre sulle crypto di cui sopra – che hanno comunque una capitalizzazione di mercato importante – ecco quanto serve, spot, per spostare il prezzo del 2%.

Crypto+2%-2%
$FET203.370 dollari280.005 dollari
$FIL616.597 dollari610.789 dollari
$ICP87.778 dollari833.249 dollari
$XTZ180.929 dollari266.635 dollari
$INJ728.298 dollari866.296 dollari
Le cifre che servono, sul più liquido degli exchange, per spostare del 2% il prezzo
  • Profit taking

In diversi tra i meno ingordi hanno deciso probabilmente di portare a casa qualche profitto, rimandando forse a più avanti eventuali posizioni long. Non sembra però vi sia stata granché rotazione, se non su $XMR di Monero, che sembrerebbe confermare un buono stato di salute dei cosiddetti privacy coin.

Un trend che è lo stesso che sta spingendo $ZEC – ormai al centro di una corsa da settimane – con meccanismi forse non sempre chiari, ma comunque solidi a sufficienza da averla portata al 14esimo posto della capitalizzazione.

Evento del 10 ottobre è ufficialmente storico

Il giorno della più grande liquidazione di sempre sui mercati crypto (19B ufficiali, molti di più ufficiosamente) non è stato uno scarico estemporaneo. L’effetto sull’open interest (la somma di tutte le posizioni aperte) è stato importante, come mostra questo grafico elaborato da Coinbase all’interno del suo ultimo report.

Chart OI
Open Interest contro cap di mercato

Il grafico mostra il rapporto tra open interest e capitalizzazione totale di mercato. Più è alto il livello rappresentato dal grafico, più è alta l’esposizione (principalmente a leva).

L’evento del 10 ottobre ha azzerato tutta la crescita dell’open interest (a prezzi relativamente statici, tra le altre cose), tra il maggio 2025 e oggi.

Per il resto, su $FET è presente qui un’analisi molto recente di Alex Lavarello, che ti aiuterà a capire il momento anche sotto il profilo tecnico.

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